La missione della Global Sumud Flotilla è stata bloccata

Facciamo un recap delle ultime 24 ore, in cui Israele ha intercettato le navi della Global Sumud Flotilla:

• Dopo alcune avvisaglie, l’operazione di intercettazione delle barche della Flotilla è cominciata mercoledì 1° ottobre alle 20 circa ora italiana. La Marina militare israeliana ha avvicinato le barche e ha cominciato sistematicamente ad abbordarle. Alcune sono state fermate con cannoni ad acqua.

• Le persone a bordo delle barche non hanno fatto resistenza ai soldati, per evitare violenze. La Flotilla ha denunciato l’operazione come un crimine, perché avvenuta in acque internazionali, e ha definito l’arresto degli equipaggi un «rapimento».

• L’abbordaggio è terminato attorno alle 12 di giovedì. Il governo israeliano ha detto di aver intercettato tutte le barche tranne una che era rimasta indietro, che dovrebbe essere la Marinette (un’imbarcazione che effettivamente il tracker indicava come lontana dal gruppo principale).

• Per alcune ore c’era stata incertezza su un’altra barca, la Mikeno, che sembrava essere riuscita a sfuggire all’abbordaggio israeliano e dal tracker risultava dentro le acque territoriali di Gaza. Non si sa sia stato un problema tecnico, ma con ogni probabilità anche la Mikeno è stata intercettata.

• Tutti gli attivisti sono stati arrestati e portati al porto israeliano di Ashdod. A giudicare dal modo con cui Israele ha gestito situazioni simili in passato, è probabile che gli attivisti abbiano due opzioni: accettare un’espulsione rapida, firmando però un documento in cui dichiarano di essere entrati illegalmente in Israele; oppure rifiutarsi di firmare. Se rifiutano potrebbero essere portati in carcere e subire un processo gestito da un tribunale speciale del ministero dell’Interno israeliano. 

Prima della partenza della Flotilla, a Genova c’era stata una mobilitazione eccezionale che aveva portato a raccogliere 300 tonnellate di cibo: molte più di quelle trasportabili dalle barche. L’ong che se n’era occupata, Music for Peace, si era allora attivata per inviarle a Gaza via terra, ma il cibo era rimasto bloccato nel porto per via delle imposizioni di Israele, che vieta l’ingresso nella Striscia di Gaza di prodotti con amidi e zuccheri.

I pacchi alimentari durante la raccolta al porto di Genova, il 27 agosto (ANSA/LUCA ZENNARO)

Oggi c’è stato uno sviluppo. Da Genova sono partiti via nave 12 container diretti al porto giordano di Aqaba. Da lì, se arriverà l’autorizzazione di Israele, saranno portati sui camion dell’organizzazione giordana Jhco fino al valico di Allenby, l’unico al confine con la Cisgioradania. Qui i pacchi dovrebbero essere scaricati e ricaricati su altri camion palestinesi fino al valico per Gaza di Kissufim, dove questo passaggio si ripeterebbe con nuovi camion: è una pratica voluta dall’esercito israeliano per allungare i tempi delle consegne.

La ong sta trattando con funzionari israeliani affinché consentano che i pacchi non siano modificati – e cioè che possano contenere biscotti, marmellate e miele, che sono normalmente proibiti a Gaza – e che quattro suoi attivisti possano entrare a Gaza per verificare la consegna del cibo. Non è detto che l’esercito lo consenta.

Sono state portate nel porto di Ashdod, nel sud di Israele. Qui devono essere identificate dalla polizia, e secondo alcuni avvocati della Flotilla sarebbero già cominciate le udienze per le espulsioni, direttamente nel porto. A guardare i precedenti, di fatto gli attivisti hanno due opzioni:

1) accettare l’espulsione volontaria, cosa che dovrebbe velocizzarne i tempi ma nel precedente tentativo di forzare il blocco navale comportava firmare una dichiarazione in cui si riconosceva d’essere entrati illegalmente in Israele;
2) rifiutarla, e venire giudicati da un tribunale speciale del ministero dell’Interno israeliano, invece che da uno ordinario, e questo allungherebbe i tempi.

Otto dei 12 attivisti fermati a luglio avevano rifiutato ed erano stati incarcerati. In passato Israele aveva trattato questi casi come fossero immigrazione irregolare ma secondo i media israeliani stavolta le persone arrestate saranno portate in una prigione ad alta sicurezza che di solito non viene usata per le persone migranti: quella di Ketziot, nel deserto del Negev nel sud di Israele, che è nota per le condizioni particolarmente dure.

