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  • Lunedì 3 febbraio 2025

Com’è venuto in mente ai Mavericks di cedere Luka Doncic?

Un po' di ragioni ci sono, anche se per quasi tutti gli addetti ai lavori saranno i Lakers a beneficiare del sorprendente scambio con Anthony Davis

Luka Doncic, 25 anni, giocava a Dallas dal 2018 (AP Photo/Nick Wass)
Luka Doncic, 25 anni, giocava a Dallas dal 2018 (AP Photo/Nick Wass)
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Diversi commentatori, appassionati e cestisti hanno definito «sconvolgente» l’operazione molto inaspettata con cui i Dallas Mavericks e i Los Angeles Lakers si sono scambiati due dei giocatori più forti dell’NBA: Luka Doncic, che giocherà per i Lakers, e Anthony Davis che invece passerà ai Mavericks, come risultato principale di uno scambio che comprendeva diversi altri accordi e spostamenti di giocatori, e che ha coinvolto anche un’altra squadra, gli Utah Jazz. Ci si sta già chiedendo se sia il movimento di mercato più sorprendente della storia della NBA, che è il principale campionato di basket nordamericano e il più seguito al mondo.

Ciò che più di tutto ha sorpreso, e di cui si sta discutendo molto, è stata la decisione dei Mavericks di privarsi almeno apparentemente da un momento all’altro di Luka Doncic, che ha solo 25 anni ed è uno dei tre o quattro migliori cestisti al mondo, ed era unanimemente ritenuto il giocatore su cui avrebbe potuto costruire successi nel presente e negli anni a venire. Sul sito di approfondimento The Ringer, il giornalista esperto di NBA Rob Mahoney si è chiesto «perché diavolo i Mavericks lo avrebbero fatto», rispondendosi alla fine: «non lo so, nessuno lo sa». Il Guardian ha scritto che «a meno che Doncic non abbia qualche segreto oscuro e profondo di cui non siamo a conoscenza, scambiarlo in questo momento della sua carriera è una mossa molto bizzarra da parte dei Mavericks, e non c’è davvero altro modo per inquadrarla». Persino sui videogiochi pare sia un’operazione che sarebbe stata difficile da realizzare.

Dal suo arrivo in NBA nel 2018 Doncic, che di ruolo fa il playmaker (colui che solitamente organizza il gioco della squadra) o la guardia, ha totalizzato in media 28,6 punti, 8,7 rimbalzi e 8,3 assist nelle 422 partite giocate finora, medie a cui pochissimi altri giocatori si sono avvicinati nella storia del campionato. Con lui i Mavericks hanno raggiunto le finali della Western Conference nel 2022 e le Finals NBA nella scorsa stagione, dove hanno perso per 4 partite a 1 nella serie contro i Boston Celtics. È un giocatore spettacolare e di raro talento, capace di segnare canestri praticamente da ogni posizione e in diversi contesti di gioco, ma anche di fare passaggi e assist molto difficili per quasi tutti gli altri giocatori.

Un giocatore che fa queste cose qui, insomma

Davis d’altro canto è un cestista esperto e di altissimo livello, tra i più forti e prolifici centri del campionato (i centri sono quelli solitamente molto alti che giocano più vicini al canestro); eccelle sia in attacco sia in difesa e ha già vinto un titolo NBA, nel 2020 proprio con i Lakers. Ha però quasi 32 anni e una storia di infortuni frequenti; oltre a lui, i Mavericks hanno preso dai Lakers anche la guardia ventunenne Max Christie, considerato un buon giocatore, e hanno ottenuto la loro prima scelta al draft del 2029. A opinione di molti, anche ammesso che ci fossero ragioni sensate per privarsi di Doncic (alcune potrebbero esserlo: ci arriviamo tra poco), i Mavericks scambiando un giocatore del suo livello avrebbero potuto ottenere condizioni decisamente migliori. Sempre su The Ringer si legge per esempio che i Mavericks «non si sono nemmeno presi la briga di ottenere dai Lakers quanto avrebbero potuto».

Secondo Mahoney, Doncic è il tipo di giocatore per il quale le altre squadre sarebbero disposte a quasi tutto pur di averlo, e i Mavericks avrebbero potuto chiedere altre prime scelte future (cioè la possibilità di scegliere al posto dei Lakers i nuovi giocatori da prendere al draft, il meccanismo di selezione degli esordienti in NBA), o anche provare ad ascoltare ciò che le altre squadre avevano da offrire. Un’altra delle cose sorprendenti è stata proprio la segretezza con la quale le squadre hanno organizzato lo scambio: fino a prima di domenica, nessuno ne sapeva niente, nemmeno LeBron James che è il leader indiscusso dei Lakers (nonché una specie di allenatore in seconda, ormai).

Anche questa viene citata come una delle ragioni per cui Dallas non ha avuto quel che poteva, nel senso che forse altre squadre, se avessero saputo che c’era la possibilità di prendere Doncic, avrebbero fatto offerte più allettanti di quella dei Lakers o li avrebbero costretti a offrire di più. Sul seguito canale YouTube A.M. Hoops, il commentatore sportivo Casey Keirnan ha sostenuto che, in cambio di Doncic, Dallas avrebbe potuto chiedere qualsiasi giocatore, a parte forse Nikola Jokic, Victor Wembanyama e Shai Gilgeous-Alexander.

