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  • Mercoledì 28 dicembre 2016

L’autista del camion usato a Berlino potrebbe essere stato ucciso prima dell’attentato

Lo dice Bild, citando i risultati dell'autopsia eseguita sul corpo di Lukasz Urban e smentendo le precedenti ricostruzioni: ma non ci sono ancora conferme ufficiali

Ariel Zurawski, il proprietario della compagnia di trasporti a cui apparteneva il camion usato nell'attentato di Berlino, mostra l'ultima immagine dell'autista del camion Lukasz Urban prima di essere ucciso (AP Photo)
Ariel Zurawski, il proprietario della compagnia di trasporti a cui apparteneva il camion usato nell'attentato di Berlino, mostra l'ultima immagine dell'autista del camion Lukasz Urban prima di essere ucciso (AP Photo)

L’autista polacco che è stato trovato morto sul camion usato per uccidere 12 persone nell’attentato terroristico a Berlino, lo scorso 19 dicembre, era stato colpito da un colpo di pistola alla testa diverse ore prima dell’attacco, ha scritto il tabloid tedesco Bild. Secondo Bild, che dice di basarsi sui risultati dell’autopsia, il proiettile è stato sparato tra le 16.30 e le 17.30, circa tre ore prima dell’attentato. Bild non specifica l’ora della morte di Urban – lasciando intendere che non è chiaro se sia morto sul colpo o in seguito – ma dice che dagli esami fatti i medici hanno escluso la possibilità che Urban fosse cosciente durante l’attacco, come invece era stato ipotizzato in precedenza. Per il momento la notizia diffusa da Bild non è stata confermata dalle autorità tedesche.

Quello che è successo il giorno dell’attentato non è stato ancora del tutto chiarito, ma stando alle ricostruzioni degli ultimi giorni sembra probabile che l’attentatore, Anis Amri, abbia preso il controllo del camion a Friedrich-Krause-Ufer, nel nord-ovest di Berlino, dopo che Urban lo aveva parcheggiato in attesa di scaricare la merce che aveva a bordo e che aveva caricato il giorno prima in Italia. Urban avrebbe lottato contro il suo aggressore nell’abitacolo del camion e sarebbe stato anche ferito con un’arma da taglio, prima di essere colpito da un colpo di pistola alla testa: nel camion, ha detto Bild, è stato trovato molto sangue appartenente a Urban. Si crede che il sequestro del camion sia avvenuto tra mezzogiorno e le 16: a mezzogiorno, infatti, Urban aveva sentito per telefono Ariel Zurawski, suo cugino e proprietario della società di trasporti di cui faceva parte il camion, e gli aveva detto di stare bene; alle 16 però Urban era stato cercato dalla moglie, la quale non era riuscita a mettersi in contatto con lui. Stando alle informazioni ottenute da Bild, poco dopo Amri avrebbe sparato a Urban, che quindi non sarebbe stato in grado di intervenire durante l’attacco.

La tesi di Bild, se confermata, smentirebbe la versione che hanno dato finora le autorità tedesche. Venerdì il ministro degli Interni dello stato tedesco in cui si trova Berlino, Andreas Geisel, aveva detto che era “piuttosto probabile” che Urban avesse tentato di fermare l’attacco prendendo il controllo del volante, prima di essere ucciso: è possibile che questa ricostruzione sia stata fatta per spiegare il motivo per cui Amri abbia guidato tra la folla solo per 60 metri, quando il mercatino di Natale si estendeva per più di 400 metri (nell’attacco terroristico più simile a quello di Berlino, cioè l’attacco compiuto con un camion sul lungomare di Nizza il 14 luglio, l’attentatore investì la folla per centinaia di metri). Le dichiarazioni di Geisel avevano anche spinto Dave Duncan, un autista di camion britannico, a lanciare una raccolta fondi online per la famiglia di Urban, grazie alla quale sono stati raccolti più di 160mila euro.