Tutto quello che Twitter ha provato a fare

E che non è bastato a risolvere i suoi problemi di crescita e identità, almeno per adesso

Questa settimana Twitter ha reso noti i suoi risultati finanziari del primo trimestre del 2016 e ancora una volta ha deluso le aspettative di analisti e investitori, che si aspettavano una crescita più marcata di iscritti e ricavi. Twitter ha avuto 595 milioni di dollari di ricavi, il 36 per cento in più dello scorso anno, ma meno dei 607,8 milioni di dollari che si aspettavano le principali società di analisi. Twitter ha inoltre rivisto le sue previsioni di crescita per il trimestre iniziato ad aprile, dicendo di aspettarsi ricavi tra i 590 e i 610 milioni di dollari, meno di quanto era stato inizialmente previsto. Nei primi tre mesi di quest’anno, infine, Twitter ha guadagnato 5 milioni di nuovi utenti, per un totale di 310 milioni: più di quanto previsto dagli analisti, ma ancora pochi per avere qualche speranza di attrarre nuovi inserzionisti, che spendono per farsi pubblicità soprattutto su Facebook e Google, dove gli utenti sono miliardi.

Le azioni di Twitter hanno perso il 12 per cento dopo l’annuncio dei dati finanziari, confermando lo scetticismo da parte degli investitori, convinti che le molte novità presentate nell’ultimo anno siano state inutili e non abbiano funzionato. La lista delle cose fatte da Twitter nel 2015 e nei primi mesi del 2016 per provare a recuperare terreno è effettivamente lunga e inizia con la sostituzione dell’ex CEO Dick Costolo con Jack Dorsey, il cofondatore di Twitter, nell’estate dello scorso anno, e che era già stato alla guida della società tra il 2007 e il 2008. La sostituzione fu spiegata con la necessità di riorganizzare l’azienda, semplificare il funzionamento del social network per i nuovi iscritti e portare innovazioni di vario tipo per attrarre pubblicità e fare aumentare i ricavi.

Twitter Moments
La prima grande novità introdotta a ottobre dell’anno scorso è stata “Moments”, una funzione per mostrare le migliori e più importanti notizie della giornata, raccontate attraverso una selezione di tweet, aggiornati in tempo reale da una redazione. “Moments” esiste ancora ma non ha cambiato più di tanto il modo di usare Twitter da parte della maggior parte degli utenti, né ha aumentato il loro coinvolgimento o incentivato discussioni attorno a particolari eventi.

Licenziamenti
Dorsey ha anche approvato un piano di tagli di oltre 300 posti di lavoro, per fare ordine nel personale, ridurre i costi e concentrare meglio le attività per risolvere i problemi del social network. Molti dei problemi sono rimasti e ci sono dubbi circa l’efficacia di questa decisione per risparmiare qualche soldo.

Twitter Poll
La funzione è stata introdotta a fine ottobre 2015 e serve per lanciare sondaggi cui possono partecipare i propri follower, o qualsiasi altro utente che incappi nei tweet che li contengono (a patto di avere un profilo pubblico). Alcune testate hanno iniziato a utilizzare i sondaggi per coinvolgere i loro follower, ma in generale “Poll” è poco usato e non ha ricevuto grandi attenzioni.

Spot in TV
Sempre a fine ottobre, Twitter ha avviato una campagna pubblicitaria massiccia nel corso delle World Series negli Stati Uniti, trasmettendo spot in televisione. L’iniziativa è costata svariati milioni di dollari ma non ha portato alla crescita sperata di utenti.

Cuori
A inizio novembre Twitter ha di fatto trasformato la funzione “preferiti” in “mi piace”, sostituendo la stellina per salvare un Tweet con un cuore. La scelta è stata giustificata con la necessità di rendere più comprensibile il funzionamento di Twitter e allinearlo a quelli di altri social network, ma è stata criticata dagli utenti storici del social network, che avevano attribuito al simbolo della stella un significato più neutro e versatile rispetto al solo “mi piace”.

Nuova homepage
A inizio 2016 Twitter ha cambiato radicalmente la sua homepage, rendendo più semplice e intuitiva la lettura dei contenuti condivisi dai suoi utenti, anche per le persone ancora non iscritte al social network. L’idea è dare un’idea su come funzionano le cose dentro Twitter prima di iscriversi, ma non ha funzionato molto e il problema delle difficoltà che incontrano i nuovi iscritti a capire come funziona Twitter è ancora lì, tanto da portare molte persone a iscriversi e a rinunciare al social network dopo pochi giorni – talvolta ore – di utilizzo.