I governi dei paesi di provenienza degli attivisti, tra cui l’Italia, si sono già mobilitati per garantire il loro ritorno il più rapidamente possibile.

Ci si aspetta che siano molto partecipati: le manifestazioni erano già cominciate ieri sera, e sono proseguite questa mattina.

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Sui social stanno girando video e post che sostengono che una barca, la Mikeno, sia riuscita a sfuggire all’intercettazione della Marina militare israeliana, e addirittura ad attraccare nella Striscia. Sono falsi: uno dei video più condivisi, che dovrebbe mostrare l’attracco della Mikeno a Gaza, risale a giorni fa. 

Anche se sul tracker della Flotilla la Mikeno risultava ferma nelle acque territoriali palestinesi occupate da Israele, i suoi contatti sono interrotti da ore e neanche il comitato organizzativo della Flotilla ha confermato la sua posizione. La marina israeliana ha detto di aver intercettato tutte le barche tranne una che era rimasta indietro, ma si presume che questa sia la Marinette (che effettivamente si era allontanata dal gruppo principale) e non la Mikeno.

Secondo l’associazione di avvocati Adalah, che rappresenta gli attivisti, sono già cominciate le udienze per l’espulsione dei membri della Flotilla in Israele. Gli avvocati hanno ricevuto delle telefonate da alcuni partecipanti della missione, secondo cui le udienze sarebbero cominciate direttamente nel porto di Ashdod, negando agli attivisti la consulenza legale.

Un riassunto per chi teme di essersi perso qualcosa:

• Mercoledì sera intorno alle 19 una ventina di navi della Marina militare israeliana hanno raggiunto la Global Sumud Flotilla e si sono inserite fra le sue barche, che erano una quarantina. È successo a circa 72 miglia nautiche dalla costa (circa 130 chilometri) della Striscia di Gaza, ossia in acque internazionali, nella zona considerata “ad alto rischio”, cioè dove in passato le autorità israeliane avevano già bloccato altre iniziative simili, con metodi più o meno violenti. Le navi israeliane si erano già avvicinate alla Flotilla il giorno prima, senza però entrare in azione.

• L’esercito ha chiesto agli equipaggi di andare a consegnare gli aiuti umanitari al porto di Ashdod, nel sud di Israele, e ha detto loro che se avessero invece proseguito verso Gaza sarebbero stati arrestati.

• Come previsto, la Flotilla si è rifiutata di cambiare rotta e intorno alle 20 l’operazione israeliana di abbordaggio è cominciata: diverse barche sono state colpite con cannoni ad acqua, con l’obiettivo di rallentarle fino a farle fermare e le persone a bordo sono state arrestate. Non ci sono notizie di persone ferite. I soldati israeliani hanno abbordato mano a mano tutte le barche, per tutta la notte.

• L’operazione è andata avanti fino alle 12 di giovedì, quando l’esercito israeliano ha detto che la missione della Flotilla era «finita». Tutte le barche erano state intercettate tranne una, la Marinette, che però è rimasta indietro. Un’altra barca, la Mikeno, sembrava essere entrata nelle acque territoriali di Gaza, ma i contatti sono interrotti da ore e neanche il comitato organizzativo della Flotilla ha confermato la sua posizione.

• Le circa 400 persone arrestate, fra cui 40 italiane, sono state portate a terra su una grande nave della Marina militare israeliana e su altre barche più piccole, fra cui anche alcune della Flotilla di cui l’esercito israeliano aveva preso il controllo.

• Nei prossimi giorni queste persone dovrebbero essere espulse da Israele: secondo i giornali israeliani dovrebbero essere espulse più velocemente quelle che lo «accetteranno» (a luglio, questa formula significava firmare un foglio in cui gli attivisti dichiaravano di essere entrati illegalmente in Israele), mentre quelle che si rifiuteranno verrano prese in carico dal ministero dell’Interno e processate da un tribunale militare, prima di essere comunque espulse.

• In molte parti d’Italia e in altre città del mondo sono in corso da ieri sera partecipate manifestazioni e scioperi a sostegno della Flotilla.

Il montaggio visibile qui sotto, fatto da Local Team, raggruppa le immagini trasmesse la scorsa notte da diverse barche al momento dell’abbordaggio da parte della marina israeliana. Mostra chiaramente, in diversi casi, l’utilizzo di cannoni ad acqua, che hanno danneggiato le webcam. 

