È il weekend di Natale, cioè quello in cui i cinema fanno tanti soldi. Qualcuno ci va al pomeriggio dopo il pranzo con i parenti, qualcuno la sera pur di evitare di dover ancora mangiare, e poi c’è pure Santo Stefano. La nuova uscita più importante, come da tradizione, è il filmone della Disney. Quest’anno è molto estivo – sole, mare, spiagge – e si intitola Oceania: se ne parla molto bene e come i film Disney ben riusciti è sia per bambini che per adulti. Il film giusto per vedere una bella storia invece è Florence, con Meryl Streep (sì, pure stavolta dicono “bravissima”); il film che potrebbe farvi piangere è Lion, con Nicole Kidman (finalmente di nuovo “bravissima”, dicono) e Dev Patel; quello che vi consigliamo di cercare è Paterson, di Jim Jarmusch.
Oceania
È il film di Natale della Disney ed è ambientato in un’isola della Polinesia. La protagonista è Vaiana, la figlia del capo di quell’isola, in cui improvvisamente iniziano a scarseggiare frutti e pesci. A differenza degli altri isolani – che non si allontanano mai troppo dalla riva – Vaiana è molto avventurosa e vorrebbe andare per mare. Lo fa, a 16 anni, per provare a capire come mai frutti e pesci sono sempre meno: pare che la colpa sia del semidio Maui, che rubò e poi perse una pietra preziosa che sembra possa influenzare i destini dell’isola di Vaiana. Vaiana deve trovarlo e capire cos’è successo. Non è uno spoiler dire che lo trova e anche dal trailer si capisce che Maui è molto umano e insicuro. Sta piacendo molto, a critica e pubblico: Michael Rechtshaffen ha scritto su Hollywood Reporter che Oceania è un grande «piacere per gli occhi, le orecchie, il cuore», ed è pure divertente.
Il titolo originale del film è Moana, dal nome che la protagonista ha in quella versione. In Italia c’è però già una Moana piuttosto famosa – Moana Pozzi, attrice di film porno e showgirl morta nel 1994 – e si pensa che sia per questo che da noi Moana è diventata Vaiana (nella lingua parlata a Tahiti “vaiana” significa “acqua che esce dalla grotta“) e il titolo Oceania. Se volte farvi un’idea sul tipo di film da aspettarvi, sappiate che i registi sono John Musker e Ron Clements, quelli di Basil l’investigatopo, La Sirenetta, Aladdin e La Principessa e il Ranocchio. Il film è però diverso da quasi tutti gli altri della Disney: non gira attorno a una storia d’amore, per esempio. Se prima o dopo volete vedere un film Disney d’animazione ambientato nell’oceano Pacifico e con una ragazza protagonista il cesto da cui pescare non è particolarmente ricco, ma di qualità: anche di Lilo & Stitch, uscito nel 2002, si parlò molto bene.
Florence
È un film biografico – con parti sia comiche che drammatiche – diretto da Stephen Frears, quello di The Queen, Philomena e The Program. È il film giusto se vi piace Meryl Streep – che è l’attrice protagonista – e se vi stavate chiedendo che fine avesse fatto Hugh Grant. È anche il film giusto se siete tra quelli a cui piace arrivare preparati ai Golden Globe e agli Oscar: ha ricevuto quattro candidature ai primi (tra cui Miglior film comedy, e miglior attore e attrice per Grant e Streep) ed è tra quelli che si dice potrebbero avere qualche possibilità ai secondi. Racconta la storia di Florence Foster Jenkins, che visse tra Ottocento e Novecento e cercò di fare la cantante lirica nonostante fosse tutt’altro che portata per il canto. Sì: cantava proprio male. La storia del film inizia nel 1944 a New York.
Le principali recensioni del film stanno tra il “bello” e il “mediocre”. La sintesi di Rotten Tomatoes è: «Florence è un dramedy [dramma e commedia] intenso, che va bene per il grande pubblico, con una storia strana-ma-vera, e rende giustizia alle vicende che racconta, con una grandissima e credibile interpretazione di Meryl Streep». Uno a cui Florence non è proprio piaciuto è invece Wai Chee Dimock, che sulla Los Angeles Review of Books ha scritto che il film non è né farsa né tragedia, ma un decente miscuglio tra le due cose. Se guardate la serie tv This Is Us, c’è un riferimento a questo film nel quinto episodio: ne parla Randall.
