• Mondo
  • Venerdì 12 novembre 2021

Nei Paesi Bassi ci sarà un nuovo lockdown

Sarà comunque parziale, inizierà sabato ed è stato deciso dal governo per il significativo aumento dei contagi negli ultimi giorni

(EPA/ Ramon van Flymen via ANSA)
(EPA/ Ramon van Flymen via ANSA)

Venerdì sera il primo ministro olandese Mark Rutte ha annunciato l’introduzione di un lockdown parziale a partire da sabato a causa del peggioramento della situazione epidemiologica nel paese. I Paesi Bassi saranno il primo paese europeo a introdurre nuovamente, dopo l’estate, una forma di lockdown, che durerà almeno tre settimane: le restrizioni riguarderanno principalmente i negozi, gli eventi sportivi, la ristorazione e i ritrovi.

La decisione di introdurre un lockdown parziale era stata anticipata dalla stampa nazionale negli ultimi giorni, e decisa giovedì dal governo olandese, che è provvisorio: sono infatti più di sette mesi che i partiti politici olandesi cercano di mettersi d’accordo per formare un governo, dopo che dalle ultime elezioni non era emersa alcuna maggioranza chiara.

Secondo le nuove regole, da sabato bar, ristoranti e alberghi dovranno chiudere alle 20, le attività commerciali “non essenziali” dovranno chiudere alle 18, gli eventi sportivi si dovranno tenere a porte chiuse e le visite nelle abitazioni private saranno limitate a un massimo di quattro persone. Potranno restare aperti cinema e teatri. Il governo ha inoltre consigliato fortemente di lavorare da casa, quando possibile.

Venerdì nei Paesi Bassi sono stati riscontrati 16.287 nuovi contagi da coronavirus: il numero più alto di sempre nel paese dopo il picco di 13mila casi dello scorso dicembre, e un terzo in più rispetto a quello fatto registrare una settimana fa. Giovedì invece i casi riscontrati erano stati 16.364: 3.187 in più della media dei sette giorni precedenti.

Le persone con più di 12 anni che hanno completato il ciclo di vaccinazione nei Paesi Bassi sono l’82,4 per cento; i posti in terapia intensiva occupati da pazienti che hanno sviluppato forme gravi di COVID-19 sono attualmente 353, il 31 per cento di quelli disponibili e 23 in più di giovedì. Negli ultimi sette giorni sono stati rilevati 652 casi ogni 100mila abitanti: nella settimana precedente i casi ogni 100mila abitanti erano stati 525. Per fare un confronto, al momento in Italia la popolazione vaccinabile che ha completato il ciclo di vaccinazione è l’83,9 per cento, venerdì i posti di terapia intensiva occupati da pazienti con la COVID-19 erano 445 e i casi ogni 100mila abitanti negli ultimi sette giorni sono stati 77. Il nostro paese ha quasi 60 milioni di abitanti, i Paesi Bassi poco più di 17 milioni.

Nelle ultime settimane in molti paesi europei c’è stata una crescita costante dei contagi, delle persone ricoverate in terapia intensiva e dei morti, dati che stanno portando alcuni governi a introdurre nuove restrizioni o a pensare di farlo.

Da lunedì prossimo in Austria ci saranno nuove limitazioni per le persone non vaccinate contro il coronavirus, che tra le altre cose non potranno più entrare in bar e ristoranti o partecipare ad eventi con più di 25 persone, e il governo sta anche pensando di introdurre un lockdown per chi non è vaccinato. Il governo danese, dopo averne rimosso l’obbligo a settembre, ha invece proposto il reinserimento del “coronapas”, un certificato simile al nostro “green pass”, che tornerebbe obbligatorio per entrare nei luoghi al chiuso. Giovedì, il Robert Koch Institute – che ha il compito di monitorare tutti i dati del coronavirus in Germania – ha «raccomandato fortemente di cancellare tutti i maggiori eventi sportivi, se possibile, e di ridurre tutti i contatti non necessari».

– Leggi anche: La quarta ondata in Europa è diversa dalle precedenti