Guida alle amministrative di domenica e lunedì

Si vota in quasi seicento comuni, tra cui dodici capoluoghi di provincia e un capoluogo di regione

(LaPresse - Mauro Ujetto)
(LaPresse - Mauro Ujetto)
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Domenica 14 e lunedì 15 maggio si voterà per rinnovare sindaco e consiglio comunale in 595 comuni italiani, tra cui 12 capoluoghi di provincia e un capoluogo di regione, Ancona. Nelle città che hanno più di 15mila abitanti (504 del totale) se nessun candidato o candidata avrà ottenuto il 50 per cento più uno dei voti si terrà un voto di ballottaggio fissato per domenica 28 e lunedì 29 maggio. Nei comuni al di sopra dei 15mila abitanti è anche previsto il voto disgiunto, si può cioè votare un candidato sindaco e insieme una lista a cui non è collegato.

I seggi saranno aperti domenica dalle 7 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15. Lo scrutinio inizierà subito dopo la chiusura della votazione del lunedì. Tra i capoluoghi dove si voterà sette sono governate dal centrodestra (Vicenza, Treviso, Sondrio, Imperia, Siena, Pisa, Terni) e quattro dal centrosinistra (Ancona, Brindisi, Brescia, Teramo). Latina era governata dal centrosinistra e Massa dal centrodestra, fino a poco tempo fa: oggi c’è un commissario prefettizio in entrambe. Nella maggior parte dei comuni più grandi che andranno al voto il centrosinistra non è riuscito a trovare candidature unitarie (in otto casi, ad esempio, il Movimento 5 Stelle avrà un proprio candidato), mentre la destra si presenta compatta ovunque con un’unica eccezione: Massa.

Per quanto le elezioni locali seguano dinamiche quasi sempre slegate dalla politica nazionale, sarà comunque un’occasione per valutare la tenuta della coalizione di destra e il consenso per il governo Meloni, mentre il centrosinistra ha l’obiettivo di recuperare quelle città dove ha governato per decenni e che nel 2018, in modo piuttosto inaspettato, sono invece passate alla destra.

Nei 13 comuni capoluogo in cui si voterà si presenteranno 68 candidati sindaco in totale: tra loro 57 (più dell’83 per cento) sono uomini, e 11 (il 16,2 per cento) sono donne; 54 hanno più di 46 anni, mentre 5 hanno dai 18 ai 35 anni e 9 hanno dai 36 ai 45 anni. Il comune di Brescia sarà quello dove il corpo elettorale è più numeroso e anche quello dove sarà più alto il numero dei diciottenni che voteranno per la prima volta: 1.059 di cui 546 uomini e 513 donne.

Il turno delle amministrative del 2023 si completerà il 21 maggio con le elezioni previste in Valle d’Aosta (un comune) e in Trentino-Alto Adige (tre comuni); e poi il 28 e il 29 maggio con le elezioni in Sicilia (128 comuni) e Sardegna (39 comuni).

Ancona
Ad Ancona, l’unico capoluogo di regione dove si sceglierà il nuovo sindaco, i candidati e le candidate sono sei. La sindaca uscente è Valeria Mancinelli, al suo secondo mandato, che nel 2018 era stata sostenuta da Partito Democratico, Federazione dei Verdi e diverse liste civiche. Ancona è una città cruciale per il centrosinistra a questo turno di amministrative, perché è stata per decenni egemone in quest’area ma subì una significativa sconfitta alle regionali del 2020 vinte, in una regione considerata “rossa”, da Francesco Acquaroli di Fratelli d’Italia.

Da sinistra, in alto: Daniele Silvetti, Roberto Rubegni, Francesco Rubini, Ida Simonella, Enrico Sparapani e Marco Battino, 11 maggio 2023 (ANSA)

Il centrosinistra ha organizzato delle primarie di coalizione per scegliere chi sostenere. E sono state vinte da Ida Simonella, assessora alle Attività produttive, Porto, Piano strategico e Trasporti dal 2013 al 2018 e poi al Bilancio nella seconda giunta Mancinelli. Sarà appoggiata da una coalizione chiamata Progetto Ancona di cui fanno parte, oltre al Pd, anche Azione-Italia Viva, +Europa, Articolo-1, Psi e diverse liste civiche. Non farà invece parte della coalizione il Movimento 5 Stelle che sostiene Enrico Sparapani e Europa Verde che ha annunciato la candidatura a sindaco di Roberto Rubegni.

La destra sostiene compatta la candidatura dell’avvocato Daniele Silvetti, ex vice-coordinatore regionale di Forza Italia. Secondo i sondaggi sarà lui ad andare al ballottaggio con Simonella. Gli altri due candidati sono Francesco Rubini, con la sua lista Altra Idea di Città Ancona, che alle elezioni 2018 era riuscito a prendere il 6,5 per cento, e Marco Battino: ha 22 anni ed è sostenuto dalla lista civica Ripartiamo dai giovani.

