Cosa pensano i Repubblicani che votano Trump, spiegato da loro

Il video di Francesco Costa dal New Hampshire, con le voci di molti elettori intervistati durante le primarie

Due elettori di Trump in New Hampshire con un cartello
YouTube, Da Costa a Costa
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Negli Stati Uniti sono cominciate da 10 giorni le primarie, con cui i cittadini di ogni stato potranno scegliere il candidato dei due principali partiti, Repubblicano e Democratico, per le elezioni presidenziali del prossimo novembre. Il 15 gennaio ci sono stati i caucus in Iowa, e martedì il voto in New Hampshire: in entrambe le occasioni tra i Repubblicani ha vinto l’ex presidente Donald Trump, la cui nomina per le presidenziali sembra ormai inevitabile. Nel frattempo il governatore della Florida Ron DeSantis, a lungo considerato il suo principale avversario nel partito, ha annunciato il suo ritiro, e a sfidare Trump rimane solo l’ex governatrice del South Carolina, Nikki Haley.

Trump è implicato in numerosi processi sia statali che federali ed è accusato, tra le altre cose, di aver cercato di interferire con il risultato di una regolare elezione, quella che nel 2020 perse contro l’attuale presidente Joe Biden. Durante il suo primo mandato ha causato controversie quasi quotidianamente, e negli ultimi mesi ha alzato molto i toni, adottando una retorica sempre più estremista e fascista: nonostante questo, molti analisti ed esperti di politica statunitense sostengono che Trump controlli quasi totalmente il partito Repubblicano, e i suoi consensi tra l’elettorato conservatore sembrano inscalfibili.

Perché gli statunitensi dovrebbero volere un presidente così anomalo, che rischia concretamente di finire in carcere? Francesco Costa ha seguito la prima fase delle elezioni primarie dall’Iowa e dal New Hampshire, e lo ha chiesto proprio agli elettori Repubblicani che sono andati a votare.

Il video fa parte del progetto del Post “Da Costa a Costa”, che racconta il paese che ha la maggiore influenza su un gran pezzo del mondo, gli Stati Uniti d’America, e la campagna elettorale che ne deciderà il futuro.

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