Il ministro degli Esteri lo ha detto parlando al Senato, dopo che questa mattina aveva fatto un aggiornamento sulla situazione alla Camera in cui aveva parlato di 22 persone. Antonio Tajani ha aggiunto che «Israele ha confermato la conclusione delle operazioni» in mare, e che sono in corso quelle di trasferimento verso il porto di Ashdod.

Tajani ha detto che è diretta lì la barca con a bordo il deputato Arturo Scotto e l’europarlamentare Annalisa Corrado, entrambi del Partito Democratico, di cui non si avevano notizie da ore. Si trovano già a terra altri due politici italiani sulla Flotilla, l’europarlamentare Benedetta Scuderi (di Alleanza Verdi e Sinistra) e il senatore Marco Croatti (del Movimento 5 Stelle).

In diverse città, anche oggi, ci sono manifestazioni e cortei, o sono stati convocati per le prossime ore. A Bologna stamattina è stato occupato il rettorato dell’Università in via Zamboni e davanti alla stazione ci sono stati scontri con la polizia, che ha impedito ai manifestanti di entrare.

Anche a Milano, come dicevamo qui, è stata occupata l’Università Statale. Alle 18 è previsto un nuovo corteo, che partirà da piazzale Loreto e arriverà in piazza Duomo.

La Statale di Milano (ANSA/Cassinelli)

A Torino un corteo studentesco ha percorso la tangenziale, in direzione dell’aeroporto di Caselle, bloccando parzialmente il traffico.

Il corteo a Torino (ANSA/ALESSANDRO DI MARCO)

A Roma per il momento c’è un presidio per la Palestina di fronte alla stazione Termini. Alle 18:30 è prevista una manifestazione al Colosseo, che ci si aspetta sia molto partecipata.

Piazza dei Cinquecento, a Roma (ANSA/MASSIMO PERCOSSI)

Benché la proposta statunitense per porre fine alla guerra a Gaza sia molto favorevole a Israele, i ministri più estremisti del governo di Benjamin Netanyahu sono contrari: il loro obiettivo è occupare interamente Gaza, e per questo minacciano di far cadere il governo di Netanyahu.

Il piano di Trump per la fine della guerra nella Striscia di Gaza

È molto favorevole per Israele ed è di fatto un ultimatum per Hamas: se non lo accetterà, Netanyahu avrà via libera per «finire il lavoro» a Gaza

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In alcune si vedono gli attivisti sul ponte delle barche, con i giubbotti salvagente arancioni, assieme ai soldati israeliani che hanno preso il controllo delle imbarcazioni.

(AP Photo/Leo Correa)

(AP Photo/Leo Correa)

(AP Photo/Leo Correa)

(AP Photo/Leo Correa)

Il ministero degli Esteri israeliano ha scritto sui social media che quella che Israele definisce la «provocazione» della Flotilla «è finita», facendo intendere che tutte le barche sarebbero state intercettate. C’è un’unica eccezione, sempre secondo Israele: una barca (probabilmente la Marinette) sta ancora navigando, ma si tiene a distanza da Gaza, come hanno mostrato anche i tracker, almeno finché hanno funzionato.

Il ministero ha aggiunto anche che «tutti i passeggeri» delle barche intercettate sono stati arrestati. Non è chiaro se, oltre all’equipaggio della Marinette, altri attivisti siano riusciti a sfuggire alla cattura. Gli organizzatori della Flotilla, in un comunicato, hanno detto che 443 persone sono state arrestate.

Da qualche minuto il tracker che mostrava le posizioni delle barche della Flotilla non funziona più, per un errore del server che lo trasmetteva. Ieri sera il sito del tracker era andato offline diverse volte, ma mai per un problema al server, ed era sempre tornato online dopo poco. 

Aggiornamento: il tracker è tornato a funzionare intorno alle 14:20. 

Nelle ore in cui la marina di Israele stava intercettando le barche della Flotilla, il suo esercito ha proseguito i bombardamenti e le operazioni di terra per occupare la città di Gaza, dopo che mercoledì aveva pubblicato quello che ha definito «l’ultimo avvertimento» alla popolazione civile. Questi ordini di evacuazione sono imposizioni di trasferimento forzato, contrarie al diritto internazionale. Intanto gli attacchi si sono intensificati e le possibilità di sopravvivere all’interno della città sono diventate minime. 

