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  • Mercoledì 22 ottobre 2025

In NBA potrebbe essere l’anno dei Knicks (ma davvero eh)

Ci sono sempre aspettative esagerate sulla squadra di basket di New York, ma per la prima volta dopo tanto tempo potrebbero essere fondate

Jalen Brunson, il miglior giocatore dei New York Knicks, durante un'amichevole, 2 ottobre 2025 (Francois Nel/Getty Images)
Jalen Brunson, il miglior giocatore dei New York Knicks, durante un'amichevole, 2 ottobre 2025 (Francois Nel/Getty Images)
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Martedì notte è iniziata l’NBA, il campionato nordamericano di basket e il più importante del mondo, e in questa stagione ci sono grandi aspettative sui New York Knicks, che esordiranno mercoledì notte contro i Cleveland Cavaliers. Certo, ci sono sempre attese e pressioni sui Knicks, perché non vincono un titolo da 52 anni e perché hanno un’enorme visibilità mediatica e una tifoseria molto appassionata e impaziente. Ma, per una volta, ci sono anche buone ragioni per essere ottimisti. Lo scorso anno hanno fatto un ottimo campionato e le prospettive per questa stagione sono ancora più incoraggianti: la squadra è la stessa ed è molto forte, il nuovo allenatore promette bene e gran parte delle rivali non è messa benissimo.

Gli attori Spike Lee (sinistra) and Timothee Chalamet (destra), due celebri e appassionati tifosi dei Knicks, 6 marzo 2025 (Allen Berezovsky/Getty Images)

Il regista Spike Lee (sinistra) e l’attore Timothee Chalamet (destra), due celebri e appassionati tifosi dei Knicks, 6 marzo 2025 (Allen Berezovsky/Getty Images)

I New York Knicks sono una delle squadre più riconoscibili dello sport americano e mondiale e secondo Forbes sono la seconda società di maggior valore dell’NBA. Il Madison Square Garden, il loro palazzetto, è uno degli impianti sportivi più importanti al mondo, e la squadra – che esiste dal 1946 – è una delle uniche due che hanno sempre giocato in NBA senza mai cambiare sede (insieme ai Boston Celtics).

A questo prestigio e potere economico, però, non corrispondono da tempo risultati di rilievo. Hanno vinto solo due campionati nella loro storia, l’ultimo nel 1973; i Boston Celtics, per fare un confronto, ne hanno vinti 18. La loro ultima partecipazione alle finali risale al 1999 e per gran parte degli anni Duemila sono stati una delle peggiori squadre della lega. È stata colpa di una gestione societaria molto disordinata, ma anche delle continue pressioni – interne ed esterne – perché la squadra vincesse un titolo, che hanno reso molto complicati i progetti a lungo termine.

I tifosi dei Knicks si gasano anche con più facilità degli altri, come si può vedere

I Knicks sono tornati a giocare regolarmente i playoff (le fasi finali del campionato) solo dal 2023, quindi è da poco che sono di nuovo ambiziosi. Il merito è stato soprattutto dell’ex allenatore Tom Thibodeau e dell’attuale presidente Leon Rose, che da quando sono arrivati ai Knicks (nel 2020) sono stati capaci di costruire una squadra di alto livello.

Negli ultimi anni infatti New York ha preso giocatori di grande talento: nel 2022 è arrivato il playmaker Jalen Brunson, oggi il più forte e decisivo della squadra, mentre nel 2024 è stato ingaggiato (un po’ a sorpresa) Karl-Anthony Towns. La scorsa stagione – la loro prima insieme – Brunson e Towns hanno formato una coppia d’attacco efficace e spettacolare: insieme hanno permesso ai Knicks di eliminare i Boston Celtics, campioni in carica, e di raggiungere, dopo 25 anni, le finali della Eastern Conference (di fatto le semifinali dell’NBA), perse poi contro gli Indiana Pacers.