Siena, Massa e Pisa
Nel 2018, il risultato più commentato alle amministrative era stato quello della Toscana, dove il centrosinistra era stato sconfitto dal centrodestra a Pisa, Siena e Massa. Siti e giornali avevano parlato di «tracollo» della sinistra; di sicuro era stata una sconfitta con un forte valore simbolico, avvenuta in una delle regioni dove la sinistra ha la sua più lunga e gloriosa tradizione.

A Siena, una città dove mai dal dopoguerra il centrodestra era riuscito a eleggere un suo sindaco, nel 2018 Luigi De Mossi aveva ottenuto una storica vittoria al ballottaggio. Non si ricandida, dopo aver perso durante il mandato pezzi importanti in consiglio comunale. Al suo posto il centrodestra ha deciso di sostenere Nicoletta Fabio, preferendola al docente universitario Emanuele Montomoli, che comunque ha deciso di andare avanti da solo. Nicoletta Fabio ha 62 anni, è un’insegnante e non ha precedenti esperienze politiche. Dice di essere «conservatrice», «costituzionalmente civica» ma «con valori di centrodestra». Si presenta come “sindaco”, al maschile.

Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Azione e Italia Viva sosterranno quattro diversi candidati. Il Partito Democratico, tramite le primarie, ha scelto Anna Ferretti, sostenuta anche da Sinistra Italiana: Ferretti parla di sé come futura “sindaca”, ha 70 anni, ha lavorato nel mondo del volontariato e della cooperazione ed è stata assessora al Sociale e alla Sanità per due volte, nel 2011 e poi nel 2013. Il Movimento 5 Stelle ha candidato Elena Boldrini, ex consigliera comunale per il M5S a Sovicille, in provincia di Siena; Azione ha annunciato una propria lista per eleggere Roberto Bozzi e Italia Viva si presenta con Massimo Castagnini che ha anche l’appoggio del sindaco uscente. L’architetto Alessandro Bisogni sarà infine il candidato di Siena Popolare, una lista «esplicitamente di sinistra», mentre una serie di associazioni civiche collocabili nell’area della sinistra ha candidato il dentista Fabio Pacciani.

Anna Ferretti con un bambino siriano di 6 anni, la madre e un’interprete (ANSA)

A Massa la sinistra non perdeva le amministrative dagli anni Novanta, ma alle amministrative del 2018 il candidato di centrodestra Francesco Persiani era riuscito a vincere. Persiani aveva detto di volersi ripresentare, forte del sostegno della Lega, ma all’inizio di marzo era stato sfiduciato anche con i voti di parte della sua maggioranza. Si ripresenta con il sostegno di Lega e Forza Italia, mentre Fratelli d’Italia ha deciso di candidare l’assessore Marco Guidi.

Si presenta diviso anche il centrosinistra: il PD sosterrà Enzo Ricci, segretario comunale del partito; il M5S e Unione Popolare hanno scelto Daniela Bennati, alla sua prima esperienza politica ma da tempo attiva nel mondo dell’attivismo sociale e del volontariato. Sempre a sinistra, poi, c’è l’infermiere e sindacalista Marco Lenzoni. Come candidati civici ci saranno l’ex ambasciatore Cesare Maria Ragaglini e l’ex consigliere comunale Andrea Barotti.

A Pisa era dagli anni Settanta che la sinistra non perdeva le amministrative, ma nel 2018 il candidato di centrodestra Michele Conti aveva battuto per duemila voti il candidato del centrosinistra. Conti si ripresenta e contro di lui PD e M5S si sono uniti a sostegno di Paolo Martinelli, presidente provinciale delle Acli (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani). I sondaggi dicono che andranno al ballottaggio Paolo Martinelli e Michele Conti, ma oltre a loro si presentano altri quattro candidati.

Brindisi
Il sindaco uscente, di centrosinistra, è Riccardo Rossi che nel 2018 era stato sostenuto da Partito Democratico, Liberi e Uguali e alcune liste civiche. Dopo essere stato eletto, Rossi si è iscritto a Europa Verde e si ricandida per un secondo mandato con il sostegno del suo partito e di Sinistra Italiana.

All’inizio di aprile il PD di Brindisi era uscito dalla giunta di Rossi e tre assessori, tra cui la vicesindaca, si erano dimessi. Alla base della crisi c’era la volontà del PD di non sostenere Rossi per un nuovo mandato e appoggiare invece il candidato sindaco del M5S, Roberto Fusco, avvocato e già consigliere comunale. Gli altri due candidati sono Pasquale Luperti per il Movimento Regione Salento, di centrodestra, e Giuseppe Marchionna, sindaco all’inizio degli anni Novanta e poi vicesindaco in tempi più recenti: è stato scelto dalla destra dopo lunghe trattative.

