In Danimarca il servizio postale statale non consegnerà più le lettere
Dal 2026 consegnerà solo pacchi: nei prossimi mesi saranno rimosse 1.500 cassette della posta e diverse centinaia di persone perderanno il lavoro

A partire dalla fine di quest’anno il servizio postale statale della Danimarca non consegnerà più lettere. Lo ha annunciato giovedì PostNord, la società che lo gestisce, aggiungendo che dal 2026 si occuperà soltanto della consegna di pacchi. Negli ultimi vent’anni il volume di lettere nel paese è infatti diminuito del 90 per cento perché la maggior parte delle comunicazioni avviene digitalmente. Fra giugno e la fine di dicembre verranno rimosse le circa 1.500 cassette postali rosse con il simbolo della corona danese in giro per il paese. La società prevede inoltre di licenziare nei prossimi mesi 1.500 persone dei suoi circa 4.600 dipendenti totali in Danimarca.
PostNord è stata creata nel 2009 da una fusione tra il servizio postale danese e quello della Svezia: è di proprietà di entrambi gli stati, rispettivamente del 40 per cento e del 60 per cento. Il servizio postale nazionale era stato introdotto in Danimarca 400 anni fa, nel 1624 per la precisione, quando il re Cristiano IV lo regalò ai danesi per Natale.
PostNord consegnerà le ultime lettere in Danimarca il 30 dicembre del 2025, mentre in Svezia l’attività proseguirà normalmente. Questo non significa che le lettere in Danimarca spariranno del tutto: il ministro dei Trasporti Thomas Danielsen ha detto che potranno comunque essere spedite e ricevute tramite altri operatori privati presenti sul mercato danese. Le alternative però al momento scarseggiano.
In un comunicato diffuso giovedì l’amministratore delegato di PostNord Danimarca, Kim Pedersen, ha detto che «la Danimarca è oggi uno dei paesi più digitalizzati al mondo e i danesi continuano a diventare sempre più digitali». Anche le comunicazioni istituzionali non vengono più inviate con la posta: esiste un servizio di posta elettronica governativa, chiamato Digital Post, con cui le varie autorità inviano ai cittadini danesi quasi ogni sorta di documento. Dunque se un tempo venivano spedite moltissime lettere al giorno, dall’inizio del 2000 la richiesta è diminuita in modo netto: si è passati da 1,4 miliardi di lettere all’anno ai soli 110 milioni nel 2024.
Il quotidiano danese Politken spiega che questo calo drastico è dovuto, oltre alla digitalizzazione generale dei servizi, a una legge introdotta l’anno scorso per garantire la libera concorrenza nel mercato postale. Questa legge tra le altre cose ha eliminato un ingente sussidio che PostNord riceveva ogni anno dallo stato in cambio all’impegno di consegnare la posta a prezzi uniformi su tutto il territorio danese. La perdita di questo sussidio ha causato un aumento nei prezzi delle spedizioni, che ha causato un’ulteriore diminuzione nel numero di lettere spedite. Nel 2024 PostNord ha avuto perdite per 620 milioni di corone svedesi (più di 56 milioni di euro).
Per tutte queste ragioni da qualche tempo la società aveva già iniziato a investire sulle consegne di pacchi, che è un settore in crescita, ha spiegato Pedersen. L’obiettivo futuro è concentrare lì tutta l’attività del gruppo nel paese. A circa 700 dipendenti sui 2.200 che attualmente lavorano nel settore delle lettere saranno offerte nuove posizioni nell’area pacchi, mentre le restanti 1.500 perderanno il lavoro.
La Danimarca non è l’unico paese dove non si spediscono più lettere. Sempre giovedì Deutsche Post, gruppo tedesco della logistica che ha una divisione dedicata alla consegna di lettere e pacchi, in difficoltà da tempo, ha dichiarato di voler tagliare ottomila posti di lavoro nel 2025 dopo i risultati economici deludenti registrati nel 2024.