Almeno 30 morti nell’incendio di Londra
Lo ha annunciato la polizia, che ha detto di essere alla ricerca di circa 70 dispersi nella Grenfell Tower, completamente bruciata
I responsabili delle ricerche e dei soccorsi alla Grenfell Tower, il palazzo vicino al quartiere di Notting Hill a Londra completamente bruciato nella notte tra martedì e mercoledì, hanno confermato che almeno 30 persone sono morte a causa dell’incendio e che ci sono ancora 70 dispersi. Tra i morti c’è anche una persona che era stata trasportata in condizioni critiche in ospedale, e che non è sopravvissuta alle gravi ferite riportate. La polizia ha stimato che il numero dei morti dovrebbe aumentare nelle prossime ore, considerata la grande quantità di dispersi. Il lavoro di ricerca all’interno del palazzo è difficoltoso e non è semplice individuare i corpi, tra la cenere e le macerie. La Grenfell Tower è alta 24 piani e aveva circa 120 appartamenti. Gli abitanti della zona hanno protestato contro la polizia, chiedendo informazioni più precise sull’incendio e perché non siano state diffuse prima le stime sui dispersi.
Nella serata di giovedì, parlando delle operazioni di ricerca e soccorso, il comandante della polizia di Londra, Stuart Cundy, ha detto che “c’è il rischio di non potere riconoscere tutti i corpi” a causa dei danni causati dall’incendio. Rispondendo alla richiesta di fare una stima sul numero dei morti, Cundy ha risposto dicendo di sperare che il bilancio finale “non raggiunga le tre cifre”. I vigili del fuoco impegnati nella Grenfell Tower hanno detto di non aspettarsi di trovare ancora qualcuno vivo, mentre continuano ad aumentare le segnalazioni dei dispersi (tra loro ci sono anche due italiani).
Esperti della polizia scientifica intervistati dal Guardian hanno detto che saranno necessari mesi prima di ricostruire le cause dell’incendio, anche perché la priorità sarà data alla ricerca e al recupero dei corpi all’interno dell’edificio, prima che possa perdere la sua stabilità. Nei piani più alti, dove si sono sviluppate le maggiori temperature, è stata carbonizzata quasi ogni cosa e sarà quindi più difficile l’individuazione dei corpi tra le ceneri e le macerie; il lavoro di ricerca sarà svolto utilizzando anche i cani molecolari. In molti casi per l’identificazione dei corpi sarà necessario l’esame del DNA, ma come ha spiegato Cundy non in tutti i casi potrebbe essere possibile risalire all’identità delle persone trovate.
Le indagini nel palazzo
Anche la ricerca del punto di origine dell’incendio e delle sue cause non sarà semplice. Saranno ascoltate le versioni dei testimoni scampati all’incendio, ma la parte più importante per la ricostruzione dei fatti passerà attraverso l’analisi del palazzo. Gli incendi tendono a propagarsi dal basso verso l’alto in una forma a “V”, ma ci sono numerose variabili che possono modificare questa dinamica: il tipo di materiali utilizzati in alcune parti dell’edificio, la presenza di trombe delle scale e ascensori che possono favorire l’effetto camino, porte e corridoi che in alcuni casi possono ostacolare la diffusione delle fiamme.
Dopo avere identificato il punto di origine dell’incendio, gli esperti dovranno isolare la zona ed esaminare gli strati di ceneri e detriti fino a trovare la causa che ha portato alle prime fiamme. Nel caso della Grenfell Tower non si esclude nulla: da un elettrodomestico difettoso a un comportamento irresponsabile di un abitante del palazzo. Un lavoro di questo tipo richiede mesi per essere completato ed è molto complesso, ma di solito consente di identificare la causa originaria di un incendio con una buona approssimazione.
Il sindaco di Londra, Sadiq Khan, e la prima ministra del Regno Unito, Theresa May, hanno promesso che saranno svolte tutte le inchieste necessarie per verificare eventuali responsabilità nell’incendio della Grenfell Tower. Negli ultimi giorni si è parlato molto del rivestimento esterno del palazzo, sostituito in una recente ristrutturazione e che secondo diversi esperti non sarebbe stato ignifugo a sufficienza. Se installato correttamente, con apposite barriere tagliafuoco a ogni piano, il rivestimento è sicuro e non comporta particolari rischi per gli incendi rispetto ad altre soluzioni. L’inchiesta dovrà verificare se l’installazione fosse stata eseguita appropriatamente, alla luce della velocità con cui è bruciata buona parte del palazzo. I responsabili della ristrutturazione hanno comunque confermato di avere rispettato gli standard e le regole di sicurezza durante i lavori.
Nella ristrutturazione della Grenfell Tower, erano state aggiunte alcune nuove tubature per il gas nella tromba delle scale. Nel marzo scorso Judith Blakeman, una dei consiglieri del palazzo, aveva chiesto se questa soluzione fosse sicura a sufficienza e le era stato risposto che i tubi sarebbero stati presto avvolti in materiale ignifugo, per ulteriore precauzione. A quanto sembra, il lavoro non fu però mai svolto, tanto che i vigili del fuoco hanno dovuto isolare una perdita di gas prima di riuscire a spegnere parte dell’incendio.
Le indagini dovranno anche verificare in che stato fosse il sistema di allarme antincendio del palazzo, considerato che molti testimoni hanno detto di non averlo sentito e di essersi accorti del pericolo solo quando hanno sentito arrivare i mezzi di soccorso a sirene spiegate. In molti si sono anche chiesti perché i vigili del fuoco non abbiano disposto un’evacuazione di alcuni piani del palazzo quando è diventato evidente che l’incendio era incontenibile.