Mercoledì l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, che comprende tutti gli stati membri, ha votato con una sessione di emergenza una risoluzione per condannare l’invasione russa in Ucraina, e per chiedere alla Russia di ritirare l’esercito. Dei 193 paesi membri, 141 hanno votato a favore della risoluzione, 35 si sono astenuti e 5 hanno votato contro: significa, in sostanza, che la stragrande maggioranza dei paesi del mondo è contraria all’invasione russa dell’Ucraina.
Al voto, storico per la sua quasi unanimità (anche da parte di paesi normalmente vicini alla Russia), è seguito un lungo applauso.
In historic "Uniting for Peace" session, #UNGA adopts resolution demanding that the Russian Federation immediately cease its use of force against Ukraine and withdraw its military forces. https://t.co/xWc4QO8ruV pic.twitter.com/NZ5xG7Cfu2
— United Nations (@UN) March 2, 2022
La risoluzione votata mercoledì chiedeva, in sostanza, la fine della guerra e il ritiro immediato dei soldati russi dall’Ucraina. Alcuni voti sono stati sorprendenti, come quello a favore della Serbia, storico alleato della Russia, e uno dei pochissimi paesi europei a non aver imposto sanzioni. Anche gli Emirati Arabi Uniti, in buoni rapporti con la Russia, hanno votato a favore.
A votare contro sono stati 5 paesi: la Russia, naturalmente, poi la Bielorussia, stretta alleata della Russia che ha accettato di fare da porta d’accesso e deposito di armi per l’invasione, l’Eritrea, la Corea del Nord e la Siria. Si sono invece astenuti 35 paesi, tra cui la Cina, che nonostante le posizioni apparentemente caute sta sostenendo, nei fatti e nelle azioni, il presidente russo Vladimir Putin.
1/2 I praise the approval by the #UN GA with an unprecedented majority of votes of the resolution with a strong demand to Russia to immediately stop the treacherous attack on 🇺🇦. I’m grateful to everyone & every state that voted in favor. You have chosen the right side of history pic.twitter.com/1sb0qjxXKs
— Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) March 2, 2022
Tra gli astenuti ci sono molti paesi africani, tra cui Angola, Congo, Mali, Mozambico, Senegal, Sudan e Sud Sudan. Non è sorprendente: gli stati africani che si sono espressi contro l’invasione russa in questi giorni sono pochi, e il complessivo sostegno a Putin è legato anche al fatto che la Russia ha lavorato molto, negli ultimi anni, per estendere la propria influenza in Africa.
Ha sviluppato legami economici con vari paesi attraverso esportazioni e investimenti, oltre ad aver fornito sostegno militare in molti casi. Lo ha fatto per esempio inviando i soldati mercenari del Gruppo Wagner, noti per i loro abusi e le loro violazioni di diritti umani, per aiutare i leader politici locali a mantenere il potere e contrastare i dissidenti interni. Lo ha fatto nella Repubblica Centrafricana per la prima volta, e poi in Sudan, Mozambico e Mali: sono tutti paesi che mercoledì si sono astenuti nella risoluzione.
Le risoluzioni dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite – l’organo dell’ONU che riunisce i rappresentanti di tutti i paesi del mondo – non sono legalmente vincolanti, ma hanno un notevole peso politico: di fatto esprimono la posizione di tutti i paesi del mondo nei confronti delle questioni discusse volta per volta, posizioni che possono quindi influenzare i comportamenti e le decisioni dei vari paesi. In questo caso, il voto esprime uno schiacciante isolamento diplomatico della Russia per quanto riguarda la sua decisione di invadere l’Ucraina.
La votazione è stata richiesta dal Consiglio di sicurezza dell’ONU, mentre la Russia era impegnata nei bombardamenti di varie città ucraine. Le sessioni di emergenza dell’Assemblea generale dell’ONU sono rare, e vengono convocate solo in casi eccezionali.