Putin non andrà in Turchia per i colloqui di pace con l’Ucraina
Pochi giorni fa il presidente ucraino Zelensky aveva detto per la prima volta dall'inizio della guerra di essere disposto a incontrarlo

Il presidente russo, Vladimir Putin, non farà parte della delegazione russa che andrà a Istanbul, in Turchia, dove giovedì sono previsti nuovi colloqui di pace con l’Ucraina.
Mercoledì sera la Tass, l’agenzia di stampa statale russa, ha pubblicato la lista approvata da Putin: la Russia sarà rappresentata da Vladimir Medinsky, che era già stato il caponegoziatore nei negoziati falliti del 2022, che si tennero sempre in Turchia. Oltre a lui, ci saranno alcuni funzionari non di primissimo piano: tra loro, i vice ministri degli Esteri (Mikhail Galuzin) e della Difesa (Alexander Fomin).
Pochi giorni fa era stato Putin stesso a proporre negoziati diretti con l’Ucraina giovedì in Turchia, in risposta alla proposta europea di un accordo per un cessate il fuoco di 30 giorni. Domenica il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva detto per la prima volta dall’inizio dell’invasione di essere disposto a incontrarlo. Putin non aveva detto, però, se avrebbe partecipato personalmente ai colloqui.
Nel proporre di avviare nuovi negoziati Putin aveva fatto riferimento a quelli che Russia e Ucraina avevano tenuto sempre in Turchia nel marzo del 2022, subito dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.
Quei negoziati fallirono perché la Russia chiedeva la neutralità dell’Ucraina e limiti alla sua possibilità di avere un esercito, ma aveva rimandato ogni discorso sui territori occupati: nonostante questo la propaganda russa ha sempre dato la colpa del fallimento all’Ucraina e ai paesi occidentali, accusandoli falsamente di aver voluto prolungare la guerra e di non aver voluto accettare le proposte di pace russe.
– Leggi anche: Zelensky vuole incontrare Putin giovedì