Ne parliamo in questo articolo: 

L’esodo forzato dalla città di Gaza

L'esercito israeliano ha detto che è «l'ultima possibilità» per i palestinesi di spostarsi verso sud, dove però le condizioni sono insostenibili

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È successo intorno a mezzogiorno: gli organizzatori della missione stimano che al momento dell’intercettazione a bordo della Flotilla ci fossero 443 persone, quindi tutte o quasi tutte quelle che sono state poi trasferite sulla nave della Marina militare israeliana. Il giornale spagnolo El País, che aveva un inviato a bordo di una delle barche, ha riferito che la nave sarà seguita da altre più piccole.

(AP Photo/Leo Correa)

Poco dopo è arrivata in porto anche una delle barche della Flotilla con a bordo un soldato israeliano (negli scorsi giorni Israele aveva detto che avrebbe sequestrato le navi della flotta, senza escludere di affondarne alcune).

• Secondo il tracker ufficiale della Global Sumud Flotilla tutte le barche sono state intercettate, o si presume lo siano, tranne una: la Marinette, che però è molto più indietro rispetto alle altre. La Mikeno, che risultava entrata nelle acque territoriali palestinesi occupate da Israele, ha smesso di comunicare ed è quindi probabile che sia stata intercettata nel frattempo.
• Si presume che tutte le persone a bordo delle barche sicuramente intercettate siano state arrestate. Alcune sono già state portate ad Ashdod, nel sud di Israele, dove erano stati portati anche gli attivisti della Freedom Flotilla Coalition intercettati a giugno.
• Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha detto che i 22 cittadini italiani arrestati dovrebbero essere espulsi fra lunedì e martedì insieme alle altre persone arrestate con dei voli aerei che dovrebbero essere diretti verso delle capitali europee (non italiane).
• Secondo quanto riferito negli ultimi giorni dai giornali israeliani, gli attivisti arrestati dovrebbero essere portati in un centro di identificazione e detenzione (cosa che stamani ha confermato Tajani). Da lì chi non accetterà di essere rimpatriato subito dovrebbe essere giudicato da un tribunale militare (e poi probabilmente essere espulso comunque).
• In diverse città italiane e del mondo sono in corso da ieri sera manifestazioni a sostegno della Flotilla. Per domani in Italia è stato convocato uno sciopero generale.

Dopo più di due ore di interruzione, il video in diretta delle barche ha ripreso a trasmettere immagini della Fair Lady, che nel tracker della Flotilla è tra quelle che si presume siano state intercettate. Il video mostra del fumo uscire dal ponte e alcuni attivisti ancora a bordo, mentre la didascalia parla di «problemi al motore». Il quotidiano israeliano Times of Israel ha sostenuto che almeno quattro imbarcazioni si sarebbero fermate per problemi tecnici slegati dall’operazione militare per intercettarle.

(Dal canale YouTube della Global Sumud Flotilla)

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervenendo alla Camera ha sostenuto che le 22 persone italiane arrestate da Israele saranno espulse insieme a tutte le altre, con due voli dall’aeroporto “Ben Gurion” di Tel Aviv. Secondo Tajani questi voli partiranno rispettivamente lunedì e martedì, e probabilmente non saranno diretti in Italia, ma verso altre capitali europee: non ha detto quali, ma ha citato Madrid e Londra tra le ipotesi.

Inoltre Tajani ha riferito che l’europarlamentare Benedetta Scuderi (di Alleanza Verdi e Sinistra) e il senatore Marco Croatti (del Movimento 5 Stelle), che erano a bordo della barca Morgana, si trovano già in un centro di identificazione e detenzione nel porto di Ashdod, dove li hanno portati i militari israeliani. Tajani ha detto che venerdì sono previste le prime visite consolari dell’ambasciata italiana alle persone arrestate. 

Da qualche ora il profilo Instagram della Global Sumud Flotilla ha iniziato a pubblicare dei post in cui elenca le persone che erano a bordo delle barche che sono state intercettate da Israele, e che quindi sono state arrestate. Oltre ai loro nomi sono anche stati diffusi i video che i partecipanti avevano registrato in caso di arresto. È la prima volta che l’organizzazione rende noti i nomi di tutte le persone che facevano parte della spedizione, che finora non aveva diffuso per motivi di sicurezza (molti avevano comunque comunicato la loro presenza sui loro profili social).