• Sport
  • Martedì 1 febbraio 2022

Guida alle Olimpiadi invernali di Pechino

Le prime gare sono iniziate due giorni prima della cerimonia di venerdì: gli orari, le discipline, i paesi partecipanti e tutto il resto

(Getty Images)
(Getty Images)

Le Olimpiadi invernali di Pechino 2022 sono iniziate ufficialmente venerdì con la cerimonia inaugurale allo Stadio Nazionale. Come capita ormai da anni, però, alcune gare di qualificazione si sono disputate già alcuni giorni prima. Da sabato 5 febbraio inizieranno invece gli eventi da medaglia.

Date e orari

Le Olimpiadi di Pechino dureranno poco più di due settimane, da venerdì 4 a domenica 20 febbraio. La capitale cinese è avanti sette ore rispetto al fuso orario italiano. Questo vuol dire che le giornate di gare inizieranno grossomodo quando in Italia saranno le due di notte e termineranno nel pomeriggio, tra le 14 e le 15 (in Cina tra le 21 e le 22 circa). I Giochi paralimpici cominceranno invece il 4 marzo e si concluderanno il 13 dello stesso mese.

Pechino e la Cina

La capitale cinese diventerà la prima città al mondo ad aver ospitato sia una edizione estiva che una invernale dei Giochi. Sarà anche la più grande città organizzatrice di un’Olimpiade invernale (con circa 21 milioni di abitanti supererà ampiamente i 2 milioni e mezzo di abitanti dell’area metropolitana di Vancouver) e la seconda capitale dopo Oslo. Non sarà però la città ospitante più grande nella storia dei Giochi, dato che l’area urbana di Tokyo, con oltre 37 milioni di abitanti, è la più popolata del pianeta e la scorsa estate ha ospitato i Giochi estivi.

Lo Stadio Nazionale di Pechino (Kevin Frayer/Getty Images)

La Cina organizzò l’edizione del 2008 — il suo primo grande evento internazionale — come fosse una sorta di ingresso ufficiale tra i paesi avanzati della società contemporanea. I benefici che quelle Olimpiadi diedero dal punto di vista strutturale ed economico ai settori dello sport, della cultura e dello sviluppo urbano sono ancora visibili nella capitale cinese e parte integrante della vita in città. Queste Olimpiadi invernali sono invece ritenute una sorta di conferma della posizione raggiunta dalla Cina tra le grandi nazioni del mondo in questi quindici anni.

Le tre sedi, o “bolle”

Questi Giochi si svolgeranno però all’inizio del terzo anno di una pandemia che ha avuto origine proprio nel sud della Cina, e perciò l’organizzazione ne risentirà molto, più che a Tokyo. La manifestazione verrà divisa in tre cosiddetti “cluster”, delle “bolle a circuito chiuso” non comunicanti tra loro comprese nel raggio di circa 200 chilometri, ognuna delle quali avrà un suo villaggio olimpico. Nella bolla di Pechino si terranno le cerimonie e le competizioni sul ghiaccio; in quella di Yanqing, distante circa 75 chilometri, si terranno le gare di sci alpino e di scivolamento; a Zhangjiakou, comprensorio sciistico nella provincia di Hebei, a circa 200 chilometri da Pechino, si disputeranno invece le gare di freestyle, sci di fondo, salto con gli sci, combinata nordica e biathlon.

Restrizioni e protocolli

In Cina le restrizioni previste nell’ambito della strategia “zero-Covid” sono rigidissime e le autorità saranno pronte a intervenire rapidamente per arginare i contagi durante il periodo della manifestazione: dal 4 al 31 gennaio il comitato organizzatore ha già riscontrato 272 casi di positività tra atleti, delegati e volontari.

Per la durata della loro permanenza gli atleti avranno contatti ravvicinati quasi esclusivamente con i loro entourage. I movimenti dei partecipanti saranno ridotti all’indispensabile tramite la predisposizione di cosiddetti “loop”, ossia spostamenti regolari e pianificati che si ripeteranno più volte al giorno nella stessa maniera, sempre all’interno delle bolle. La permanenza in Cina durerà giusto il tempo necessario alla preparazione e allo svolgimento delle gare. Ciascuna bolla avrà delle strutture adibite all’isolamento e protocolli immediati per contenere eventuali focolai.

Una volontaria controlla uno dei purificatori d’aria al Centro Acquatico di Pechino (Carl Court/Getty Images)

Non ci saranno spettatori stranieri, e a quelli cinesi, che accederanno alle gare soltanto su invito, dato che non sono stati venduti biglietti, il governo ha consigliato di limitarsi ad applaudire, senza urlare o cantare. Gli atleti attesi in Cina, così come allenatori, preparatori e giornalisti, dovranno essere vaccinati, o hanno dovuto sottoporsi a una quarantena di ventuno giorni al loro arrivo. Saranno testati quotidianamente. Gli organizzatori e i lavoratori impiegati nelle tre bolle dovranno sottoporsi a test ogni tre giorni. Per la durata dei Giochi non potranno lasciare gli impianti, neanche per vedere i familiari.

Oltre alle normali precauzioni, squadre di addetti verranno impiegate per raccogliere e trasferire in luoghi sicuri i rifiuti prodotti all’interno delle bolle per prevenire il rischio di contagi nel mondo esterno. La stessa attenzione verrà usata nel gestire le scorte e i materiali che entreranno nelle bolle nel corso dei Giochi. Questa eventualità è presa molto sul serio dal governo cinese, dopo i focolai emersi tra dicembre e gennaio nei mercati di Pechino e tra i lavoratori portuali di Qingdao attribuiti alla catena del freddo per il mantenimento dei prodotti surgelati.

