Le scene di altri tempi in Spagna e Portogallo durante il blackout
Senza internet ed elettricità sono rispuntate le mappe di carta, le code ai supermercati e i capannelli di persone ad ascoltare le notizie alla radio

L’enorme blackout di lunedì in Spagna e Portogallo ha causato enormi disagi, costringendo istituzioni e aziende a mettere in pratica i loro piani d’emergenza. Moltissime persone hanno dovuto raccapezzarsi per l’assenza prolungata di corrente elettrica, e in diverse zone hanno dovuto fare i conti con le interruzioni del segnale telefonico e della connessione internet. Adesso la fornitura è stata ripristinata (ancora non si conoscono le cause).
In entrambi i paesi ci sono stati grandi problemi per il trasporto pubblico. Si sono fermati i treni e le linee della metropolitana, e a Lisbona anche i famosi tram, su cui le persone hanno trovato nuovi modi per passare il tempo: su uno i passeggeri si sono messi a giocare a carte. Per un po’ di ore hanno continuato a funzionare i bus: nelle città più grandi centinaia di persone si sono accalcate alle fermate, sovraccaricando intere linee e rendendo spesso impossibile sfruttare il servizio.
Per molte persone l’unica possibilità per spostarsi o tornare a casa è stato farlo a piedi, camminando anche per chilometri. In città come Madrid, che ha una popolazione di più di tre milioni di persone, i pendolari che arrivano da fuori sono rimasti bloccati in centro. Nel frattempo, con i semafori fuori servizio, sulle principali vie si sono formati ingorghi e code di automobili: sono servite ore per fare tragitti che normalmente richiedono poche decine di minuti.

Una stazione della metropolitana chiusa, a Madrid il 28 aprile (AP Photo/Manu Fernandez)
I rallentamenti della rete internet, o i cellulari scarichi per l’impossibilità di ricaricarli, hanno privato diverse persone delle mappe sullo smartphone, da cui dipendevano per orientarsi. Così sono state riesumate le mappe di carta o quelle date ai turisti.
Ci sono stati disagi anche per il trasporto aereo, con decine di voli cancellati in Spagna; martedì gli aeroporti sono tornati alla normalità.
In questa situazione, almeno in Spagna, è tornato indispensabile un mezzo di comunicazione che da tempo non lo era così tanto: la radio. Con i televisori spenti e la necessità di risparmiare la batteria dello smartphone, i notiziari trasmessi in radio sono diventati la fonte di notizie prevalente per molte persone. L’emittente pubblica RTVE ha descritto «scene di altri tempi» parlando dei gruppi di persone che, in diverse città, si sono riunite per ascoltarla insieme.
La cosa – e in generale la possibilità di socializzare in strada, o fare giochi da tavolo nei parchi – è dipesa anche dal fatto che aziende e uffici hanno chiuso, facendo uscire prima i loro dipendenti.

Rifiuti lasciati fuori dai cassonetti elettronici fuori uso, a Pamplona (AP Photo/Miguel Oses)
Il blackout ha avuto conseguenze anche sui media. Per esempio il Diário de Notícias, uno dei principali quotidiani portoghesi, non ha potuto stampare l’edizione cartacea di martedì, ed è uscito solo in digitale.
Durante la diretta tv di lunedì il blackout è stato evidente perché nello studio della CNN portoghese si sono spente improvvisamente le luci, mentre il conduttore stava mostrando gli ultimi sondaggi sulle elezioni che si terranno il 18 maggio. Una cosa simile è accaduta ai tifosi del torneo di tennis Masters 1000 di Madrid, che sono rimasti al buio.
Inoltre, sempre in Portogallo, è stato rinviato il dibattito televisivo tra i leader dei due principali partiti, Luís Montenegro del centrodestra e Pedro Nuno Santos del centrosinistra, che era previsto per lunedì sera. In piena campagna elettorale, anche il blackout è diventato motivo di scontro tra i loro partiti.
In entrambi i paesi ci sono stati festeggiamenti più o meno collettivi quando, tra il tardo pomeriggio e la serata, è iniziata a tornare l’elettricità.
Sia in Spagna che in Portogallo gli ospedali sono stati tra i pochi posti dove la corrente non è mai mancata, grazie ai generatori (anche se in Portogallo a un certo punto c’è stato il rischio che finisse il gasolio in diverse strutture e sono state organizzate consegne, scortate dalla polizia). In generale, gli ospedali hanno sospeso le visite e gli esami di routine per dare la priorità a tenere in funzione i pronto soccorsi, le terapie oncologiche e i reparti di maternità.

L’interno di un supermercato a Barcellona, il 28 aprile (EPA/ALBERTO ESTEVEZ)
Infine, in entrambi i paesi si sono viste code ai supermercati che ai media hanno ricordato quelle della prima fase della pandemia da Covid-19.
Tra i prodotti più comprati, che in alcuni casi si sono esauriti, ci sono stati acqua, carta igienica, zucchero e prodotti a lunga scadenza, come legumi e cibo in scatola. Il giornale spagnolo El País ha raccontato che un altro prodotto molto ambìto è stato la carbonella, usata per cucinare: alcuni clienti hanno spiegato che volevano fare una grigliata in strada insieme ai vicini, non sapendo quando sarebbe tornata la corrente.

Un treno che trasportava automobili fermo dalle parti di Sagunto, in Spagna (AP Photo/Alberto Saiz)
Ci si è chiesto anche quanto sia costato il blackout in termini economici. Le prime stime arrivano, per la Spagna, a un massimo di 4,5 miliardi di euro: ma è un numero da prendere con le molle, perché è la quota di PIL che in media viene prodotta in una giornata. È probabile sia meno, perché le imprese non hanno perso l’intera giornata lavorativa, e diverse sono riuscite a riprendere la produzione o a continuarla con volumi ridotti.
Per i negozi e le attività più piccole è stato più complicato. Per esempio in Portogallo, con i frigoriferi fuori uso, alcuni ristoranti hanno provato a cucinare subito le loro scorte, prima che andassero perdute, vendendo piatti freschi.
Le uniche eccezioni sono state le isole Baleari e Canarie, e le exclave spagnole in territorio marocchino di Ceuta e Melilla, che sono scarsamente connesse alla Spagna continentale e non hanno avuto grossi problemi durante il blackout. Lo stesso è valso per le Azzorre, arcipelago portoghese in mezzo all’oceano Atlantico.

Un bus nella città spagnola di Santiago, durante il blackout (AP Photo/Mic Smith)
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