Kieran Culkin ora è il Culkin famoso

Con il suo ruolo in "Succession" e poi la candidatura all'Oscar, ha dimostrato di essere molto di più del fratello di Kevin di "Mamma, ho perso l'aereo"

Kieran Culkin alla cerimonia dei SAG Awards a Los Angeles, 23 febbraio 2025 (Jeff Kravitz/ FilmMagic)
Kieran Culkin alla cerimonia dei SAG Awards a Los Angeles, 23 febbraio 2025 (Jeff Kravitz/ FilmMagic)

A far parlar bene del film A Real Pain di Jesse Eisenberg, che in Italia è uscito il 27 febbraio, è soprattutto Kieran Culkin. Per la sua interpretazione ha già vinto tutti i premi cinematografici più importanti come miglior attore non protagonista, ed è ovviamente il favorito anche per l’Oscar. Culkin ha 42 anni e una carriera che dura da oltre 35, ma è negli ultimi cinque che ha cominciato ad accumulare candidature e premi per il suo ruolo nella serie tv Succession, una delle più apprezzate degli ultimi tempi.

A lungo infatti è stato considerato solo il fratello minore di Macaulay Culkin, che nel 1990 diventò l’attore bambino più famoso di sempre grazie a Mamma, ho perso l’aereo. È riuscito però a smarcarsi da questa definizione e a costruirsi una credibilità grazie ad alcuni film di culto in cui spesso interpreta una specie di versione romanzata di se stesso: personaggi irrequieti, disfunzionali e al limite dell’irritante, ma al contempo carismatici e scherzosi.

Nelle interviste per promuovere A Real Pain, Culkin ha detto più volte che Eisenberg (che è anche il coprotagonista) lo aveva scelto senza averlo mai visto recitare. O meglio, lo aveva visto proprio in Mamma, ho perso l’aereo, ma non è che a decenni di distanza «si fosse detto ‘voglio il bambino con le bretelle, che se beve troppa Pepsi fa la pipì a letto’». Nella celebre commedia natalizia infatti lui era Fuller, il cuginetto con cui il protagonista Kevin non vuole dormire: interpreta un cugino anche nel film scritto, diretto e interpretato da Eisenberg, in cui i due fanno un viaggio in Polonia per scoprire il posto dove viveva la loro nonna durante l’Olocausto.

Per il suo ruolo in A Real Pain in questi mesi Culkin ha vinto un Golden Globe, un BAFTA e un SAG Award, rispettivamente il premio statunitense più importante dopo l’Oscar, quello più importante per il cinema nel Regno Unito e quello deciso dal più influente sindacato di attrici e attori di Hollywood (la Screen Actors Guild appunto). L’approccio rilassato e imprevedibile del suo personaggio si bilancia bene con la rigidità di quello interpretato da Eisenberg, ma come hanno confermato tutti e due riflette anche le loro vere personalità. Culkin ha inoltre vinto il Critics Choice Award, con cui era già stato premiato nel 2003, a vent’anni, per il suo ruolo in Igby, il film che cominciò a cambiargli la carriera.

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Nato il 30 settembre del 1982 a New York, Kieran Culkin è il quarto di sette figli e per via della fama precoce del fratello maggiore è un personaggio pubblico fin da quando era bambino. Pur non avendo mai studiato recitazione, dopo Mamma, ho perso l’aereo ebbe altri ruoli in film come Il padre della sposa, Kiss Me e Le regole della casa del sidro. «Più o meno stavo già recitando, ho continuato a farlo e poi, ‘oh, cazzo, sto facendo carriera’!», ha detto in un’intervista data a Vanity Fair nel 2018.

Le cose cambiarono appunto con Igby (in inglese Igby Goes Down), una commedia indipendente del 2002 con Claire Danes, Jeff Goldblum e Susan Sarandon che parla di un adolescente con una famiglia piena di problemi. Non ebbe un gran successo a livello di incassi ma fece ottenere a Culkin i primi riconoscimenti e cominciò a far conoscere il suo nome. In seguito recitò a teatro, sia a Londra che a New York, e nel 2010 interpretò il coinquilino del protagonista in Scott Pilgrim vs. the World, film con Michael Cera tratto da un graphic novel.

Kieran Culkin, Mary Elizabeth Winstead e Michael Cera sul set di Scott Pilgrim vs. the World (Photo12/7e Art/ Universal Pictures via Contrasto)

Dopo una serie di ruoli non particolarmente di spicco in film come Margaret e No Sudden Move, più un cameo nella seconda stagione di Fargo, arrivò infine quello in Succession di Roman Roy: il più giovane dei figli di un magnate nel settore delle comunicazioni, anche in questo caso parte di una famiglia a dir poco disfunzionale.

L’attore Alan Ruck, che interpreta il fratello maggiore della famiglia, Connor, ha descritto il personaggio di Roman come «il più sociopatico di tutti»: ma, «visto che Kieran è così tanto carismatico, si finisce per ridere alle cose tremende che escono dalla sua bocca». Per Alexander Skarsgård, che compare nelle ultime stagioni nel ruolo del miliardario Lukas Matsson, «incarna la decadenza morale della serie e come [i personaggi] siano tutti sfasciati».

Come hanno notato in molti, tra le altre cose il ruolo in Succession ha permesso a Culkin di sviluppare le sue doti di improvvisazione. Grazie al personaggio di Roman Roy nel 2024 ha vinto sia un Emmy sia un Golden Globe come migliore attore protagonista in una serie drammatica. Adesso, nella sua stessa categoria agli Oscar, è peraltro candidato anche Jeremy Strong, che in Succession interpreta Kendall Roy, l’altro suo fratello (Strong ha recitato nel film che racconta gli anni dell’ascesa di Donald Trump, The Apprentice).

In un’intervista data all’Hollywood Reporter nel 2021 Culkin disse di aver capito che voleva fare l’attore solo verso la fine della prima stagione di Succession, «quando avevo tipo 36 anni e lo stavo già facendo da 30». Tuttavia ha sempre mostrato una certa insofferenza per la fama, soprattutto per come travolse il fratello dopo Mamma, ho perso l’aereo.

Tra gli anni Ottanta e Novanta il padre, Kit Culkin, si era reinventato come manager dei suoi figli: era un ex attore teatrale che faceva fatica a mantenere la famiglia e sfruttò il loro talento in parte per reinserirsi nel settore, e in parte per controllare i loro affari. Il risultato fu che a 15 anni Macaulay Culkin fece causa ai propri genitori, ottenendo che venissero rimossi come tutori del fondo dove erano depositati tra i 15 e i 20 milioni di dollari che lui aveva guadagnato recitando. Da adulto spiegò poi che la vita con il padre era stata molto complessa, motivo per cui aveva interrotto i contatti da allora (anche il fratello dice di non sentirlo da tempo).

«Né Macaulay né Kieran scelsero di recitare. Fu in gran parte deciso per loro», ha detto a Vanity Fair Emily Gerson Saines, che è l’agente di Kieran Culkin fin dalla metà degli anni Novanta. Fu diverso per Rory, il più giovane della famiglia, che recita a sua volta da quando era bambino, ma per propria scelta, ha spiegato l’agente. «Avevo una relazione poco sana con quello che facevo per lavoro. Volevo davvero farlo, ma non volevo avere successo», ha detto Culkin nel 2023 a Esquire. La fama insomma per lui «non è una cosa positiva». «Sceglierei di sicuro la felicità personale al posto del successo, è ovvio. Se devo stare da schifo, qual è il punto?».

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