Rita Pavone è stata l’inizio di una distopia?

È una delle cose di cui abbiamo discusso nella seconda puntata dell'inaspettato podcast sul Festival, con Matteo Bordone e un pezzo della redazione

Questa è la seconda puntata dell’inaspettato podcast del Post su Sanremo, disponibile per gli abbonati del Post (questo è il trailer della prima, per farsi un’idea): Matteo Bordone – proprio lui, quello di “Tienimi Bordone”! –, Giulia Balducci, Luca Misculin e Stefano Vizio del Post commentano il Festival visto che tanto in un modo o nell’altro ci riguarda tutti, volenti o nolenti. Poi basta, fino all’anno prossimo.

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Succede ogni anno: lo sappiamo tutti che le serate del Festival di Sanremo finiscono tardissimo, ma ciononostante, per quanto ci riguarda, siamo rimasti meravigliati e un po’ ammirati della disinvoltura con cui Amadeus annunciava ospiti e monologhi quando era ormai passata mezzanotte e mancavano ancora le esibizioni di quattro concorrenti in concorso. Ma Matteo Bordone, Giulia Balducci, Luca Misculin e Stefano Vizio hanno resistito fino alla fine, per consegnarvi come promesso la seconda puntata dell’inaspettato podcast del Post su Sanremo. Si parla di com’è andato Amadeus, della meta-conduzione che si ripresenta ogni anno, di quei – pochi – cantanti che ci hanno convinto e di quelli che non ci sono piaciuti per niente. E si risponde anche alle domande spiazzanti di Elena Zacchetti, abituata a seguire per il Post vicende ben più serie, e si ascolta cos’ha da commentare il desk moda, rappresentato da Arianna Cavallo. Siamo andati lunghi come Amadeus, e ce ne scusiamo: nella puntata di domani saremo più brevi.