Nessuno prende più sul serio Kanye West

Escluso dai contesti rispettabili per il suo antisemitismo e compatito per i suoi tentativi di rimanere rilevante, alcuni critici non hanno neanche voluto recensire il suo ultimo disco

Kanye West alla cerimonia con cui è stata dedicata una stella sulla Hollywood Walk of Fame al cantante Charlie Wilson, il 19 gennaio 2024. (Richard Shotwell/Invision/AP)
Kanye West alla cerimonia con cui è stata dedicata una stella sulla Hollywood Walk of Fame al cantante Charlie Wilson, il 19 gennaio 2024. (Richard Shotwell/Invision/AP)
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Tre anni dopo Donda, il rapper americano Kanye West (che si fa chiamare oggi “Ye”) ha pubblicato un nuovo disco: è intitolato Vultures 1, è stato realizzato in collaborazione con il cantante Ty Dolla Sign, e la maggior parte dei critici ne ha parlato male, malissimo, o si è rifiutata addirittura di recensirlo. Dopo essere stato uno dei più celebrati rapper al mondo, West è infatti diventato un personaggio screditato e detestato da molti, che per via di insistenti dichiarazioni antisemite, sessiste, razziste, complottiste e più generalmente stupide e ignoranti ha reso pressoché impossibile far parlare di sé per la sua musica.

Non è che abbia perso del tutto il suo pubblico, anzi. West infatti mantiene ancora una significativa quota di fan: ci sono quelli storici che non l’hanno abbandonato nonostante i comportamenti e le opinioni riprovevoli di questi anni, ma anche quelli che hanno iniziato a seguirlo e ad apprezzarlo proprio perché è ormai diventato un simbolo della alt-right, l’estrema destra americana, e di un certo modo molto testosteronico, cinico e bullo di stare online. E ci sono ancora evidentemente milioni di persone a cui non interessa cosa dice, né sono suoi fan sfegatati, ma che sono interessati ad ascoltare la sua nuova musica.

Vultures 1 ha raggiunto il primo posto degli album più ascoltati su Spotify nel suo giorno di uscita, totalizzando con la sua canzone più ascoltata, “Talking”, 12,5 milioni di ascolti finora. Sono numeri grossi, anche se non enormi: “Tuta Gold” di Mahmood, canzone presentata a Sanremo e rivolta principalmente al mercato italiano, ha fatto quasi due milioni di ascolti in più da quando è su Spotify, cioè da una settimana.

Ma la considerazione della critica per West è praticamente scomparsa, e si è anzi trasformata in aperta ostilità, così come sembra essere definitivamente compromessa la popolarità di West tra il grande pubblico internazionale della musica pop e hip hop. Alla maggior parte della gente, insomma, non importa più granché di West, nonostante lui in questi giorni scriva su Instagram cose come “ANCORA IL RE” per accompagnare i video promozionali del suo disco, citandone una delle canzoni.

Con dischi come The College DropoutYeezus, The Life of Pablo e soprattutto My Beautiful Dark Twisted Fantasy, tra il 2004 e il 2016 West si era affermato come rapper formidabile e produttore di enorme talento, contribuendo a rendere l’hip hop un fenomeno globale. Nonostante le dichiarazioni controverse non fossero per lui una novità, più o meno a partire dalla campagna elettorale statunitense del 2016 però cominciò a dire cose sempre più compromettenti e assurde: che la schiavitù degli afroamericani fu «una scelta» o che Bill Cosby era innocente rispetto alle accuse di stupro, solo per dirne alcune, e si alienò progressivamente una gran parte dei suoi fan spostandosi drasticamente a destra, a partire dal sostegno all’ex presidente Donald Trump. A un certo punto aveva detto anche che gli era stato diagnosticato un disturbo bipolare, e in generale i suoi comportamenti sconclusionati erano stati attribuiti a possibili problemi psichiatrici, nel tentativo di comprenderli e motivarli.

Le controversie e le dichiarazioni false, sconvenienti, offensive e problematiche per mille motivi di West sono diventate un genere letterario, tanto da avere una propria, lunghissima pagina Wikipedia in inglese. Ma negli ultimi anni West ha raggiunto nuovi estremi, dicendo cose che di fatto nessuno in buona fede ha più tentato di giustificare o contestualizzare. Nel dicembre del 2022 arrivò a dire che amava «un sacco di cose» di Adolf Hitler, negò l’Olocausto, si identificò come nazista, e sostenne che fosse colpa dei «media ebraici» se la gente oggi pensa che il nazismo non abbia portato niente di buono al mondo. Ribadì questa sua ammirazione anche in un’altra intervista, in cui disse che le persone ebree controllavano l’America.

