Il governo danese ha proposto il reinserimento del “coronapas”, il green pass della Danimarca

La prima ministra danese Mette Frederiksen (Olafur Steinar Gestsson/Ritzau Scanpix via AP)
La prima ministra danese Mette Frederiksen (Olafur Steinar Gestsson/Ritzau Scanpix via AP)

Lunedì il governo danese ha proposto il reinserimento del “coronapas” (simile al nostro “green pass”), che si ottiene con la vaccinazione, con un test negativo o se si è contratto il coronavirus da poco. Il governo vorrebbe che fosse di nuovo obbligatorio mostrare il certificato per entrare in bar e ristoranti, e nei luoghi al chiuso che contengono più di 200 persone, per esempio cinema e musei.

In Danimarca il “coronapas” era stato introdotto ad aprile di quest’anno per accedere a bar ristoranti e altri luoghi pubblici (non solo quelli al chiuso), ma il governo ne aveva rimosso l’obbligo a settembre, grazie all’ottimo andamento della campagna vaccinale.

La proposta di reinserirlo è legata all’aumento dei contagi registrato nelle ultime settimane (quasi 2.300 al giorno per meno di 6 milioni di abitanti, contro i circa 200 al giorno di due mesi fa). Per diventare effettiva, la proposta del governo danese dovrà essere approvata dal parlamento.

In Danimarca l’86 per cento della popolazione vaccinabile ha completato il ciclo di vaccinazione, in Italia l’83,7 per cento.