involuzione

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I funerali dell’anarchica Pinelli

«“Non sei stata tu a cercare quei riflettori che ti hanno puntato addosso e che anzi, hai cercato sempre di evitare", ha scandito la figlia Claudia dagli altoparlanti durante la cerimonia per sua madre Licia Rognini. Vorrei ricordare una foto. Venne scattata all’una e cinque di notte del 16 dicembre 1969. Quattro giorni prima era scoppiata la bomba di piazza Fontana e Giuseppe Pinelli dalla sera della strage era rinchiuso nel palazzo della questura di Milano. Quella notte un paio di giornalisti del "Corriere" si precipitano a casa Pinelli a San Siro, in via Preneste 2. Licia Pinelli, in vestaglia, apre la porta e i due giornalisti le comunicano la notizia. “Dev’essere successa una disgrazia a suo marito”. E aggiungono: “Sembra che sia caduto da una finestra della questura“. Licia Pinelli ascolta e in quel momento, click, viene scattata la foto. Il volto grigio, livido, prosciugato da quattro giorni di timori e cattivi pensieri, diventa un’immagine di cronaca».

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Più realisti dei re

«Esiste un sottobosco di pagine Instagram e Facebook con meme a sostegno della monarchia italiana, tiktoker e youtuber con canali dedicati che spiegano la presa di Porta Pia e “la verità sulla fuga a Brindisi del Re”. Sono tutti giovanissimi o sotto i trent’anni: seguono la politica con un certo cinismo e ci memano sopra, ascoltano i twitcher che mettono in discussione le forme di governo. E insospettabilmente sanno tutto delle monarchie europee, quella italiana compresa»

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