L’altra “Terra dei fuochi” di cui si parla meno

È quella del foggiano, dove tonnellate di rifiuti vengono scaricate di notte nei terreni coltivati, e i contadini che denunciano rischiano di dover pagare la rimozione

di Angelo Mastrandrea

Una discarica abusiva nella campagna di Cerignola (Angelo Mastrandrea/il Post)
Una discarica abusiva nella campagna di Cerignola (Angelo Mastrandrea/il Post)
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Ai margini di un uliveto ben tenuto ai confini di Stornarella, un comune di 5mila abitanti in provincia di Foggia, c’è una lunga striscia di rifiuti imballati e accatastati gli uni sugli altri. La discarica abusiva non è visibile dalla strada, ma per trovarla bisogna imboccare uno delle tante strade sterrate che portano nei campi. «Sono venuti di notte con un camion, hanno sollevato il cassone e li hanno rovesciati avanzando lentamente, questo spiega perché sono tutti allineati», spiega Pasquale Fiorilli, consigliere comunale ed ex candidato sindaco di Stornarella.

Rifiuti scaricati in un uliveto a Stornarella (Angelo Mastrandrea/il Post)

Rifiuti scaricati in un uliveto a Stornarella (Angelo Mastrandrea/il Post)

Più avanti, al confine tra Stornarella e Cerignola, c’è un capannone abbandonato e incendiato. Attorno è pieno di rifiuti di ogni genere. Nel piazzale e ai margini di alcune serre ci sono scarti ospedalieri, pelli e plastiche utilizzate nell’industria automobilistica, vestiti e ritagli tessili, balle compattate di scarti da cui spuntano bottiglie di plastica e altri oggetti di uso comune. Osservandole da vicino, si trovano chiari indizi della loro provenienza geografica: soprattutto Campania, ma anche il barese. «È da tempo che chiediamo la bonifica di questa discarica a cielo aperto, ma non è mai intervenuto nessuno, l’area non è sigillata e non hanno messo neppure le fototrappole per individuare chi viene a scaricare», dice Fiorilli.

Ogni mattina gli agricoltori dei cosiddetti “5 Reali Siti”, una vasta area agricola che si trova tra Foggia e Cerignola e comprende i comuni di Carapelle, Ordona, Orta Nova, Stornara e Stornarella, vanno al lavoro con la paura di trovare i loro terreni invasi dai rifiuti. La Confederazione Italiana Agricoltori (CIA) dice che solo nel territorio di Foggia sono stati segnalati 56 casi di agricoltori che si sono trovati i terreni invasi dai rifiuti scaricati di notte, di solito non meno di 15 o 20 tonnellate complessivamente, quante ne può contenere un camion pieno. Si tratta di un fenomeno cominciato da qualche anno e in continuo aumento. Secondo Legambiente, nel 2023 in tutta la provincia di Foggia ci sono stati 210 sequestri e 461 persone denunciate per reati ambientali legati ai rifiuti.

Una discarica abusiva a Cerignola (Angelo Mastrandrea/il Post)

Una discarica abusiva a Cerignola (Angelo Mastrandrea/il Post)

Fabio D’Imperio, presidente dell’associazione locale AmbientiAmo, spiega che le campagne della Capitanata, una subregione che corrisponde al territorio della provincia di Foggia, sono molto difficili da controllare e si prestano molto allo smaltimento illegale dei rifiuti. «La sola Cerignola ha il secondo agro più esteso d’Italia dopo quello romano, ci sono decine di chilometri di terreni che di notte rimangono incustoditi e un ampio reticolato di sentieri tra le campagne dove i trafficanti possono entrare liberamente, scaricare i rifiuti e andare via indisturbati», dice.

Rifiuti imballati in una discarica abusiva nella campagna foggiana (Angelo Mastrandrea/il Post)

Rifiuti imballati nella campagna foggiana (Angelo Mastrandrea/il Post)

«Parlare della Puglia come di nuova “Terra dei fuochi” è un dato di realtà, il traffico è enorme e sta provocando danni enormi», ha detto il procuratore di Bari Roberto Rossi lo scorso anno in un’audizione davanti alla commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti. Il riferimento è alle campagne tra le province di Napoli e Caserta, dove da decenni c’è un problema di sversamenti illegali, assai noto e più raccontato di quello di Foggia. Rossi ha poi sollecitato più controlli delle forze dell’ordine sui camion, senza fidarsi di «documentazioni che dicono poco».

Secondo diverse inchieste giudiziarie – l’ultima è di inizio febbraio – i tir carichi di rifiuti viaggiano spesso verso la Puglia con documenti di trasporto falsi, che indicano siti di destinazione dei rifiuti che non esistono. Il direttore regionale della CIA Puglia Danilo Lolatte spiega che i trasporti sono organizzati da aziende da fuori regione che lavorano in nero o con contratti di appalto al ribasso e che, per risparmiare, vanno a scaricare i rifiuti nelle campagne. Arrivano nella Capitanata attraverso due “corridoi”: i rifiuti che arrivano da nord entrano in Puglia dal Molise e vengono scaricati nelle campagne a nord di Foggia, quelli che provengono dalla Campania attraversano le zone del beneventano e dell’Irpinia e sono dirette invece verso la parte meridionale della provincia.