Timeline
A febbraio Twitter ha introdotto una nuova e discussa funzione per mostrare una selezione di tweet più rilevanti nella timeline degli utenti, al posto del classico ordine cronologico. L’opzione si chiama “Mostrami i tweet migliori per primi” e non è obbligatoria, ma è stata ugualmente contestata dai vecchi iscritti a Twitter, che da tempo temono che l’ordine cronologico dei tweet possa essere eliminato per una timeline con una selezione di tweet simile alla sezione “Notizie” di Facebook.

Oltre i 140 caratteri
Il limite dei 140 caratteri è la caratteristica più conosciuta di Twitter, ma non è detto che continui a esserlo per sempre. Di recente è stata per esempio rimossa dai messaggi diretti, in modo che gli utenti che si seguono a vicenda possano scriversi privatamente senza dovere inviare più messaggi da 140 caratteri. Dorsey ha promesso che il limite classico rimarrà in vigore, ma non ha escluso che possano essere aggiunte altre opzioni per superarlo in alcune circostanze. L’annuncio ha portato a molte proteste, scontentando gli iscritti da molto tempo e lasciando indifferenti potenziali nuovi utenti.

Abusi
Quando era ancora CEO, Dick Costolo si era impegnato ad aggiungere nuovi strumenti e soluzioni per denunciare più facilmente gli abusi su Twitter, in modo da tenere meglio sotto controllo gli account e, se necessario, chiuderli o dare informazioni alle autorità. Twitter ha mantenuto la promessa e Dorsey ha proseguito l’impegno, ottenendo buoni risultati, ma che naturalmente non hanno influito più di tanto sull’arrivo di nuovi iscritti.

Nessuna delle novità introdotte freneticamente da Twitter nell’ultimo anno ha smosso più di tanto le cose, soprattutto per quanto riguarda la crescita degli iscritti. I 5 nuovi milioni di utenti dell’ultimo trimestre sono una buona notizia, ma non sufficiente, soprattutto se si considerano i precedenti tre mesi, quando Twitter ne ha persi circa 2 milioni. Durante la presentazione degli ultimi dati finanziari, Dorsey ha detto che Twitter vuole distinguersi dagli altri diventando una piattaforma “live”, cioè dedicata soprattutto alle cose che succedono in tempo reale. Twitter dà in effetti il meglio di sé quando ci sono grandi eventi o disastri, mettendo in contatto milioni di persone e dando la possibilità alle persone coinvolte di commentare e raccontare un pezzetto di quello che sta succedendo. Twitter punta molto su questo aspetto e non a caso ha da poco scelto di cambiare categoria nell’App Store di Apple, passando da quella “Social network” a quella “News”, un modo per differenziarsi dalla concorrenza e per far capire che i paragoni con Facebook sono spesso fuori luogo.

Twitter trascura però che nell’ultimo anno Facebook ha fatto di tutto per invadere la sua area, puntando moltissimo sugli eventi in diretta. Lo ha fatto introducendo il sistema degli hashtag, gli aggiornamenti in tempo reale e ora con Facebook Live, il nuovo sistema che permette a tutti di trasmettere video in diretta tramite il proprio smartphone all’interno del social network. Facebook ha promosso enormemente questa nuova funzione tra gli iscritti, ha coinvolto testate giornalistiche, artisti, politici e altri produttori di contenuti per sperimentare i video in diretta e farli conoscere.

Complice la sua capacità di raggiungere molte più persone (1,65 miliardi contro i 310 milioni di Twitter), Facebook in poco tempo ha reso marginale Periscope, l’applicazione di Twitter che esiste da molto più tempo e che serve per trasmettere video in diretta. Facebook è riuscito a farlo integrando Live direttamente nella sua applicazione per smartphone, mentre Periscope continua a essere un’app separata da Twitter e solo dall’inizio di quest’anno i suoi video possono essere visti direttamente nella timeline del social network. Per avviare una diretta, invece, bisogna per forza usare l’applicazione esterna di Periscope e le registrazioni dei video spariscono dopo un giorno, mentre su Facebook restano sempre a disposizione, cosa molto utile per chi vuole condividerle in differita sul proprio profilo o sulla propria pagina.

L’impressione di diversi osservatori è che Twitter si sia mosso lentamente o abbia trascurato alcuni fronti importanti per il suo sviluppo, producendo innovazioni di piccola portata che non hanno dato i risultati sperati. Il problema sembra essere la mancanza di una chiara visione su cosa può e potrà fare Twitter, un’incertezza che si riflette sugli inserzionisti, che preferiscono investire i soldi per la pubblicità dove c’è la certezza di raggiungere più pubblico, a partire da Facebook.