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  • Giovedì 26 ottobre 2023

Il governo tedesco vuole facilitare le espulsioni dei migranti

Ha proposto misure più rigide per rimpatriare i richiedenti asilo che non vengono accolti: il disegno di legge dovrà essere votato dal parlamento

Olaf Scholz durante una seduta del parlamento tedesco a Berlino, lo scorso 19 ottobre
Olaf Scholz durante una seduta del parlamento tedesco a Berlino, lo scorso 19 ottobre (AP Photo/ Markus Schreiber)
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Giovedì il governo tedesco ha approvato un disegno di legge che ha l’obiettivo di facilitare l’espulsione delle persone migranti la cui richiesta di asilo in Germania viene respinta. La proposta tra le altre cose aumenterebbe il periodo di detenzione preventiva per i richiedenti asilo in attesa di espulsione e aumenterebbe la possibilità per le forze di polizia di fare perquisizioni e indagini.

La proposta è stata presentata in un momento particolarmente complicato per il governo del cancelliere socialdemocratico Olaf Scholz, e dopo un notevole successo dell’estrema destra alle elezioni statali nell’Assia e nella Baviera. Prima di diventare legge dovrà comunque essere votata dal parlamento tedesco, che la esaminerà a breve.

Il disegno di legge è stato proposto dalla ministra dell’Interno Nancy Faeser, che lo aveva preannunciato due settimane fa. La misura più importante, in caso di approvazione, riguarda l’allungamento del periodo massimo di detenzione preventiva in attesa dell’espulsione da 10 a 28 giorni: questo aumenterebbe il tempo concesso alle autorità per assicurarsi che l’espulsione avvenga senza ostacoli.

Al momento capita spesso che i migranti rimangano in Germania anche se la loro richiesta d’asilo viene respinta. La legge prevede che questo possa avvenire per alcuni motivi: per esempio se sono malati, non hanno i documenti o sono genitori di un minore che ha già ottenuto il permesso di rimanere in territorio tedesco. Queste circostanze possono rallentare il processo di espulsione, a volte già complicato dalla scarsa cooperazione dei paesi in cui dovrebbero essere rimpatriati. Aumentare il periodo di detenzione, come vorrebbe la nuova proposta di legge, potrebbe aumentare le possibilità che l’espulsione avvenga davvero.

La nuova legge inoltre permetterebbe alle forze dell’ordine di perquisire computer, cellulari e le stanze in cui dormono i richiedenti asilo, se necessario per stabilire la loro identità, e accelererebbe l’espulsione delle persone affiliate a organizzazioni criminali. In alcuni casi la proposta di legge solleverebbe le autorità dall’obbligo di notificare il rimpatrio.

– Ascolta anche: Dieci risposte sui migranti

Secondo i dati dell’Asylum Information Database, che raccoglie le statistiche dei flussi di migranti e delle richieste d’asilo in Europa, le persone che hanno richiesto asilo in Germania nel 2022 sono state 244mila, e in base alle previsioni quest’anno il numero potrebbe aumentare a 300mila. La gestione dell’immigrazione ha cominciato a generare forti pressioni sul governo di Scholz, provocando proteste da parte delle forze di opposizione e sollevando polemiche anche all’interno dell’Unione Europea, e in particolare dall’Italia. Alla fine, la settimana scorsa Scholz ha promesso di intervenire per gestire la questione delle espulsioni «su larga scala».

Mercoledì Faeser ha detto che quest’anno la Germania ha espulso il 27 per cento di persone in più rispetto all’anno scorso, ma che «c’è una significativa necessità di intervenire». «Per tutelare il diritto fondamentale all’asilo», ha aggiunto, «dobbiamo limitare in maniera significativa l’immigrazione irregolare».

L’Unione Cristiano Democratica (CDU) e l’Unione Cristiano Sociale (CSU), i principali partiti conservatori dell’opposizione, si sono mostrati favorevoli alla proposta. I Verdi, che fanno parte della coalizione di governo di Scholz, l’hanno invece criticata, sostenendo che comporti misure troppo rigide e potenzialmente lesive dei diritti fondamentali delle persone. Nel frattempo Scholz ha fatto sapere che il suo governo sta cercando di stipulare accordi di cooperazione con alcuni paesi stranieri per provare a limitare l’immigrazione irregolare.

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