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  • Domenica 24 dicembre 2023

E anche questo Natale

Auguri e congratulazioni a tutti, dal Post

(Johannes Simon/Getty Images)
(Johannes Simon/Getty Images)
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È il quattordicesimo Natale del Post, e per non intasare la vostra giornata di altri laconici e prevedibili messaggi di auguri, aggiungeremo a questo messaggio qualcosa in più su cosa è successo al Post – e quindi un po’ a tutti, noi e voi che ce ne occupiamo – nell’ultimo anno, ovvero da quando già raccontammo di una gran quota di cose nuove fatte allora. Quel resoconto cominciava così, ed è un inizio che è utile confermare.

Il Post sta diventando sempre di più un giornale che produce giornalismo originale e investe in reporting e raccolta di dati e informazioni per spiegare la realtà, raccontare storie e spiegare le notizie. È una direzione su cui abbiamo annunciato di volerci muovere già da alcuni anni e su cui sono stati fatti grossi progressi e investimenti, permessi dal sostegno delle abbonate e degli abbonati al Post. Continuiamo a pensare che la priorità di un giornale affidabile sia informare più persone possibile di più cose possibile in ogni modo utile, e non abbiamo ambizioni o competizioni di originalità: il Post continua a essere il posto dove trovare riferita ed elaborata affidabilmente un’inchiesta o una riflessione fatta da un altro giornale, o da qualunque fonte, insieme a quelle prodotte invece con maggior impegno e ricerca da parte del Post stesso. Restiamo deejay anche diventando musicisti. Ma ci sono molti ambiti, luoghi, storie che hanno bisogno di essere illuminati e raccontati meglio, e oggi il Post riesce a farlo con le proprie persone, con i propri criteri e strumenti, quando servono.

Possiamo dire di avere fatto ancora passi avanti su questa completezza, e quello che notiamo nelle considerazioni di chi legge il Post è che col tempo abbiamo costruito insieme uno spazio dove tenersi informati sulle cose più importanti, o più interessanti, o più attraenti, o semplicemente di cui si parla. Ancora qualche anno fa un commento che il Post riceveva spesso era “tutte cose belle e interessanti, ma poi per sapere cosa sta succedendo vado sui siti dei quotidiani”: oggi non ci viene detto quasi più, complice anche un esaurimento da notizie per cui molti di noi preferiscono una selezione affidabile e condivisa di aggiornamenti piuttosto che un affollamento disordinato e continuo. Il ruolo del deejay è prezioso anche nella valutazione e distribuzione delle notizie.

Il riconoscimento più esplicito di questo lavoro è venuto dai nuovi abbonati al Post, che sono cresciuti di numero superando gli obiettivi che avevamo auspicato per il 2023 e garantendo di nuovo la sostenibilità economica del lavoro e dei progetti del Post. Accanto a questo contributo rimane prezioso quello della pubblicità, e abbiamo scelto di fare nuovi programmi per renderla più efficiente e coerente col sito affidandoci a una nuova concessionaria, Citynews, e salutando gli amici di System 24 con cui abbiamo lavorato con soddisfazione negli anni passati. Anche questo genere di opportunità di fare programmi di maggiori orizzonti, anche a costo delle inevitabili complicazioni e perdite iniziali legate a traslochi e preparazioni, è reso possibile dagli abbonati del Post e dalla continuità del loro sostegno.

Ma la crescita degli abbonamenti non è solo una crescita delle garanzie di risorse economiche, per quanto indispensabili: è anzi soprattutto, per il Post e per i suoi abbonati, una crescita di forza e di consenso intorno a un progetto di informazione diverso e a un tentativo di cambiare un po’ in meglio le cose. Il fatto che ogni giorno, e ogni anno, siamo più numerosi e numerose a condividerlo e a lavorarci, è il successo maggiore di cui congratularsi, in tempi in cui i progetti collettivi sembrano sempre più infrequenti e difficili da costruire.

Per fare la propria parte in questo impegno, il Post ha investito quest’anno ancora sulle persone, la cui volontà e bravura rimane sempre un elemento centrale dei risultati, intelligenze artificiali permettendo. Da quattordici anni il Post investe su intelligenze naturali, attribuendo a questa parola significati estesi, e questa rimane la destinazione maggiore del sostegno degli abbonati. Sono cresciuti la redazione – sotto la guida di Elena Zacchetti – e il gruppo che segue i social network e le comunicazioni con i lettori, è cresciuto il settore che si occupa della tecnologia e che ha curato la recente revisione del design e del funzionamento del sito, è cresciuto il gruppo che risponde quotidianamente e con grande disponibilità alle richieste di lettori e abbonati, sono cresciute la sapienza e creatività delle persone che lavorano a nuovi progetti del Post anche fuori dal sito, e a nuovi modi per raggiungere e coinvolgere più persone.

Tra le cose nuove e speriamo lungimiranti fatte quest’anno c’è stato – accanto al consueto workshop di Peccioli – una sorta di laboratorio retribuito di tre mesi con sei giovani stagisti, sostenuto interamente dal Post (ovvero dai suoi abbonati e abbonate), dentro un’idea che continuare a fare “formazione” e a rinnovare persone e competenze (sia dentro al Post che con altre prospettive) sia un investimento essenziale e prioritario per il futuro del Post stesso e di un’idea di buona informazione più in generale. Ha dato ottimi risultati e contiamo di rifarlo nel 2024. Abbiamo poi coinvolto nuovi giornalisti rispetto a impegni specifici o settori dell’informazione che avevano bisogno di maggiori attenzioni, con un approfondito lavoro di colloqui e di selezione (e ringraziamo le molte centinaia di persone che hanno voluto candidarsi).

E poi le cose più visibili: l’ulteriore arricchimento dell’offerta dei podcast (tra cui il nuovo “format” Altre Indagini di Stefano Nazzi e l’apprezzatissima conversazione con Alessandro Baricco delle scorse settimane) e della programmazione degli eventi pubblici, che raccolgono partecipazioni sempre maggiori; il lavoro sempre più assiduo e prolungato della redazione nell’impegnarsi sulle crisi e sulle notizie maggiori (Gaza, per ultima), e l'”acquisto” all’interno del Post del progetto guidato da Francesco Costa sulle elezioni e sulla politica statunitensi.

Ma soprattutto una cosa, importante: questi cambiamenti, queste crescite, questa offerta più ricca e completa, questo impegno maggiore, continuiamo a introdurli cercando di mantenere l’identità, i criteri, e i rigori del Post, e di non diluire la priorità di fare un prodotto giornalistico – che sia declinato su un sito, nei podcast, sulla carta, negli eventi pubblici – accurato e affidabile, chiaro e comprensibile, contemporaneo. Di qualità, diciamo, rispettando le opinioni soggettive su cosa sia la qualità: come ha cercato di essere il Post da quattordici anni a questa parte. Natale dopo Natale.
Auguri a tutti, le altre volte ha funzionato.