Latina
Lo scorso settembre il sindaco Damiano Coletta, eletto con una coalizione di centrosinistra che comprendeva anche il Movimento 5 Stelle, è decaduto dopo che tutti i consiglieri di centrodestra avevano presentato le dimissioni. Coletta era stato eletto sindaco una prima volta nel 2016 e una seconda nel 2021, vincendo al ballottaggio contro Vincenzo Zaccheo, di centrodestra. Al primo turno di quell’elezione, però, le liste che sostenevano Zaccheo avevano ottenuto la maggioranza dei seggi nel Consiglio comunale e Coletta si era ritrovato a governare con una minoranza in suo sostegno. Dopo la sua decadenza è stato nominato un commissario prefettizio.

Damiano Coletta, Roma, 1 luglio 2017 (ANSA)

Ora Coletta si ripresenta, dopo aver vinto le primarie organizzate dal centrosinistra, e sarà sostenuto, di nuovo, dal Partito Democratico e dal Movimento 5 Stelle. Matilde Celentano è invece la candidata di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia.

Imperia
I candidati sono cinque. C’è il sindaco uscente Claudio Scajola, di centrodestra, che non si presenta però con simboli di partito. Scajola, più volte ministro con Forza Italia e vicinissimo a Silvio Berlusconi, era già stato sindaco due volte fra gli anni Ottanta e Novanta. Nel 2018 era stato rieletto e, attualmente, si candida dunque per un quarto mandato.

Per il centrosinistra ci sarà Ivan Bracco, un vice commissario di polizia senza alcuna storia di militanza politica, noto soprattutto per le sue inchieste contro Scajola stesso, molte delle quali archiviate o concluse con un’assoluzione. La candidatura di Bracco è arrivata dopo grandi tensioni nel Partito Democratico, che prima di sceglierlo era indeciso se candidare due dirigenti locali. Il M5S ha citato proprio queste tensioni per giustificare la decisione di non sostenere Bracco e appoggiare invece Stefano Semeria: è un informatico senza alcuna esperienza politica, subentrato sei mesi fa in consiglio comunale dopo le dimissioni di un’altra consigliera.

Claudio Scajola a Reggio Calabria, 22 ottobre 2014 (LaPresse/Adriana Sapone)

Fratelli d’Italia aveva inizialmente deciso di candidare al posto di Scajola il colonnello Zarbano, oggi in servizio a Genova ma che in passato è stato comandante dei Carabinieri nella provincia di Imperia. Negli ultimi giorni però ha cambiato idea, non è chiaro in quali circostanze. Zarbano ha comunque deciso di rimanere lo stesso candidato, e ha cambiato il nome della lista civica che lo sostiene: da “Centrodestra per Imperia” a “Imperia senza padroni”.

Terni
Il sindaco in carica dal 2018 è Leonardo Latini, eletto da Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e dal Popolo della Famiglia. In vista delle elezioni del 2023, il sindaco uscente aveva annunciato la volontà di presentarsi per un secondo mandato, ma il centrodestra ha preferito sostenere Orlando Masselli, di Fratelli d’Italia. Oltre a lui ci sono altri sei candidati.

Il PD, insieme ad Alleanza Verdi e Sinistra, ha scelto di sostenere José Maria Kenny, professore universitario ed ex consigliere comunale; il Movimento 5 Stelle appoggia Claudio Fiorelli e Potere al Popolo Silvia Tobia. Non esplicitamente legati ai partiti sono infine i candidati Paolo Cianfoni e Emanuele Fiorini, ex leghista.

A Terni si è candidato anche Stefano Bandecchi, fondatore e presidente dell’Università Niccolò Cusano, al centro tra l’altro di una serie di indagini della Guardia di Finanza. Bandecchi è amministratore di oltre una decina di società attive nel mercato immobiliare, nella sanità, nelle telecomunicazioni, nell’agroalimentare e anche nel calcio professionistico: dal 2017 l’Unicusano è proprietaria della Ternana. Bandecchi è coordinatore nazionale di Alternativa Popolare, il partito di centrodestra fondato nel 2017 da Angelino Alfano, con cui alle ultime elezioni regionali ha sostenuto i candidati del centrodestra in Lombardia e nel Lazio. Proprio nel Lazio aveva donato 10mila euro al candidato Francesco Rocca, poi eletto, il quale però glieli aveva restituiti alla notizia delle indagini.

– Leggi anche: Fin dove vuole arrivare Stefano Bandecchi?

