Storia e tecnica degli identikit
Pur non essendo più tanto rilevanti vengono realizzati ancora soprattutto con i software, secondo protocolli precisi per mettere a proprio agio il testimone

Pur non essendo più tanto rilevanti vengono realizzati ancora soprattutto con i software, secondo protocolli precisi per mettere a proprio agio il testimone

Il capo di Cosa Nostra e principale latitante italiano non si è fatto trovare per 30 anni, anche se su di lui si sapevano già moltissime cose

Da 29 anni la polizia cerca il più importante latitante mafioso italiano: un paio di volte ci si è avvicinata, ma più spesso ha brancolato

Il “carcere duro” fu esteso ai reati della criminalità organizzata dopo la strage di Capaci, ma oggi sono in molti a metterlo in discussione

Trent'anni fa a Palermo la mafia corleonese uccise il suo referente politico, per vendicarsi delle condanne del maxiprocesso

Sappiamo tante cose sul principale latitante italiano, boss di Cosa Nostra, tranne la più importante: dov'è

«La prima cosa che chiesi fu: “ha bisogno di qualcosa?"», ha raccontato Piero Grasso commentando la foto dell'americano bendato in caserma


Considerato il capo di Cosa nostra, aveva 83 anni, da 10 era in carcere ed era malato da tempo

Lo ha trasmesso ieri Servizio Pubblico: mostra l'ex boss in condizioni di salute precarie e penose, e fa discutere di cosa gli è successo

Perché i due parlamentari hanno incontrato in carcere Bernardo Provenzano e che cosa stabilisce la legge in questi casi

Dal libro di Enrico Deaglio, la cronologia degli avvenimenti tra la strage di Capaci e quella di via D'Amelio, vent'anni fa: 29 giugno 1992


Sei dei più feroci criminali arrestati negli ultimi anni, due giusto ieri

Claudio Cerasa ha passato un pomeriggio con l'ex generale dei ROS accusato da Ciancimino

Era uno dei più noti e importanti mafiosi italiani, latitante per 30 anni e poi arrestato lo scorso gennaio: soffriva da tempo di un tumore al colon

Il capo dei corleonesi venne preso a Palermo il 15 gennaio 1993: quello che successe subito dopo è ancora oggi da spiegare

Era arrivato a Palermo da pochi mesi per combattere la mafia: con lui furono assassinati la moglie e un agente di scorta

È una questione di prestigio e di potere, ma nel proprio territorio sono anche più protetti ed è più difficile trovarli