– Leggi anche: L’antisemitismo non se n’è mai andato

Da quel momento, West fu escluso dalla maggior parte dei contesti sociali e mondani, e le più importanti aziende interruppero i rapporti commerciali con lui: a partire da Adidas, che aveva con lui un imponente e fruttuoso accordo economico, la cui rinuncia ha comportato molti problemi alla azienda sportiva tedesca. Contemporaneamente, gruppi neonazisti e suprematisti bianchi americani cominciarono a esaltarlo: un cimitero ebraico di Chicago fu perfino vandalizzato con delle svastiche accompagnate dalla scritta «Kanye aveva ragione».

Nell’ultimo anno West ha fatto poco o niente per riparare i danni alla sua immagine. A un certo punto, per capire il livello, disse che dopo aver visto l’interpretazione dell’attore Jonah Hill (di famiglia ebraica) nel film 21 Jump Street aveva cambiato idea sulle persone ebree. Lo scorso dicembre ha chiesto scusa più seriamente, con un messaggio su Instagram scritto in ebraico, ma poche settimane dopo si era fatto vedere con una t-shirt di Varg Vikernes, il musicista black metal norvegese noto per il suo progetto Burzum e fervente neonazista condannato per l’omicidio del chitarrista Euronymous nel 1993. La copertina iniziale di Vultures 1 è a sua volta un evidente omaggio a Burzum, e usa lo stesso font con cui veniva scritto il nome della band di Vikernes.

Nel disco, insomma, West ha rivendicato il suo passato recente. Nel verso di una canzone dice per esempio: «come faccio a essere antisemita se ho appena scopato una troia (bitch) ebrea?». Ma più in generale i testi di Vultures 1 stanno facendo discutere per quanto sono scadenti: «deboli in maniera disarmante: se vi piacciono le rime sessuali deboli piene di doppi sensi che non fanno ridere, è decisamente l’album per voi» ha scritto sul Guardian Alexis Petridis, in una recensione in cui ha dato al disco due stelle su cinque. Secondo Petridis, il disco ha alcuni buoni momenti, che arrivano specialmente dai collaboratori, ma è comunque «incostante» e pieno di problemi.

A essersi distinta in particolare è stata l’opinione su Vultures 1 di Anthony Fantano, che è un famosissimo youtuber americano che recensisce le nuove uscite pop, rock e hip hop in un modo spassoso e talvolta provocatorio, ma che è anche estesamente rispettato tra chi si occupa di critica musicale su internet. Fantano ha seguito da vicino l’involuzione della carriera di West, e nel suo ultimo video ha detto di ritenere Vultures 1 «spazzatura non recensibile». Il problema secondo lui è che, anche volendo provare a separare la persona dalla musica, cosa che comunque dice di non essere disposto a fare, non si può, proprio perché i testi tengono assieme le due cose.

In ogni caso, anche musicalmente Vultures 1 «è una merda» secondo Fantano, che dice che alcune canzoni sono così brutte da essere «involontariamente ridicole». Secondo lui è il suo peggiore disco, nonostante arrivi dopo tre album (Ye, Jesus is King, Donda) considerati dalla maggior parte della critica come molto brutti.

 

Secondo Fantano, da quando il suo antisemitismo e il suo complottismo sono diventati più intensi e sistematici, West ha deciso di adottare la strategia di rivendicarli, fino a farne un vanto. Al punto che ora la sua immagine pubblica è irrimediabilmente legata a questo aspetto. Scusarsi e ricostruire una credibilità sarebbe un compito troppo difficile per West, che non si è mai dimostrato molto capace in questo genere di operazioni, e che secondo Fantano ormai ha allontanato da sé tutti quelli capaci di dirgli di no e quindi di aiutarlo. A partire dall’ex moglie Kim Kardashian, che secondo molti prima della separazione aveva un ruolo importante nel contenere il marito. Ora West è sposato con Bianca Censori, un’architetta australiana che ha partecipato attivamente nella promozione del marito e del suo disco, posando nuda o poco vestita per diverse foto sui suoi profili social e anche per la copertina ufficiale di Vultures 1.

Secondo Petridis, si vede che quello che West desidera di più è «una grande hit come quelle che pubblicava con impressionante regolarità», per smentire chi ritiene che il suo talento ormai sia scomparso e lui sia capace ormai solo di provocare. Volendo provare a empatizzare con lui, dice, si potrebbe pensare che «le sue azioni sono quelle di uomo che sta malissimo, manipolato dalla gente peggiore possibile, come il suprematista bianco Nick Fuentes». Ma ci sono molte più prove a sostegno della tesi che sia un estremista provocatore alla disperata ricerca di attenzioni e bisognoso di scandalizzare. Ma il risultato «è più deprimente che scioccante: sono le azioni di un uomo che pensa di potersela cavare perché ha fatto un disco così brillante da essere al di sopra delle critiche negative. Nonostante gli sparpagliati buoni momenti di Vultures, ha torto su entrambe le cose».