I luoghi delle Olimpiadi

Come quattordici anni fa, le cerimonie di apertura e chiusura si terranno allo Stadio Nazionale di Pechino, talvolta soprannominato il “Nido d’uccello” per la sua forma esterna. Lo stadio sarà una delle cinque strutture ereditate dal 2008 a essere riutilizzate per i Giochi invernali. Le altre sono il Centro Acquatico Nazionale (le cui vasche olimpiche sono diventate piste di ghiaccio per il curling), il Centro Sportivo Wukesong e i due stadi indoor della capitale, anche questi diventati palazzetti del ghiaccio.

L’Ovale Nazionale di Pechino (Dean Mouhtaropoulos/Getty Images)

Le piste principali dello sci alpino e dello sci di fondo, costruite dal nulla tra Zhangjiakou e Yanqing, non le conosce nessuno. Per la prima volta nella storia dei Giochi invernali, nessun atleta — ad eccezione di quelli cinesi — ha potuto testarle nei mesi precedenti per le complicazioni legate agli ingressi degli stranieri in Cina. La biatleta norvegese Ingrid Landmark Tandrevold ha detto: «Non sappiamo cosa aspettarci. Abbiamo potuto vedere qualcosa in video, ma i cinesi hanno filmato così male che non abbiamo avuto l’opportunità di imparare molto sulla pista». L’italiano Dominik Paris ha invece raccontato: «La pista non l’abbiamo studiata, non sappiamo niente. È tutto nuovo ma sarà così per tutti».

Le gare

Si gareggerà in quindici discipline diverse, con 109 eventi da medaglia, sette in più rispetto a quattro anni fa. Non ci saranno grosse novità per quanto riguarda gli sport, se non alcuni nuovi eventi misti e a squadre nel bob, nello short track, nel freestyle, nel salto con gli sci e nello snowboard.

I paesi e gli atleti

Hanno ottenuto la qualificazione 2.874 atleti (45 per cento donne, 55 per cento uomini) di 91 paesi o rappresentanze. Tra queste ci sono le Isole Vergini, che sono sotto la dipendenza degli Stati Uniti, l’isola di Taiwan, la cui partecipazione è consentita dalla Cina, ma unicamente con il nome Taipei Cinese, e le Samoa americane, un arcipelago nel Pacifico dipendente dagli Stati Uniti. Le delegazioni di Arabia Saudita e Haiti, entrambe presenti con un atleta ciascuna, esordiranno ai Giochi invernali in questa edizione.

(Emmanuel Wong/Getty Images)

– Leggi anche: La Giamaica alle Olimpiadi invernali

La Russia sta ancora scontando la squalifica inflitta dal CIO fino al 22 dicembre 2022 per gli scandali legati al doping e per i mancati provvedimenti evidenziati in questi anni. Anche a Pechino si presenterà quindi sotto il nome di “Comitato olimpico russo”, non potrà esporre la propria bandiera né suonare il proprio inno, sostituto da un estratto del Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 di Piotr Tchaikovsky.

L’Italia

La delegazione italiana in Cina sarà composta da 118 atleti (tre in meno di quattro anni fa): 46 donne e 72 uomini, che gareggeranno in quattordici delle quindici discipline previste. La portabandiera alla cerimonia inaugurale avrebbe dovuto essere la campionessa olimpica Sofia Goggia, ma a causa dell’infortunio subito pochi giorni fa in Coppa del Mondo è stata sostituita da Michela Moioli, campionessa olimpica di snowboard, che nei piani iniziali avrebbe dovuto portare la bandiera nella cerimonia di chiusura (dove ci sarà il passaggio della bandiera olimpica ai sindaci di Milano e Cortina, in vista delle Olimpiadi in Italia del 2026).

Tre atleti italiani si allenano sulla pista dello sci di fondo a Zhangjiakou (Patrick Smith/Getty Images)

Per il presidente del Coni Giovanni Malagò  la delegazione italiana può superare il numero di medaglie di Pyeongchang, dove ne ottenne dieci di cui tre d’oro, classificandosi al dodicesimo posto complessivo nel medagliere. Ci sono grandi aspettative specialmente sullo sci alpino femminile, con Federica Brignone, Marta Bassino ed Elena Curtoni che hanno iniziato alla grande la stagione in Coppa del Mondo. Goggia dovrebbe riuscire a partecipare alle gare che aveva in programma (discesa libera, slalom gigante, supergigante e combinata), ma la sua forma dovrà essere valutata.

I boicottaggi

In Cina non ci saranno rappresentanti del governo statunitense, come annunciato a inizio dicembre dalla Casa Bianca. Il boicottaggio “diplomatico” è una protesta contro i genocidi e i crimini commessi nello Xinjiang nei confronti della minoranza uigura, e contro le altre violazioni dei diritti umani di cui il governo cinese è accusato. Anche Australia, Nuova Zelanda, Canada e Regno Unito hanno aderito al boicottaggio e quindi non invieranno loro rappresentanti diplomatici a Pechino. La Russia, sempre per la storia del doping, non potrebbe inviare suoi diplomatici, ma questo divieto verrà aggirato perché verranno invitati dalle autorità cinesi.

Dove si vedono queste Olimpiadi

In Italia le Olimpiadi invernali di Pechino verranno trasmesse integralmente soltanto dai canali Eurosport, visibili agli abbonati Sky e Dazn o in streaming — sempre in abbonamento — tramite le piattaforme online Prime Video, Eurosport Player e Discovery+. La Rai, come da accordi presi, potrà trasmettere in chiaro soltanto cento ore di eventi diretta. Per questo motivo la sua programmazione potrà variare a seconda degli appuntamenti e del coinvolgimento o meno di atleti italiani.

– Leggi anche: I loghi delle Olimpiadi invernali, spiegati