Lion – La strada verso casa
È un film drammatico tratto dal libro La lunga strada per tornare a casa, che racconta la storia vera di un ragazzino indiano che si perde a Calcutta, finisce per essere adottato da una famiglia australiana e dopo molti anni cerca di ritrovare la sua famiglia indiana. Il protagonista di Lion è Dev Patel – attore britannico di origini indiane che avete visto in The Millionaire e nella serie tv The Newsroom – e nel cast ci sono anche Rooney Mara e Nicole Kidman, in un’interpretazione molto apprezzata: molti hanno scritto che “è tornata ai livelli di qualche anno fa”. Il regista è Garth Davis (quello della serie tv Top of the Lake) e Lion è un film intorno a cui ci sono buone aspettative (solo i diritti del libro sono costati quasi 10 milioni di euro). Lion ha avuto tre candidature ai Golden Globe: una per Kidman, una per Patel e una come Miglior film drammatico.
Entertainment Weekly ha raccontato la storia di come la produzione ci abbia messo mesi a cercare e poi trovare il bambino che interpreta il protagonista da giovane, scelto dopo migliaia di provini. Se cercate una recensione che vi convinca a guardare Lion, è quella scritta da David Rooney per Hollywood Reporter: «Un film sobrio eppure profondamente legato ai temi della famiglia, delle radici, dell’identità, della casa», «tanto coinvolgente quanto emozionante». Il link da girare per convincere l’amico che insiste per andarlo a vedere, mentre voi preferite Rogue One, è quello all’articolo scritto da Peter Debruge di Variety, secondo il quale il film è troppo melenso e con una trama deludente. Come seguito del film ne propone uno su “come Siri ti aiuta a ritrovare le chiavi della macchina” (la si capisce dopo aver visto il film). La versione breve – e vera – della storia la trovate invece in una puntata di 60 Minutes Australia intitolata “Lost and Found”.
Il medico di campagna
È un film francese di Thomas Lilti, con protagonista François Cluzet, che potreste aver già visto in Quasi amici e In solitario. Anche Il medico di campagna è un po’ dramma e un po’ commedia e parla del molto apprezzato medico di un paesino francese che si ammala e deve farsi curare da una giovane ex infermiera, con un po’ di problemi, antipatie e fraintendimenti. Qualcuno con qualche azzardata semplificazione ha definito il medico protagonista “l’anti Dr. House”; MyMovies ha scritto che è un film «umanista e solare», Movieplayer ha scritto che il film ha alcuni buoni momenti ma che è in generale troppo superficiale, e con un finale particolarmente deludente.
Non ci sono molti critici che consiglino davvero di andare a vedere Il medico di campagna, soprattutto con le grandi possibilità di scelta del weekend di Natale. Alcuni critici parlarono invece piuttosto bene di Hippocrate, il precedente film di Lilti, su un giovane dottore la cui prima esperienza di lavoro è accanto al padre, anche lui medico.
Paterson
È il film della settimana che sarebbe bello da andare a vedere ma sarà quasi impossibile riuscirci, perché uscirà in pochissime sale. È di Jim Jarmusch (Coffee and Cigarettes, Taxisti di notte e tanti altri) e il protagonista è Adam Driver: quello di Star Wars (quello dell’anno scorso), di Girls e uno dei protagonisti di Silence, il Martin Scorsese che in Italia arriverà a gennaio. La storia di Paterson è semplice: il protagonista vive nel New Jersey, è autista di un autobus, marito di Laura e proprietario del cane Marvin. Ha una vita generalmente noiosa ma una grande passione per la poesia.
Tim Grierson ha scritto su Screen International: «Jarmush esplora spesso temi esistenziali, ma forse non sono mai stati così ben raccontati come in Paterson, una falsamente modesta opera che è profonda e commuovente anche se resta sempre nella quotidianità». Tim Robey ha scritto sul Telegraph: «È un mistero come Jarmusch sappia prendere questa scatola di fiammiferi senza dentro niente e riempirla con così tanta calma e saggezza. C’è un’unica risposta: è un artista».
Intanto nei cinema
C’è ancora Rogue One: A Star Wars Story, se ultimamente siete stati presi dai preparativi per il Natale: sul Post trovate cose da leggere prima, senza spoiler, e cose da leggere dopo, con IMMENSI SPOILER. È passato in secondo piano – e non ne hanno parlato benissimo – ma nei cinema c’è comunque anche Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali, il nuovo film di Tim Burton. Poi ci sono il film di Natale di Boldi, il film di Natale di Lillo e Greg, il film di Natale con De Sica e il film di Natale di Aldo, Giovanni e Giacomo. Si fa ancora in tempo a vedere Sully – di Clint Eastwood e con Tom Hanks, su questa grande storia – e La mia vita da zucchina: d’animazione ma non adatto a bambini troppo piccoli. Se invece siete di quelli che “al cinema a Natale c’è troppa gente”, è il momento giusto per rivedere a casa Il buono, il brutto, il cattivo con i parenti: al nonno farà probabilmente molto piacere, anche se non è propriamente un film natalizio.