Vicenza
Alle amministrative del 2018 Francesco Rucco aveva vinto al primo turno riportando il centrodestra alla guida della città dopo dieci anni. Il centrodestra continuerà a sostenere Rucco, ma nella propria area politica dovrà dividere i voti con le candidature indipendenti degli ex assessori Claudio Cicero e Lucio Zoppello. Il Partito Democratico ha scelto Giacomo Possamai, attuale consigliere regionale sostenuto anche da Azione e Italia Viva. I sondaggi dicono che Rucco e Possamai potrebbero andare al ballottaggio.

Giacomo Possamai, nel quartiere San Bortolo di Vicenza, 14 gennaio 2023 (ANSA/Tommaso Quaggio)

Sempre a sinistra si presenta Annarita Simone per La Comune, mentre il Movimento 5 Stelle si presenterà da solo con Edoardo Bortolotto. Per la lista ContiamoCi, associazione che è espressione del movimento No Vax, si presenta Stefano Crescioli, un medico senza precedenti esperienze in politica.

Treviso
I candidati sono cinque e tra loro c’è anche il sindaco uscente Mario Conte, esponente del centrodestra che alle precedenti amministrative aveva vinto al primo turno e che è sostenuto, di nuovo, da Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega. Il centrosinistra ha scelto Giorgio De Nardi, appoggiato da PD, Europa Verde, e varie liste civiche. Azione e Italia Viva si presentano insieme e appoggiano Nicolò Rocco. Anche qui il Movimento 5 Stelle presenta un proprio candidato insieme a Unione Popolare, Maurizio Mestriner.

Sondrio
In totale i candidati sindaco sono tre: Luca Zambon con la lista Letizia Moratti Presidente, Simone Del Curto per il centrosinistra e l’ingegnere Marco Scaramellini, che è anche il sindaco uscente ed è appoggiato da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Non sarà invece presente il Movimento 5 Stelle. Simone Del Curto è un medico molto conosciuto in città per il suo impegno nel sociale, dal 1996 partecipa a spedizioni mediche umanitarie.

Brescia
Nel 2013 e nel 2018 le amministrative erano state vinte dal candidato del centrosinistra Emilio Del Bono. Per il 2023 il Partito Democratico ha dovuto dunque trovare un nuovo candidato e ha scelto la vicesindaca Laura Castelletti, sostenuta da un’ampia coalizione. Eletta per la prima volta in consiglio comunale nel 1991, venne rieletta nel 1998 e per dieci anni è stata presidente del consiglio comunale. Negli ultimi due mandati Castelletti è stata assessora a Cultura, Creatività, Innovazione e Sport.

Il Movimento 5 Stelle, insieme al Partito Comunista Italiano e a Potere al Popolo, appoggia Alessandro Lucà, imprenditore, scrittore e tra i fondatori del primo gruppo di attivisti del M5S a Brescia quando ancora si chiamavano “Meetup”. Il terzo candidato, civico, è Alessandro Maccabelli sostenuto da una lista che si occupa soprattutto di ambiente.

Fabio Rolfi e Matteo Salvini alla festa della Lega a Adro, in provincia di Brescia, 10 luglio 2022 (ANSA)

Per il centrodestra si presenta invece Fabio Rolfi: ha quarantacinque anni, è laureato in Economia ed è cresciuto politicamente nella Lega. È stato presidente di circoscrizione, dal 2008 vicesindaco nella giunta di Adriano Paroli e negli ultimi dieci anni consigliere regionale e assessore regionale all’Agricoltura. Dopo diverse trattative interne, anche Fratelli d’Italia ha deciso di sostenerlo. Rolfi, in contrasto con alcune sue posizioni del passato, sta cercando di dare di sé un’immagine moderata, rassicurante, non aggressiva, nemmeno nei confronti della giunta precedente. E ha candidato diverse persone di origine straniera nelle proprie liste, pensando anche, molto probabilmente, al peso elettorale che hanno in città le persone di origine straniera.

– Leggi anche: A Brescia la destra non ha più paura degli stranieri

Teramo
Alle elezioni del 2018 Gianguido D’Alberto aveva vinto al ballottaggio riuscendo a riportare il centrosinistra al governo in città, dopo quasi vent’anni di centrodestra. Si ripresenta sostenuto, oltre che dal PD, anche dal Movimento 5 Stelle e da alcune liste civiche che al primo turno delle precedenti amministrative avevano ottenuto, ciascuna, più del 10 per cento. Il centrodestra appoggia la candidatura civica dell’avvocato Carlo Antonetti, mentre Azione e Italia Viva sosterranno Maria Cristina Marroni. I sondaggi dicono che il sindaco uscente D’Alberto andrà al ballottaggio con Antonietti.