Un riassunto per chi teme di essersi perso qualcosa:
• Mercoledì sera intorno alle 19 una ventina di navi della Marina militare israeliana hanno raggiunto la Global Sumud Flotilla e si sono inserite fra le sue barche, che erano una quarantina. È successo a circa 72 miglia nautiche dalla costa (circa 130 chilometri) della Striscia di Gaza, ossia in acque internazionali, nella zona considerata “ad alto rischio”, cioè dove in passato le autorità israeliane avevano già bloccato altre iniziative simili, con metodi più o meno violenti. Le navi israeliane si erano già avvicinate alla Flotilla il giorno prima, senza però entrare in azione.
• L’esercito ha chiesto agli equipaggi di andare a consegnare gli aiuti umanitari al porto di Ashdod, nel sud di Israele, e ha detto loro che se avessero invece proseguito verso Gaza sarebbero stati arrestati.
• Come previsto, la Flotilla si è rifiutata di cambiare rotta e intorno alle 20 l’operazione israeliana di abbordaggio è cominciata: diverse barche sono state colpite con cannoni ad acqua, con l’obiettivo di rallentarle fino a farle fermare e le persone a bordo sono state arrestate. Non ci sono notizie di persone ferite. I soldati israeliani hanno abbordato mano a mano tutte le barche, per tutta la notte.
• L’operazione è andata avanti fino alle 12 di giovedì, quando l’esercito israeliano ha detto che la missione della Flotilla era «finita». Tutte le barche erano state intercettate tranne una, la Marinette, che però è rimasta indietro. Un’altra barca, la Mikeno, sembrava essere entrata nelle acque territoriali di Gaza, ma i contatti sono interrotti da ore e neanche il comitato organizzativo della Flotilla ha confermato la sua posizione.
• Le circa 400 persone arrestate, fra cui 40 italiane, sono state portate a terra su una grande nave della Marina militare israeliana e su altre barche più piccole, fra cui anche alcune della Flotilla di cui l’esercito israeliano aveva preso il controllo.
• Nei prossimi giorni queste persone dovrebbero essere espulse da Israele: secondo i giornali israeliani dovrebbero essere espulse più velocemente quelle che lo «accetteranno» (a luglio, questa formula significava firmare un foglio in cui gli attivisti dichiaravano di essere entrati illegalmente in Israele), mentre quelle che si rifiuteranno verrano prese in carico dal ministero dell’Interno e processate da un tribunale militare, prima di essere comunque espulse.
• In molte parti d’Italia e in altre città del mondo sono in corso da ieri sera partecipate manifestazioni e scioperi a sostegno della Flotilla.