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  • Martedì 13 maggio 2025

E se il calcio moderno lo avessero inventato gli scozzesi?

Uno storico ha scoperto nuovi indizi che smentirebbero una consolidata teoria degli inglesi: e cioè che il calcio sia nato a «casa» loro

Tifosi della nazionale di calcio scozzese a una partita delle qualifiche per l'Europeo del 2024, a nel giugno del 2024 a Colonia, in Germania
Tifosi della nazionale di calcio scozzese a una partita delle qualifiche per l'Europeo del 2024, a nel giugno del 2024 a Colonia, in Germania (Jürgen Fromme - firo sportphoto/Getty Images)
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Da anni uno storico britannico sostiene che il calcio moderno non sia stato inventato in Inghilterra, com’è convinzione diffusa e accettata, ma immediatamente più a nord, in un’altra nazione del Regno Unito: la Scozia. Stavolta però Ged O’Brien, che è stato presidente dell’associazione locale degli storici sportivi e ha fondato il museo del calcio scozzese a Glasgow, ritiene d’aver trovato una prova inconfutabile. Ha raccontato alla BBC di aver scoperto in Scozia un campo da calcio utilizzato oltre duecento anni prima della nascita del calcio moderno, che è collocata dagli storici nella seconda metà dell’Ottocento in Inghilterra.

Il campo si trova vicino all’Anwoth Kirk, una chiesa in rovina nella contea del Kirkcudbrightshire, nella zona sudoccidentale del paese. O’Brien ha individuato il punto a partire da uno scritto del reverendo di quella chiesa tra il 1627 e il 1638, Samuel Rutherford. In una lettera Rutherford si lamentava che ogni domenica, il giorno delle preghiere e del riposo per i cristiani, i suoi parrocchiani giocassero a pallone. Per impedirglielo, allora, il reverendo aveva fatto posizionare una linea di massi di traverso sul campo. O’Brien e una squadra di archeologi ne hanno trovati quattordici lì vicino.

I test del suolo hanno confermato che le pietre siano state messe lì nel periodo di Rutherford. L’archeologo che le ha analizzate, Phil Richardson, ha detto che non servivano a delimitare possedimenti o terreni coltivati, né le greggi, visto che in quella zona c’era anche una fattoria: «Non è un muro, è una barriera temporanea per fermare un particolare tipo di evento: il calcio in questo caso». All’epoca almeno cinque strade conducevano alla fattoria, che quindi era un punto dove poteva esserci un afflusso di persone da tutta la zona. Un altro archeologo, Kieran Manchip, ha detto che sembra un «anfiteatro naturale».

La zona dove O'Brien ha individuato il campo (dal canale YouTube di BBC Scotland)

La zona dove O’Brien ha individuato il campo (dal canale YouTube di BBC Scotland)

Per secoli sono esistiti giochi con la palla diretti antenati del calcio, praticati in varie parti del mondo, incluse Scozia e Inghilterra, in modo caotico e senza regole fisse. Vengono chiamati calcio medievale: mob football, o “calcio delle folle”, in lingua inglese. O’Brien teorizzava da tempo che quello giocato in Scozia non fosse mob football ma una cosa più evoluta: era difficile da dimostrare, però, perché le persone delle classi popolari del periodo, tra cui il calciò si sviluppò prima di venire codificato a fine Ottocento da quelle più abbienti, raramente hanno lasciato memorie scritte.

La scoperta di un campo fisso, e il divieto del reverendo, secondo O’Brien fanno la differenza: perché sarebbero la prova di una sistematicità di cui non c’erano tracce nel diciassettesimo secolo. Lo storico ha detto che, per poter giocare a calcio ogni domenica dell’anno, chi lo praticava doveva essersi messo d’accordo sulle regole di base. Ha poi ipotizzato che la frequenza regolare abbia ridotto il carattere violento, visto che il giorno dopo le persone dovevano tornare a lavori spesso durissimi. Da qui la differenza col mob football

L’intervista della BBC a O’Brien

I media britannici hanno dato risalto alla scoperta di O’Brien, che il 6 maggio è stata raccontata in un segmento del molto ascoltato podcast di BBC News sulle notizie dal mondo, che ha un pubblico internazionale.

Ci sono ragioni non solo calcistiche se nel Regno Unito la questione è piuttosto sentita. Un coro fisso dei tifosi della nazionale inglese è football is coming home, cioè “il calcio sta tornando a casa”, in riferimento all’averlo inventato (nonostante abbia vinto un solo trofeo: i Mondiali del 1966). Con gli scozzesi c’è un’accesa rivalità sportiva: i giornali italiani se ne accorsero quando, durante l’Europeo del 2021, un giornale scozzese inneggiò all’allora allenatore della Nazionale, Roberto Mancini, in vista della finale poi vinta contro l’Inghilterra.

Nel 2020 su Netflix uscì una miniserie chiamata emblematicamente The English Game, “il gioco inglese”, che raccontava i primi anni del calcio moderno

C’entrano anche ragioni, per così dire, di politica interna. Dal 2007 in Scozia governano gli indipendentisti del Partito Nazionale Scozzese (SNP), e nel 2014 si tenne un referendum per l’indipendenza dal Regno Unito su istanze autonomiste che restano assai radicate nella nazione. O’Brien si è sempre schermito sostenendo di essere neutrale: vive in Scozia ma è nato a Southampton, in Inghilterra, da genitori irlandesi. Comprensibilmente però, viste le sue ricerche, ha sempre definito il coro football is coming home basato su «una bugia bella e buona».

La maglia con cui, nel 1872, l’Inghilterra giocò per la prima volta contro la Scozia

Gli storici considerano la più antica società calcistica lo Sheffield FC, fondato nel 1857 nell’omonima città inglese. La prima lega calcistica, inizialmente non professionistica, fu la Football Association (FA) inglese, istituita nel 1863 e seguita dieci anni dopo da un’analoga federazione scozzese (SFA). La prima partita tra le nazionali scozzese e inglese si tenne nel 1872 e finì 0-0: nei successivi 14 anni gli scozzesi persero solo due volte contro gli inglesi.

Gli stemmi delle 12 squadre che fondarono la Football League

Nel 1888 nacque quello che è considerato il primo vero campionato moderno: la Football League, antenata della Premier League (la massima serie) di oggi. Nei suoi primi anni peraltro ebbe come presidente uno scozzese, William McGregor, poi presidente anche dell’FA, che ebbe un ruolo cruciale nella professionalizzazione del calcio.

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