I campetti di cemento hanno cambiato il calcio

Mentre gli italiani sembrano aver cambiato il modo in cui parlano di sesso: sono i due argomenti della nuova puntata del Postcast

Una scena del documentario di Netflix "Calcio e cemento" (Netflix)
Una scena del documentario di Netflix "Calcio e cemento" (Netflix)

Riquelme, fortissimo centrocampista argentino dei primi anni Duemila, aveva uno strano modo di giocare. Toccava la palla una volta, faceva la giocata decisiva, e poi smetteva di correre per il resto della partita, come se non avesse più voglia. Faceva così – racconta Paolo Condò nella nuova puntata del Postcast – perché aveva imparato a giocare sui campetti di San Fernando, dove se si voleva vincere di più e portare a casa qualche soldo bisognava restare dal mattino fino alla sera. E quindi: una giocata decisiva, e poi risparmiare le energie. Oggi i campetti che contano di più non sono in Argentina e Brasile, ma nelle periferie delle grandi città europee, Parigi prima di tutte. Da lì arrivano alcuni dei calciatori più forti che vedremo ai prossimi Mondiali, cresciuti giocando su campi di cemento, insieme a ragazzi più grandi e grossi, con regole da strada. E che siano cresciuti così, si vede.

E poi, nella nuova puntata del Postcast, si parla di sesso e di come sia cambiato il modo in cui ne parliamo rispetto a 50 anni fa: quando per la prima volta, coraggiosamente, qualcuno chiese agli italiani e alle italiane che rapporto avevano loro con quella cosa lì di cui era meglio non parlare in pubblico. Si parte da un vecchio libro ritrovato, pieno di storie che dicono molto di come eravamo, e si arriva a un altro libro che, forse, ci dice come saremo.

Se volete leggere altre cose su come è cambiato il calcio grazie ai campetti e alle periferie, potete cominciare da questo articolo di Pietro Cabrio, mentre altre storie sugli italiani e sul sesso le trovate in questo post sul blog di Ludovica Lugli.

Le altre puntate del Podcast:
 La sinistra incastrata, sulla crisi della sinistra in tutta Europa e le sue ragioni
– L’Italia dopo il 4 marzo, su cosa succederà ora che abbiamo votato
– I bitcoin spiegati bene (con una pizza e una discarica)
– «Questo non è il mio nome», sulla storia di un uomo a processo a Palermo con l’accusa di essere un’altra persona.