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  • Domenica 9 aprile 2023

I bombardamenti tra Israele e Siria

Sono arrivati alla fine di una settimana di grandi tensioni e violenze tra israeliani e palestinesi: non ci sono notizie di morti o feriti

I danni a un edificio residenziale di Damasco, in Siria, dopo un attacco israeliano a febbraio (AP Photo/Omar Sanadiki, File)
I danni a un edificio residenziale di Damasco, in Siria, dopo un attacco israeliano a febbraio (AP Photo/Omar Sanadiki, File)
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Nelle prime ore di domenica sono stati lanciati sei razzi dal territorio siriano verso il nord di Israele, ma solo tre di questi hanno oltrepassato il confine israeliano: uno è stato intercettato dal sistema antiaereo, due sono caduti in un campo nelle alture del Golan (controllate da Israele). Gli altri tre hanno soltanto fatto scattare le sirene. Non ci sono state vittime. I media libanesi hanno riferito che l’attacco è stato rivendicato dalle brigate al Quds, il braccio armato del gruppo palestinese dello Jihad Islamico. L’esercito israeliano ha risposto bombardando la zona da cui sono partiti i razzi.

Il ministro della Difesa siriano ha detto che alcuni missili lanciati da Israele sono stati intercettati, anche se ci sono testimonianze di diverse esplosioni, alcune delle quali sarebbero avvenute vicino alla capitale Damasco. Non sono stati però segnalati morti o feriti gravi, ma solo danni a edifici o a cose. Israele ha detto di aver usato artiglieria e droni per colpire lanciatori di razzi siriani, e di aver eseguito alcuni attacchi aerei contro un sito dell’esercito siriano e alcune sue postazioni di artiglieria.

L’attacco è solo l’ultimo di una serie di violenze avvenute negli ultimi giorni nella regione e capitate non a caso durante il Ramadan, il mese sacro per i musulmani che è frequentemente un periodo di tensioni tra israeliani e palestinesi. All’inizio della settimana, nella notte tra martedì e mercoledì, a Gerusalemme c’erano stati scontri violenti tra la polizia israeliana e molti fedeli palestinesi, che erano stati aggrediti mentre si trovavano dentro la moschea di al Aqsa, uno dei più importanti luoghi di culto per l’Islam e particolarmente frequentato durante il Ramadan. La polizia israeliana aveva arrestato tra le 300 e le 400 persone palestinesi.

– Leggi anche: Gli scontri tra palestinesi e polizia israeliana nella moschea di al Aqsa, a Gerusalemme

Tra giovedì e venerdì c’erano poi stati bombardamenti reciproci tra Israele e gruppi armati palestinesi in Libano e nella Striscia di Gaza, e ancora venerdì c’era stato un attentato a Tel Aviv in cui era stato ucciso un turista italiano. Poche ore prima due ragazze israeliane che abitavano in un insediamento israeliano in Cisgiordania erano state uccise in un attacco armato attribuito a palestinesi.

È piuttosto frequente anche che Israele attacchi la Siria: storicamente ha detto di farlo per prendere di mira obiettivi militari legati all’Iran e al suo alleato Hezbollah, il gruppo radicale sciita libanese che sostiene il regime siriano di Bashar al Assad, che riceve armi che transitano dalla Siria e il cui nemico principale è proprio Israele. Negli ultimi mesi gli attacchi si sono intensificati, prendendo talvolta di mira anche zone residenziali.