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  • Lunedì 5 dicembre 2016

Le dimissioni del primo ministro più popolare della storia della Nuova Zelanda

Il conservatore John Key lascerà il suo incarico per stare più tempo con la famiglia, e non si candiderà per il quarto mandato

John Key (Mark Mitchell/New Zealand Herald via AP)
John Key (Mark Mitchell/New Zealand Herald via AP)

Nella notte tra domenica e lunedì John Key, il primo ministro della Nuova Zelanda, ha annunciato inaspettatamente le sue dimissioni. Key, che era a capo del governo dal 2008, ha comunicato la sua decisione durante una conferenza stampa a Wellington alle 12.45 ora locale (in Italia erano le 00.45). Nessuno, almeno fuori dalla cerchia ristretta dei suoi collaboratori, si aspettava una cosa del genere, anche perché Key è considerato il primo ministro più popolare nella storia della Nuova Zelanda. Alla base della sua decisione non ci sarebbero ragioni politiche, ma personali: Key ha detto di avere sentito che era il «tempo giusto» per andarsene e di avere deciso così anche per passare più tempo con la sua famiglia. Le dimissioni saranno effettive dal 12 dicembre, quando i parlamentari del suo partito, il Partito Nazionale, si incontreranno per scegliere un nuovo leader.

Key, 55 anni, era stato eletto primo ministro per la prima volta nel 2008, e poi di nuovo nel 2011 e nel 2014. Durante la conferenza stampa di questa notte, ha detto di non avere intenzione di cercare un quarto mandato che sarebbe potuto iniziare con le prossime elezioni, fissate per il 2017. Key ha aggiunto che la scelta di lasciare è stata la più difficile che ha dovuto prendere in tutta la sua vita e che è arrivata dopo averne discusso a lungo con la moglie Bronagh Key. Nonostante quanto riportato da alcuni giornali locali, Key ha negato che la moglie gli abbia dato un “ultimatum”, ma ha detto che per la sua famiglia la leadership ha avuto dei costi molto alti: «Sono stati dieci anni molto lunghi, di notti solitarie per lei, ed è tempo per me di tornare a casa. […] Col passare del tempo gli altri giudicheranno quello che ho fatto. Tutto quello che posso dire è che ho dato tutto quello che avevo».

Come ha scritto il New Zealand Herald, l’annuncio di Key è stato commentato con grande stupore da molti politici ed esperti. Raymond Miller, docente dell’Università di Auckland, ha detto che l’annuncio è stato «uno shock per chiunque, incluse le persone del suo partito». Miller ha spiegato che Key è così popolare anche per la sua ordinarietà: «C’è qualcosa in lui. È in grado di comunicare con le persone nel modo giusto. È amichevole. Politicamente ha spostato il partito verso il centro. È molto pragmatico, segue l’opinione pubblica. Bisogna essere in grado di portarsi l’opinione pubblica dalla propria parte, e lui ci è riuscito». Le dimissioni di Key sono invece una buona notizia per il Partito Laburista neozelandese, la principale forza di centrosinistra del paese. Andrew Little, il leader dei laburisti, ha comunque commentato su Twitter le dimissioni di Key scrivendo: «John Key ha servito la Nuova Zelanda in maniera generosa e con dedizione. Auguro a lui e alla sua famiglia il meglio».

Key ha detto che sosterrà un’eventuale candidatura di Bill English come suo successore. English, 55 anni, è l’attuale ministro delle Finanze e vicepresidente del paese e guidò brevemente il Partito Nazionale nella peggiore sconfitta elettorale della sua storia, nel 2002, ma in seguito, ha scritto il Guardian, ha ricoperto il ruolo di ministro delle Finanze con buoni risultati. English ha detto di avere saputo a settembre dell’intenzione di Key di dimettersi e ha aggiunto di non avere preso ancora una decisione definitiva sull’opportunità di candidarsi a prossimo leader del Partito Nazionale, e di conseguenza a prossimo primo ministro della Nuova Zelanda.