In Giappone fare spoiler può essere un reato
Una legge recente punisce i siti che lo fanno sistematicamente raccontando trame e finali di film, serie e fumetti

Lo scorso mese, in Giappone, cinque persone sono state denunciate per violazione del diritto d’autore, perché gestivano un sito che conteneva spoiler su film, fumetti e serie animate. Secondo la Content Overseas Distribution Association (CODA), un’organizzazione che promuove la distribuzione di prodotti culturali giapponesi e combatte la pirateria, il sito includeva informazioni protette dal diritto d’autore riguardanti più di ottomila opere, tra cui i film Godzilla Minus One, Shin Ultraman e Neck.
È il secondo caso in cui potrebbe essere applicata una severa legge giapponese in vigore dal 2021, che ha aumentato le pene per chi pubblica riassunti di manga e anime che svelano il contenuto e il finale di storie protette dal diritto d’autore, facendolo diventare un reato punibile, in casi gravi, col carcere.
Il sito denunciato il mese scorso fa parte di una categoria di siti detti “spoiler sites”. Sono siti molto diffusi in Giappone – e non solo – che pubblicano informazioni aggiornate e approfondite sulla trama, i nomi dei personaggi, i dialoghi e la descrizione degli episodi dei manga più famosi. Non sono quindi siti di pirateria, che permettono agli utenti di scaricare prodotti senza pagarli, ma siti che ne rivelano il contenuto.
Non è la prima volta che in Giappone succede qualcosa di simile. Lo scorso ottobre, ad esempio, una persona responsabile di tre siti spoiler giapponesi è stata arrestata con l’accusa di aver violato il diritto d’autore di opere come l’anime Overlord, di cui pubblicava riassunti e trascrizioni di alcune scene. Non è chiaro se questi siti contenessero l’intero copione delle opere o soltanto un loro riassunto, né quante fossero le immagini protette da copyright che avevano pubblicato. In uno screenshot fornito da CODA si vede solo la schermata del titolo di apertura di Godzilla Minus One, per esempio (l’immagine è stata oscurata).
La legge che punisce gli “spoiler site” punisce anche i cosiddetti siti «sanguisuga», che si limitano a fornire link a materiale protetto da diritto d’autore, senza però conservarlo sui propri server. Nonostante fungano sostanzialmente da tramite, chi gestisce un sito di questo tipo in Giappone può essere punito con pene fino a 30mila euro o cinque anni di carcere.
La legge contro i siti di spoiler è relativamente recente ma è dal 2012 che il Giappone ha norme molto severe sulla pirateria online, che prevedono fino a due anni di carcere per chi scarica contenuti protetti da copyright. Questa severità riguarda anche la creazione di contenuti per il web, come dimostra il caso dello youtuber giapponese arrestato nel 2023 per aver caricato dei video su YouTube in cui giocava a videogiochi come Steins;Gate: My Darling’s Embrace.
Questo tipo di contenuti, i cui spettatori si divertono a vedere un giocatore esperto giocare a un videogioco e finirlo, sono detti anche “Let’s Play” e sono molto diffusi e legali in tutto il mondo. Secondo il CODA, però, costituivano una violazione del diritto d’autore, anche perché lo youtuber guadagnava denaro producendo video in cui faceva spoiler completi dei videogiochi, riassumendone la trama.
La legge giapponese contro la pirateria è stata discussa e criticata per via della sua severità. Il sito Techdirt l’ha definita «un regalo alle industrie dei manga e degli anime», il cui peso culturale e finanziario è sempre più forte nella società giapponese. Nel 2024 il giro d’affari di anime e manga ha generato rispettivamente 28,6 e 4,7 miliardi di dollari di fatturato, grazie anche alla loro crescente diffusione in tutto il mondo.