«Siamo solo all’inizio»
Lo ha detto Trump parlando al Congresso sei settimane dopo l'inizio del suo mandato, difendendo le politiche adottate finora

Martedì sera il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha tenuto un discorso al Congresso in seduta comune per la prima volta da quando ha iniziato il suo secondo mandato, sei settimane fa. Durante il discorso, che è stato il più lungo in epoca moderna ed è durato circa un’ora e quaranta minuti, Trump ha difeso tutta la sua recente linea politica: l’enorme numero di ordini esecutivi, i tagli alle spese federali, i dazi imposti a Canada, Messico e Cina (ne ha promessi di nuovi) e la brusca interruzione degli aiuti militari all’Ucraina, tra le molte cose. «Siamo solo all’inizio», ha detto.
Il discorso era molto atteso, anche perché lo stesso Trump aveva alimentato le aspettative che avrebbe detto qualcosa di grosso con una serie di post sui social. Soprattutto sulla guerra in Ucraina, dopo il disastroso incontro alla Casa Bianca di venerdì scorso tra Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che era diventato un litigio davanti alle telecamere. Martedì Trump aveva poi sospeso temporaneamente gli aiuti militari all’Ucraina.
Al Congresso Trump ha detto di aver ricevuto una lettera di Zelensky, che però non ha letto. Ha invece ripreso il comunicato pubblico che aveva diffuso lo stesso Zelensky martedì, che aveva già toni molto concilianti ed esprimeva una posizione di subordinazione rispetto al presidente statunitense (Zelensky non scriveva di voler raggiungere un accordo “con” Trump, ma “sotto” – “under” – Trump). Insomma, i tentativi di Zelensky di ricucire i rapporti sembrano essere stati per ora moderatamente apprezzati dal governo statunitense.
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Al Congresso Trump ha confermato le sue mire espansionistiche sul canale di Panama e sulla Groenlandia. Non ha invece parlato della sua assurda proposta per risolvere la guerra in corso nella Striscia di Gaza. Il piano prevede che gli Stati Uniti prendano il controllo della Striscia, caccino i circa 2 milioni di palestinesi che ci vivono e la trasformino in quella che lui stesso ha definito «la Riviera del Medio Oriente».
Il piano è stato criticato praticamente da tutti, anche nell’amministrazione di Trump e soprattutto dai paesi arabi che secondo lui dovrebbero accogliere i profughi palestinesi. Martedì sera proprio i paesi arabi hanno risposto con una loro proposta di ricostruzione e messa in sicurezza della Striscia: anche se, per diventare effettivo, il piano dovrebbe essere approvato da Israele, cosa molto improbabile.
Larga parte del discorso, com’era prevedibile, è stata però dedicata alla politica interna. Il presidente lo ha iniziato con toni estremamente ottimistici e propagandistici, e ha attaccato il suo predecessore Joe Biden definendolo «il peggior presidente della storia americana». Lo ha anche incolpato del recente aumento del prezzo delle uova nel paese, che in realtà ha a che fare con l’influenza aviaria.
Non è stata l’unica cosa falsa sostenuta da Trump nel discorso. Per esempio ha ritirato fuori la cifra, irrealistica, di 350 miliardi di dollari che gli Stati Uniti avrebbero destinato all’Ucraina (sono circa un terzo), accusando i paesi europei di non fare la loro parte. In realtà gli stati membri dell’Unione Europea e le istituzioni europee hanno stanziato complessivamente più fondi degli Stati Uniti, che in tutto non hanno superato i 183 miliardi di dollari (172 miliardi di euro) tra prestiti e aiuti.
Tra le altre cose false che ha detto, Trump ha raddoppiato il numero di persone migranti entrate illegalmente negli Stati Uniti (ha detto 21 milioni, sono stati 10,8 milioni) e ha presentato una statistica infondata su quanti soldi avrebbero fatto risparmiare i tagli e i licenziamenti ordinati dal DOGE, il dipartimento per l’efficienza del governo guidato da Elon Musk, che era presente come spettatore al discorso ed è stato ringraziato pubblicamente da Trump.
Al Congresso Trump è stato accolto anche da alcune proteste da parte di deputati e senatori Democratici: c’è chi era vestito di rosa in difesa dei diritti delle donne, chi di blu e giallo per mostrare sostegno all’Ucraina, e chi aveva cartelli con scritte contro le politiche del presidente. La protesta più notevole è stata quella di Al Green, deputato Democratico per il Texas, che ha provato più volte a interrompere il discorso di Trump urlando e agitando il suo bastone, ed è stato allontanato dall’aula.



