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  • Domenica 4 marzo 2018

Oggi non metteremo la scheda nell’urna, per via del tagliando antifrode

È un nuovo sistema introdotto per evitare il voto di scambio, e potrebbe rendere ancora più macchinose le operazioni di voto

(ANSA / MATTEO BAZZI)
(ANSA / MATTEO BAZZI)

Alle elezioni politiche di oggi ci saranno parecchie novità nel modo di votare rispetto al recente passato. Per esempio si voterà per un giorno soltanto (era dal 2001 che non accadeva alle politiche), troveremo di nuovo i nomi dei candidati sulla scheda elettorale e infine, per via di un nuovo meccanismo antifrode, non metteremo più personalmente la scheda nell’urna, ma sarà il presidente del seggio a farlo per noi. Le modifiche sono state introdotte dalla nuova legge elettorale, il cosiddetto Rosatellum, un sistema misto proporzionale e maggioritario per certi versi simili al vecchio Mattarellum (qui trovate una spiegazione completa di come funziona il nuovo sistema).

Il tagliando antifrode
La novità più visibile introdotta dalla legge elettorale sarà il cosiddetto “tagliando antifrode”, un meccanismo per cui non sarà più l’elettore a inserire personalmente la scheda nell’urna. Funziona così: una volta entrato nel seggio, l’elettore riceverà una scheda con un codice identificativo riportato su una parte rimovibile. Il presidente del seggio annoterà sul suo registro questo codice accanto a quello dell’elettore. Una volta espressa la sua preferenza, l’elettore riporterà la scheda chiusa al presidente del seggio, il quale controllerà che il codice della scheda corrisponda a quello annotato sul registro, che rimarrà visibile anche sulla scheda chiusa. A quel punto rimuoverà il tagliando con il codice, in modo da eliminare la possibilità di risalire all’identità di chi ha espresso il voto, e inserirà la scheda nell’urna.

Questo meccanismo serve a contrastare il voto di scambio. Grazie al tagliando, infatti, sarà possibile verificare che la scheda consegnata dall’elettore sia proprio quella che gli è stata consegnata dal presidente del seggio e non un’altra – contraffatta o no – che l’elettore potrebbe aver portato con sé dall’esterno. In passato, infatti, si sono verificati casi in cui prima di recarsi a votare gli elettori ricevevano una scheda già compilata. Una volta dentro al seggio gli elettori scambiavano le schede, depositavano nell’urna quella già compilata e mostravano all’esterno quella bianca ricevuta al seggio, come prova di aver votato nel modo “giusto” e così da poter ricevere la ricompensa accordata. La scheda “bianca” veniva votata fuori dal seggio e affidata a un nuovo elettore, che imbucava quella e poi portava fuori un’altra scheda “bianca”, e così via.

Il meccanismo del tagliando antifrode potrebbe rendere ancora più macchinose le operazioni di voto: almeno la mattina, aspettatevi un generale rallentamento nelle procedure di voto.

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Cronaca della giornata elettorale