In Germania sono aumentati ancora i reati con motivazioni politiche
Soprattutto quelli legati all’estremismo di destra, e non è il primo anno che succede: un po' di dati messi in fila

In Germania i reati con motivazioni politiche sono aumentati per il sesto anno consecutivo. Il rapporto annuale della Polizia criminale federale (BKA), diffuso martedì e riferito al 2024, ne ha registrati oltre 84mila: il numero più alto di sempre e l’incremento annuale più alto dal 2001, da quando viene registrato. Nel 2023 erano stati poco più di 60mila. Da allora sono aumentati del 47,8 per cento i reati compiuti da estremisti di destra, che in generale sono responsabili di più di metà del totale e di quasi tutti (il 93,7 per cento) quelli motivati dall’odio razziale.
La polizia ha riscontrato un grosso aumento dei reati avvenuti nel contesto delle campagne elettorali: più di 11mila. Nel 2024 in Germania ce ne sono state due: quella per le elezioni europee (di giugno) e quella per le elezioni politiche anticipate (si è votato a febbraio, ma il governo era caduto a novembre). Inoltre si è votato in tre stati della Germania orientale. La variazione rispetto al 2023 è poco significativa, visto che non c’erano state elezioni nazionali, ma il dato è comunque superiore a quello del 2021, quando ci furono le precedenti parlamentari (10,5mila).
Gli attacchi nelle campagne elettorali hanno colpito tutti i principali partiti. Soprattutto i Verdi ma anche l’estrema destra di Alternative für Deutschland (AfD) e, in misura minore, Socialdemocratici (SPD) e Cristiano-Democratici (CDU) – i due che sostengono il nuovo governo del cancelliere Friedrich Merz. È una cosa piuttosto trasversale: più di un terzo dei politici tedeschi ha subìto hate speech (ovvero discorsi di incitamento all’odio) nell’ambito del suo incarico, secondo un sondaggio tra sindaci e funzionari pubblici.
Nella grande maggioranza dei casi si è trattato di reati come il danneggiamento della proprietà, la fattispecie in cui per esempio ricade la rimozione dei manifesti elettorali (la più frequente). Oltre 4.100 casi però sono stati reati violenti, saliti rispetto ai 3.500 del 2023. Di questi, 2.628 sono state aggressioni: più di 1.100 a esponenti dei partiti (52 sono stati feriti in modo grave). È un numero molto alto, di poco inferiore al totale
degli attacchi a politici stimato dal governo per il 2023 (circa 2.800) che però comprendeva le minacce e gli attacchi solo verbali.
Uno dei casi più noti, e di cui si era parlato anche all’estero, era stato quello di Matthias Ecke, un europarlamentare dei Socialdemocratici finito in ospedale dopo un pestaggio a Dresda. A gennaio per l’aggressione a Ecke sono stati incriminati tre diciottenni, che secondo le indagini avevano legami con gruppi di estrema destra. Prima di Ecke c’erano stati altri casi: il più famoso era stato l’omicidio del politico della CDU Walter Lübcke nel 2019.
Le statistiche ufficiali, in ogni caso, contano solo i reati a sfondo politico che vengono denunciati o scoperti dalla polizia: quelli totali sono probabilmente molti di più.
Il ministro dell’Interno, Alexander Dobrindt della CSU (il ramo bavarese della CDU), ha sostenuto che l’aumento dei reati rifletta «la polarizzazione della nostra società». Ha detto anche che condivide le affermazioni della sua predecessora, Nancy Faeser (della SPD), secondo cui l’estremismo di destra è la principale minaccia alla democrazia tedesca.

Un’operazione di polizia contro il movimento Reichsbürger, una cui fazione che voleva rovesciare il governo tedesco è stata dichiarata illegale, il 13 maggio in Turingia (Bodo Schackow/dpa)
Dobrindt ha annunciato che il governo aumenterà i poteri della polizia, anche se senza specificare come, e che aumenterà le pene per alcuni reati: per esempio quella minima per gli attacchi col coltello da sei mesi a un anno. Il ministro si è detto molto preoccupato anche per l’aumento dei casi di antisemitismo, saliti del 21 per cento (a 6,2mila).
In questi anni il governo aveva preso alcuni provvedimenti, che finora non hanno portato a una diminuzione dei reati con motivazioni politiche. Nel 2024 Faeser aveva presentato un piano per limitare la diffusione dell’estremismo di destra in Germania. Dal 2018 inoltre c’è una legge contro l’hate speech che non ha dato grossi risultati.

Agenti della polizia tedesca a Monaco di Baviera, sulla scena dell’attacco dello scorso 14 febbraio (AP Photo/Ebrahim Noroozi)
Al di là delle campagne elettorale e degli attacchi, la quota maggiore dei reati con motivazioni politiche (il 37 per cento) riguarda la propaganda di organizzazioni estremiste bandite dalla Corte costituzionale o l’apologia del nazismo, che oggi avvengono soprattutto online.
Il primo caso – quello di gruppi e partiti banditi – è la possibilità di cui si discute per AfD dopo che a inizio maggio i servizi segreti interni l’avevano dichiarata un’organizzazione estremista che mette in pericolo la democrazia, prima di sospendere questa classificazione.
La possibilità di bandire AfD, di cui si parla da tempo, è assai problematica perché AfD è il secondo partito del paese e il principale dell’opposizione: per farlo servirebbe che il governo o entrambi i rami del parlamento chiedano alla Corte costituzionale di esaminare il caso. Su questo, martedì Dobrindt ha detto che non ritiene il rapporto dei servizi segreti interni sufficiente per avviare la procedura.
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