Il conclave inizierà il 7 maggio
E le altre cose da sapere su come verrà eletto il successore di papa Francesco nel rito segreto dentro la Cappella Sistina

I cardinali hanno scelto la data del conclave, la riunione per eleggere il nuovo papa dopo la morte di papa Francesco: sarà il 7 maggio e avverrà come sempre a porte chiuse nella Cappella Sistina. La decisione è stata presa durante la congregazione generale di lunedì, un’assemblea giornaliera dei cardinali in cui tra le altre cose vengono prese decisioni procedurali dopo la morte di un pontefice. La data d’inizio del conclave era una delle più importanti e attese.
Al conclave non partecipa tutto il collegio cardinalizio, cioè l’insieme dei cardinali della Chiesa cattolica: possono votare solo coloro che hanno meno di 80 anni (se qualcuno li compie durante la sede vacante o il conclave, non perde il suo diritto di voto). Attualmente i cardinali elettori sono 135 su 252 totali, ma due hanno già fatto sapere che non ci saranno per motivi di salute. Non è ancora chiaro invece se parteciperà il cardinale Angelo Becciu, che sarebbe il 134esimo. Papa Francesco ha nominato la maggior parte dei cardinali che eleggeranno il suo successore, 108 su 135.
Il conclave deve iniziare tra i 15 e i 20 giorni dopo la morte del papa: dato che papa Francesco è morto il 21 aprile, la data di inizio doveva essere fra il 5 e il 10 maggio.
– Leggi anche: Tutti i cardinali del conclave, dal primo all’ultimo
Tutte le operazioni di voto vengono svolte nella Cappella Sistina, che è stata chiusa al pubblico lunedì. Il conclave è presieduto dal decano del collegio cardinalizio, purché non abbia compiuto 80 anni: dal momento che il cardinale decano attuale, Giovanni Battista Re, ha 91 anni, il conclave sarà presieduto dal segretario di Stato del Vaticano Pietro Parolin (che ne ha 70 ed è peraltro considerato tra i più papabili).
Durante il conclave sono tradizionalmente previste quattro votazioni al giorno: due la mattina e due il pomeriggio. Per eleggere il papa serve la maggioranza dei due terzi dei votanti. Se il quorum non viene raggiunto si procede subito a una seconda votazione. Quando viene eletto il papa, le schede e i documenti usati per il voto vengono bruciati nella stufa montata nella Cappella Sistina insieme a una sostanza che produce una fumata bianca. Se il papa non è stato eletto, la fumata è nera.
Se l’elezione non avviene entro il 34° scrutinio, quindi dopo 9 giorni, si procede al ballottaggio tra i due cardinali che hanno ricevuto più consensi nello scrutinio precedente. Anche con il ballottaggio serve la maggioranza dei due terzi. I due conclavi precedenti, nel 2005 e nel 2013, erano durati due giorni.
Il conclave ha spesso dinamiche complesse. I candidati molto divisivi perché troppo radicali in un senso o nell’altro non hanno possibilità di diventare papi, e l’elezione potrebbe essere il frutto di un compromesso le cui basi potrebbero essere state poste proprio durante le congregazioni preliminari. Anche se in teoria nulla impedisce di nominare un sacerdote o addirittura un laico (purché uomo e celibe), il papa è solitamente scelto tra i cardinali.
– Leggi anche: Come funziona un conclave