Hanno insomma dimostrato di avere una squadra competitiva e questo ha inevitabilmente aumentato le aspettative. In estate non hanno perso nessun giocatore importante e la stessa società si è mostrata molto ambiziosa, rinnovando il contratto alla guardia titolare Mikal Bridges per 4 anni a 150 milioni di dollari. E i pochi nuovi arrivati, come il francese Guerschon Yabusele, sono sostituti più che validi.

L’unica novità significativa sarà l’allenatore. Pochi giorni dopo la sconfitta contro i Pacers, infatti, Thibodeau era stato inaspettatamente licenziato, a dimostrazione che nemmeno ottenere il miglior risultato degli ultimi 25 anni fosse sufficiente a soddisfare le altissime aspettative dei Knicks.

Al suo posto è arrivato Mike Brown, che da vice ha vinto più volte l’NBA e da due stagioni allenava i Sacramento Kings. Brown è meno esperto di Thibodeau, ma sembra un allenatore molto adatto ai Knicks e allo stile moderno dell’NBA: predilige un gioco più rapido e dinamico rispetto al predecessore e, soprattutto, fa più rotazioni, cioè alterna molto sostituti e titolari. È una cosa utilissima nell’NBA di oggi e che Thibodeau faceva poco: per capirci, l’anno scorso i titolari dei Knicks hanno giocato 226 minuti in più del secondo quintetto più usato in regular season.

Una rotazione più equilibrata dovrebbe permettere ai Knicks di affaticarsi meno sul lungo termine. Ma anche di sfruttare un po’ di più Mitchell Robinson, un eccellente difensore – qualità che, ad esempio, manca a Brunson e Towns – che gli scorsi anni è stato usato poco per le sue precarie condizioni fisiche.

Mike Brown ai Sacramento Kings, 22 dicembre 2024 (Lachlan Cunningham/Getty Images)

Mike Brown durante una partita dei Sacramento Kings, 22 dicembre 2024 (Lachlan Cunningham/Getty Images)

Ma se oggi si pensa che i New York Knicks possano davvero arrivare alle finali di NBA – e magari anche vincerle – è anche perché la Eastern Conference, la divisione nella quale giocano i playoff fino alle finali, pare meno impegnativa del solito. Le uniche squadre che sembrano competitive sono i Cleveland Cavaliers e, in misura minore, gli Orlando Magic, mentre le altre due squadre sulla carta più forti, Boston e Indiana, saranno per tutto l’anno senza i loro giocatori migliori, entrambi infortunati al tendine d’Achille.

La Eastern Conference è una delle due classifiche in cui è divisa l’NBA: raccoglie le squadre dell’est degli Stati Uniti e quella di Toronto, mentre la Western Conference quelle dell’ovest. Durante la regular season le squadre affrontano anche quelle della conference opposta, mentre ai playoff una squadra della Eastern Conference incontra una della Western solo nelle finali.

E dato che la Western Conference è molto competitiva, per i Knicks stare in quella opposta potrebbe essere un vantaggio, soprattutto ai playoff. A ovest, infatti, giocano gli Oklahoma City Thunder, campioni in carica, ma anche altre squadre talentuose e attrezzate come i San Antonio Spurs di Victor Wembanyama, i Denver Nuggets di Nikola Jokic, gli Houston Rockets di Kevin Durant, i Los Angeles Lakers di Luka Doncic e LeBron James e i Dallas Mavericks di Cooper Flagg, l’esordiente più atteso di questo campionato.

– Leggi anche: Cooper Flagg è uno da conoscere

I Knicks giocheranno la loro prima partita dell’anno mercoledì notte, proprio contro i Cleveland Cavaliers. In Italia 180 partite di questa stagione di NBA saranno trasmesse su Sky e sulla sua piattaforma di streaming NOW; altre 87 partite saranno trasmesse su Amazon Prime Video. Per poterle vedere tutte, bisogna invece fare l’NBA League Pass, sull’apposita piattaforma della lega.