Chi era Keith Haring

La storia e le foto dell'artista che disegnava gli omini, nato il 4 maggio del 1958

A woman looks at a painting by US artist Keith Haring made in 1984 used as a stage curtain for French choreographer Roland Petit's ballet "Mariage du ciel et de l'enfer" (Halfway to Heaven and Hell) on display for the first time in 24 years at the Chanot park in Marseille on September 25, 2008. AFP PHOTO ANNE-CHRISTINE POUJOULAT (Photo credit should read ANNE-CHRISTINE POUJOULAT/AFP/Getty Images)
A woman looks at a painting by US artist Keith Haring made in 1984 used as a stage curtain for French choreographer Roland Petit's ballet "Mariage du ciel et de l'enfer" (Halfway to Heaven and Hell) on display for the first time in 24 years at the Chanot park in Marseille on September 25, 2008. AFP PHOTO ANNE-CHRISTINE POUJOULAT (Photo credit should read ANNE-CHRISTINE POUJOULAT/AFP/Getty Images)

Keith Haring, artista e attivista statunitense, nacque il 4 maggio del 1958. Haring morì il 16 febbraio del 1990 e i suoi lavori sono probabilmente familiari anche a chi non sa niente di lui: le immagini degli omini stilizzati e in movimento sono famose in tutto il mondo e lo hanno reso un simbolo della cultura e dell’arte pop degli anni Ottanta.

Haring nacque a Reading, in Pennsylvania, suo padre era un fumettista. Tra il 1976 e il 1978 studiò grafica a Pittsburg, poi quando aveva 19 anni si trasferì a New York per studiare alla School of Visual Arts. Haring iniziò a dimostrare un particolare interesse per graffiti e murales e si fece conoscere, per lo meno in città, con i propri disegni realizzati nella metropolitana di New York. Le foto dei suoi lavori iniziarono a circolare e il suo stile, fatto di personaggi essenziali con spessi contorni neri e colori molto vividi in tinta unita, divenne rapidamente molto riconoscibile. A partire dai primi anni Ottanta, Haring iniziò a esibire i propri disegni al Club 57, un nightclub dell’East Village dove si ritrovavano artisti e musicisti. Negli anni seguenti Haring conobbe Andy Warhol, con cui iniziò una intensa amicizia che contribuì al successo di entrambi e ne influenzò lo stile.

Da metà degli anni Ottanta, per Haring iniziò il riconoscimento a livello internazionale. Realizzò ed espose opere in Australia, Brasile, Francia, Olanda e in Germania. Nel 1985 diversi suoi disegni furono raccolte in una importante mostra presso il Museo di arte moderna di Bordeaux (Francia). Partecipò anche a una trasmissione televisiva di Mtv, diventando ulteriormente conosciuto. Disegnò anche sul muro di Berlino un proprio murales nei pressi della Porta di Brandeburgo, circa tre anni prima dalla caduta della divisione tra le due parti della città.

A SoHo (Lower Manhattan), Haring aprì un negozio per vendere magliette, poster e altri gadget con le riproduzioni delle sue opere d’arte. Copie e imitazioni stampate su oggetti simili furono vendute in tutto il mondo. Divenne praticamente impossibile non imbattersi nella riproduzione di una sua opera, specialmente quando la Swatch decise di affidargli la progettazione di alcuni suoi modelli di orologio a basso costo. Haring rivendicava la commercializzazione delle sue opere, spiegando che era in piena continuità con i suoi primi lavori realizzati a basso costo nella metropolitana di New York. L’idea era rendere i suoi disegni accessibili a tutti, in qualche modo.

Apertamente omosessuale, Haring era molto attivo per sensibilizzare il suo pubblico sull’importanza del sesso sicuro, e dell’utilizzo del preservativo e dei sistemi di protezione per evitare le malattie sessualmente trasmissibili. Nel 1988 scoprì di essere malato di AIDS e l’anno seguente decise di creare una fondazione per raccogliere denaro e risorse per le associazioni che si occupavano di assistere le persone affette dal virus dell’HIV. Nel 1989 dipinse a Pisa il suo ultimo grande murales dedicato alla pace universale e intitolato “Tuttomondo”. Haring morì il 16 febbraio nel 1990 per alcune complicazioni legate alla sua malattia. Per ricordarlo, la cantante e sua amica Madonna dedicò la prima data del suo Blond Ambition World Tour a Haring, trasformandola in un concerto di beneficenza i cui proventi furono destinati a diverse associazioni che si occupavano di AIDS.