Luka Doncic e LeBron James, nuovi compagni di squadra ai Lakers (AP Photo/Emil T. Lippe)

In ogni caso pare sia stata una decisione di Dallas: secondo tutti i principali media, in alcun modo Doncic aveva lasciato intendere di voler essere ceduto. È anche per questo che si sta speculando molto sul perché Dallas lo abbia fatto. Tra le ragioni più menzionate ci sono i problemi fisici che Doncic ha avuto e sta avendo: in questo momento è fuori per un infortunio muscolare al polpaccio e in stagione ha saltato 27 delle 49 partite giocate da Dallas. Ma oltre agli infortuni avrebbe preoccupato i dirigenti di Dallas anche la tendenza di Doncic a non curare con la massima attenzione la sua forma fisica: lo sloveno in effetti, a differenza di quasi tutti i giocatori NBA, non ha un fisico particolarmente scolpito e atletico, e negli anni si dice abbia preso quasi 20 chili di peso.

«La decisione di Dallas di cederlo nel suo periodo migliore è stata motivata, almeno in parte, da alcune sue cattive abitudini», si legge su The Athletic, mentre il giornalista di ESPN Tim MacMahon ha scritto che i Mavericks «avevano grandi preoccupazioni nel continuare con Luka Doncic a causa dei suoi costanti problemi di condizione fisica e dell’imminente impegno di un’altra grossa estensione del contratto». Dalla prossima stagione, in effetti, Doncic a Dallas avrebbe potuto guadagnare 345 milioni di dollari (quasi 340 milioni di euro) per i successivi cinque anni (complessivamente).

Un altro aspetto, più tecnico-tattico, riguarda le abilità e l’attitudine difensiva di Doncic, decisamente meno brillante in difesa che in attacco, per motivi fisici, tecnici ma soprattutto di atteggiamento (a volte non ha tutta questa voglia di difendere, diciamo). Dopo la terza partita delle Finals contro Boston, il commentatore di ESPN Brian Windhorst lo attaccò duramente, definendo «inaccettabile» la sua prova difensiva e sostenendo che Boston fosse in vantaggio nella serie contro Dallas soprattutto perché era riuscita a sfruttare a suo favore la debolezza difensiva di Doncic.

Brian Windhorst sulla difesa di Doncic alle Finals del 2024

Uno dei principali dirigenti di Dallas, il general manager Nico Harrison, parlando con Tim MacMahon della decisione di cedere Doncic ha detto: «Credo che sia la difesa a farti vincere i titoli. E credo che prendere un centro all-defensive e all-NBA con una mentalità difensiva ci dia maggiori possibilità; stiamo costruendo per vincere ora e in futuro». All-defensive e all-NBA significa che Davis da anni viene inserito nelle liste dei migliori difensori e giocatori dell’NBA, e in effetti se starà bene potrà avere un impatto positivo e immediatamente utile sulla difesa e sulla presenza sotto canestro di Dallas.

Con questo scambio, quindi, Dallas ha forse pensato di aumentare le sue possibilità di vincere un titolo nel breve termine, affiancando Davis all’altro playmaker forte e creativo presente in squadra, Kyrie Irving (vicino ai 33 anni), e aggiungendo un’alternativa come Christie. «Credo sinceramente che siano in una posizione migliore per vincere un titolo in questa stagione con Anthony Davis rispetto a Doncic», ha scritto su CBS Sports Brad Botkin, secondo il quale però in ogni caso i Mavericks hanno commesso un grosso errore. Anche secondo Casey Keirnan Dallas ha scambiato Doncic con Davis perché vuole vincere adesso, più che creare una squadra vincente per gli anni futuri.

Per lo stesso motivo secondo ESPN l’addio di Davis e l’arrivo di Doncic non rendono i Lakers una squadra competitiva per il titolo sin da ora, anche a causa degli infortuni di Doncic; a lungo termine però per Los Angeles sarà probabilmente un affare, anche perché pochi giocatori come lui sembrano adatti a riempire il vuoto di carisma, talento e leadership che prima o poi lascerà LeBron James, che ha 40 anni.

Nella loro storia i Dallas Mavericks hanno vinto un solo titolo NBA, nel 2011, e sono arrivati alle Finals in altre due occasioni (nel 2006 e nel 2024); non sono, a differenza dei Lakers, una squadra tradizionalmente di successo, e potrebbero quindi aver fatto una specie di all in, come si dice nel poker, cioè abbiano provato a massimizzare l’opportunità di vincere subito, rischiando di sacrificare un gran pezzo di futuro.

L’unico modo per il quale si dirà che ne sia valsa la pena per Dallas sarà vincere un titolo in questa o nella prossima stagione, ma anche con Davis in salute i Mavericks non rientreranno tra le favorite. Come ha sintetizzato piuttosto efficacemente sempre Brad Botkin su CBS Sports, Doncic «è un giocatore irripetibile, anche quando non è in forma e non difende. È troppo bravo e troppo giovane per essere scambiato, anche se le preoccupazioni su di lui sono reali e anche se ti metti in una miglior posizione per vincere il titolo nel breve termine, che credo sia il caso dei Mavericks».