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  • Lunedì 14 settembre 2020

Cina e Nepal stanno di nuovo misurando l’Everest

Due gruppi di scienziati chiariranno se è cambiato qualcosa dopo il disastroso terremoto in Nepal del 2015

La vetta del monte Everest vista dal villaggio Namche Bazar, nel Nepal sud-orientale, nel maggio del 2019. (AP Photo/ Niranjan Shrestha, File)
La vetta del monte Everest vista dal villaggio Namche Bazar, nel Nepal sud-orientale, nel maggio del 2019. (AP Photo/ Niranjan Shrestha, File)

Cina e Nepal, i paesi sul cui confine si trova il monte Everest, dovrebbero comunicare a breve i dati raccolti dalle rispettive indagini circa l’altezza convenzionalmente accettata della vetta più alta del mondo. Secondo le ultime misurazioni cinesi del 2005, l’Everest era alto 8.844,43 metri, mentre secondo il Nepal è alto 8.848 metri. Nel 2010 Cina e Nepal avevano concordato di compiere quindi nuove misurazioni separate per stabilire con metodi più accurati l’altezza precisa, ma comunicheranno insieme i risultati delle rilevazioni, come previsto da un accordo del 2019. Tra le altre cose, diversi geologi e scienziati stimano che l’altezza dell’Everest possa aver subito una variazione per via del disastroso terremoto che devastò il Nepal nel 2015.

I versanti est, nord e ovest dell’Everest appartengono alla regione autonoma del Tibet, che fa parte della Cina, mentre il versante sud – quello da dove ha avvio la maggior parte delle spedizioni per arrivare alla vetta – appartiene al Nepal. Per entrambi i paesi la possibilità di impegnarsi in una missione per stabilire l’altezza della vetta più alta del mondo è motivo di orgoglio, soprattutto perché fino a ora tutte le misurazioni erano state effettuate da team di ricerca statunitensi, europei o indiani. Allo stesso tempo, è un’opportunità scientifica: le ultime misurazioni erano state effettuate con strumenti e metodi meno precisi di quelli che possono essere impiegati oggi.

Il piano del Nepal per definire tempi e metodologie da adottare per effettuare le nuove misurazioni del monte Everest venne avviato nel 2017. Le prime ricognizioni vennero eseguite nel 2018 e l’analisi dei dati raccolti è stata avviata nel 2019. L’annuncio dei risultati delle indagini, tuttavia, è stato posticipato per via della pandemia da coronavirus, ma anche perché, secondo quanto ha scritto il Nepali Times (il principale giornale nepalese in lingua inglese), il team cinese sta ancora completando le proprie misurazioni.

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Il Survey Department del Nepal ha svolto le proprie indagini con la collaborazione del governo della Nuova Zelanda, che ha contribuito a formare i tecnici spiegando sia come installare e operare i vari sistemi GPS, sia come leggere dati e misurazioni.

Per gestire le rilevazioni, il team di esplorazione nepalese ha utilizzato sia metodi tradizionali, come la livellazione trigonometrica, che consente di calcolare dislivelli con una precisione spesso inferiore al metro tra due punti distanti fino a qualche km, di cui si conosca già la distanza, sia metodi più innovativi impiegati in geodesia, che è la scienza che si occupa di studiare la forma e le dimensioni della Terra, insieme al campo di gravità e alle sue variazioni nel tempo. Tra le altre cose, il team nepalese ha tenuto conto di fattori come la gravità terrestre e utilizzato radar e sistemi satellitari per ottenere risultati di livellazione ancora più precisi. Tra maggio e giugno 2020, invece, il team cinese ha compiuto ulteriori rilevazioni grazie alla costellazione di satelliti cinesi BeiDou e a una serie di voli di esplorazione sull’area attorno all’Everest; i dati ottenuti sono stati incrociati con gli strumenti di rilevazione che il team di tecnici cinesi aveva posizionato sulla vetta della montagna lo scorso 28 maggio.

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È possibile che le ricerche dei team nepalese e cinese diano risultati differenti, ma questo dipende dai criteri che vengono utilizzati per la misurazione, per esempio se l’altezza della vetta viene calcolata con o senza lo strato di ghiaccio che si è formato sulla sommità. Nel caso dell’Everest, si stima che lo strato di ghiaccio sulla vetta sia alto circa 4 metri, e inoltre il suo spessore varia a seconda delle precipitazioni e del vento, ma anche per effetto del riscaldamento globale.

In più, se l’altezza di un monte si calcolasse a partire da un punto convenzionale considerato il centro della Terra, invece che da un livello convenzionale del mare, i risultati sarebbero molto diversi (e anche meno significativi dal punto di vista degli esseri viventi). Dal momento che la Terra non è una sfera perfetta ma un ellissoide pieno monti e valli, infatti, misurando l’altezza delle vette più alte a partire dal centro di riferimento del pianeta la montagna più alta del mondo risulterebbe il Chimborazo, una delle cime più alte delle Ande, che si trova in Ecuador e raggiunge i 6.310 metri sul livello del mare: dal centro della Terra alla sua vetta, il Chimborazo è alto 6.384,4 chilometri, mentre l’Everest arriva a 6.382,3 chilometri.

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Oltre a questo, bisogna tenere conto che il monte Everest subisce un innalzamento di circa 1 centimetro all’anno per via del movimento delle placche tettoniche.

Secondo diversi geologi, però, negli ultimi anni l’Everest si sarebbe abbassato, principalmente a causa del terremoto che nell’aprile del 2015 uccise più di 2mila persone e ne lasciò disperse molte altre. In particolare, alcuni scienziati ritengono che l’Everest si sia abbassato di circa 3 centimetri e sia stato spostato di circa un metro verso sud. Come ha detto al Nepali Times Christopher Pearson, tecnico dell’Università di Otago (Nuova Zelanda) che ha collaborato col team nepalese nel 2018, le conseguenze del terremoto del 2015 sono solo «il contributo più recente» al continuo cambiamento dell’Everest dovuto all’attività tettonica.

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Anche se come riferimento di partenza la Cina ha considerato il livello medio del mar Giallo, che si trova tra Cina e Corea del Sud, mentre il Nepal ha utilizzato un punto della baia di Bengala, che separa India, Bangladesh e Birmania, gli esperti citati dal Nepali Times ritengono che l’altezza dell’Everest calcolata dai cinesi e quella calcolata dai nepalesi saranno «vicine». Per il momento, però, non è trapelata alcuna informazione circa le nuove misurazioni per via dell’accordo secondo cui l’altezza dell’Everest stimata dai due team verrà annunciata dai due paesi in forma congiunta.

La prima misurazione dell’altezza del monte Everest fu quella del Great Trigonometric Survey of India, il progetto lanciato a metà Ottocento che aveva l’obiettivo di effettuare accurate misurazioni scientifiche in varie porzioni del continente asiatico. Nel 1856 fu calcolato che l’altezza del monte più alto del mondo era di 8.840 metri, e alla vetta fu dato il nome del capo della Survey of India, George Everest, che tuttavia non ebbe nulla a che fare con le misurazioni.

Un secolo dopo, nel 1955, una nuova spedizione della Survey of India aveva concluso che l’altezza dell’Everest era di 8.848 metri. Nuovi studi italiani nel 1992 avevano determinato che l’altezza del monte era di 8.846 metri, mentre secondo le stime statunitensi del 1999 l’Everest era alto 8.850 metri.