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  • Sabato 13 febbraio 2021

Trump è stato assolto

Nel processo di impeachment a suo carico hanno votato a favore della condanna 57 senatori, fra cui 7 Repubblicani: ma per condannarlo ne servivano 67

(Michael Reaves/Getty Images)
(Michael Reaves/Getty Images)

L’ex presidente statunitense Donald Trump è stato assolto dal Senato nel processo di impeachment a suo carico. L’accusa, formulata dalla Camera a maggioranza dei Democratici, era quella di avere fomentato l‘attacco al Congresso statunitense compiuto il 6 gennaio dai suoi sostenitori. L’esito era dato per scontato da diversi giorni: hanno votato a favore della condanna di Trump 57 senatori, 50 Democratici e 7 Repubblicani. Per condannare un presidente imputato per impeachment servono però almeno 67 voti. 43 Repubblicani hanno invece votato contro la condanna.

È la seconda volta nel giro di un anno che Trump finisce sotto impeachment e viene assolto dal Senato: nel febbraio del 2020 era stato assolto dall’accusa di aver ricattato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky per ottenere materiale imbarazzante sull’attuale presidente, Joe Biden.

Fino all’ultimo non era chiaro quanti senatori Repubblicani avrebbero votato a favore della condanna, anche se nessuno si aspettava che fossero sufficienti per raggiungere la soglia dei 67 voti. I sette senatori che hanno votato a favore della condanna appartengono tutti all’ala moderata del partito: Mitt Romney, Susan Collins, Lisa Murkowski, Ben Sasse, Patrick Toomey, Bill Cassidy e Richard Burr. Il capogruppo del partito Mitch McConnell ha votato contro ma poco dopo, paradossalmente, ha pronunciato un duro discorso in cui ha ammesso che Trump è «praticamente e moralmente responsabile» di avere incoraggiato gli assalitori.

 

Il processo era iniziato soltanto cinque giorni fa ed è durato così poco anche perché i Democratici hanno deciso di non convocare testimoni, nonostante poche ore prima del verdetto la maggioranza del Senato avesse approvato l’audizione di alcuni testimoni. I Democratici però hanno valutato che quasi certamente le testimonianze avrebbero prolungato il processo per diverse settimane, senza alcuna certezza che avrebbero contribuito a far cambiare idea a qualche senatore Repubblicano.

Dopo l’assoluzione Trump ha diffuso un comunicato stampa in cui ha attaccato i Democratici per avere portato avanti quello che a suo dire è stato un processo politico, aggiungendo: «il nostro storico, patriottico e meraviglioso movimento per rendere l’America di nuovo grande è solo all’inizio». Il presidente Joe Biden invece ha commentato il voto dicendosi d’accordo con le parole pronunciate da McConnell spiegando che «questo triste capitolo nella nostra storia ci ha ricordato che la democrazia è fragile».

La Costituzione statunitense non prevede esplicitamente che un ex presidente possa essere sottoposto a impeachment, ma la maggior parte dei costituzionalisti ha ritenuto che il processo fosse comunque legittimo. Questo perché l’impeachment non è un procedimento giudiziario, ma politico: per questa ragione, hanno spiegato, un procedimento può essere aperto anche dopo la fine del suo mandato. In caso di condanna Trump sarebbe stato interdetto dai pubblici uffici: grazie all’assoluzione potrà invece proseguire la sua carriera politica e ricandidarsi alle elezioni presidenziali del 2024, cosa che ha già lasciato intendere di voler fare.