Una discarica abusiva, sullo sfondo il comune di Stornarella (Angelo Mastrandrea/il Post)

Una discarica abusiva, sullo sfondo il paese di Stornarella (Angelo Mastrandrea/il Post)

L’aumento degli scarichi abusivi sta provocando molto allarme nella popolazione. Il 15 marzo 52 organizzazioni di agricoltori, ambientaliste e antimafia, scuole superiori e parrocchie hanno organizzato a Palazzo Dogana, a Foggia, un incontro sul tema. Il responsabile del reparto di oncologia medica integrata del Policlinico di Foggia,  Maurizio Di Bisceglie, ha detto che «la mortalità per tumore cresce in modo assai  rilevante nelle aree inquinate». Il responsabile dell’Osservatorio ambiente e legalità di Legambiente, Enrico Fontana, ha denunciato che dal 2006 in provincia di Foggia sono state sequestrate 618mila tonnellate di rifiuti. Il vescovo Giorgio Ferretti ha invitato cittadini, amministrazioni pubbliche, istituzioni, scuole, associazioni e imprese a «una grande alleanza» per arginare il fenomeno. Al termine, gli organizzatori hanno scritto un documento che chiede il rafforzamento dei controlli, anche con l’utilizzo di droni, fototrappole e satelliti, e la bonifica dei terreni inquinati.

Rifiuti abbandonati nella campagna di Cerignola (Angelo Mastrandrea/il Post)

Rifiuti abbandonati nella campagna di Cerignola (Angelo Mastrandrea/il Post)

Il sindaco di Cerignola Francesco Bonito, un ex magistrato ed ex deputato eletto con una coalizione di centrosinistra dopo il commissariamento del comune per infiltrazioni mafiose, ha scritto al prefetto di Foggia per chiedergli di intervenire «concretamente» contro gli incendi nelle campagne, sia delle auto che vengono rubate, smontate per essere rivendute a pezzi e poi bruciate, sia dei rifiuti scaricati nei terreni privati. «I proprietari, temendo di essere costretti dal comune a pagare la rimozione, spesso danno fuoco ai rifiuti o li spostano dai loro terreni sulle strade, provocando anche problemi di viabilità», dice D’Imperio dell’associazione AmbientiAmo.

Una discarica abusiva a Cerignola (Angelo Mastrandrea/il Post)

Una discarica abusiva a Cerignola (Angelo Mastrandrea/il Post)

Michele Daniello, un piccolo imprenditore agricolo di Cerignola, dice che ha impiegato quasi tre anni per far rimuovere i rifiuti dai suoi terreni. Qualcuno li aveva portati lì durante la notte con un camion e li aveva scaricati alla rinfusa. «Era il 12 luglio del 2022, avevo appena finito la mietitura del grano e in quei giorni stavo sistemando i vigneti», ricorda. I rifiuti erano divisi in balle, cioè in scorie pressate e compattate, pronte per essere smaltite in una discarica. Daniello racconta di aver chiamato subito i vigili urbani per farli rimuovere, ma «risposero che non potevano venire e mi invitarono a rivolgermi ai carabinieri forestali». Andò dai carabinieri, che però «mi rimandarono dai vigili urbani». «Nessuno voleva venire a vedere cosa era accaduto, ci vollero due giorni solo per presentare la denuncia».

Alla fine, la procura di Foggia sequestrò i rifiuti, che però rimasero sul suo terreno. I responsabili dello sversamento notturno non furono trovati e ad aprile del 2023 il giudice per le indagini preliminari di Foggia archiviò il caso. A quel punto, Daniello chiese al comune di rimuovere le balle. A settembre dello stesso anno, però, l’amministrazione comunale emise un’ordinanza che gli imponeva di toglierli a sue spese. «Avrei dovuto spendere 30mila euro, anche se ero una vittima e non il responsabile dell’inquinamento», dice. Daniello presentò un ricorso allo stesso comune, che alla fine accettò di ritirare l’ordinanza e a novembre del 2024 finalmente ha bonificato l’area.

Una discarica abusiva a Cerignola (Angelo Mastrandrea/il Post)

Una discarica abusiva a Cerignola (Angelo Mastrandrea/il Post)

Alla CIA Puglia lo definiscono «un caso di scuola», cioè un esempio di tutto ciò che accade quando un imprenditore agricolo si trova all’improvviso il terreno invaso dai rifiuti. «C’è uno scaricabarile generale perché nessuno vuole pagare per la loro rimozione», spiegano. La legge dice che chi inquina paga, ma se il responsabile non viene trovato il comune è tenuto a verificare entro 30 giorni l’eventuale negligenza del proprietario del terreno. Se non riesce a provarla, deve rimuovere a proprie spese i rifiuti. «Per evitare contenziosi e ricorsi amministrativi, molti comuni tendono a far intervenire prima i carabinieri, che sequestrano l’area e inviano gli atti alla procura che apre un’indagine, allungando così i tempi per la rimozione».

Per spiegare agli imprenditori agricoli e ai comuni cosa fare quando trovano una discarica abusiva, la CIA Puglia ha diffuso un testo giuridico «sui procedimenti amministrativi di rimozione e bonifica» ideato e predisposto dal giurista Massimo Fragassi, responsabile dell’ufficio legislativo dell’organizzazione, frutto di un progetto di ricerca dell’Università di Foggia finanziato dalla Regione Puglia. Ha elaborato inoltre un «protocollo d’intesa» con i comuni per le procedure di smaltimento, ha chiesto l’istituzione di un difensore civico provinciale a cui gli imprenditori agricoli possono rivolgersi per denunciare gli sversamenti e capire come affrontare i problemi amministrativi, e la creazione di un fondo regionale per rimuovere i rifiuti abbandonati nei terreni privati.