Cesar Luis Menotti
Diego, Menotti e gli altri fantasmi
«Eppure Maradona vive. E vive moltissimo nelle contraddizioni innumerevoli di una città e di un paese. Arrivato in un’Argentina travolta da Javier Milei, presidente più liberista del più sfrenato liberista, mi ritrovo a vagare nella torrida estate. Ripercorro al contrario il muro nero dove trovano posto i nomi degli scomparsi, dagli ultimi fino ai primissimi dissidenti, passando per le spaventose annate centrali: persone torturate, massacrate, narcotizzate, gettate proprio in questo fiume. All’inizio le buttavano troppo vicino alla costa: i corpi riaffioravano a riva. Quindi si sono spinti più in là con l’aereo. Vuoi negare questa cosa? Dovrai buttare giù questo muro, abbatterlo. Lo hanno già fatto con le persone, perché non credere che possano farlo con un parchetto trascurato? Viene da chiedersi come sia stato possibile organizzare i Mondiali di calcio del 1978 in Argentina proprio in quel momento, quando il massacro era in corso»

Il calcio di César Luis Menotti, fra dittatura e desaparecidos
Uno degli allenatori di calcio più celebrati in Argentina, morto domenica, vinse i Mondiali del 1978 quando al potere c'era la giunta militare di Jorge Videla: il suo ruolo nella propaganda di regime è dibattuto da decenni

È morto a 85 anni Cesar Luis Menotti, l’allenatore che vinse i Mondiali del 1978 con l’Argentina
