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  • Martedì 15 dicembre 2015

Come il pick-up di un idraulico americano è finito in Siria

Lo aveva venduto due anni fa e lo ha ritrovato nei video della guerra, col suo numero di telefono sulle portiere: da allora riceve centinaia di minacce

Mark Oberholtzer, un idraulico americano che vive a Texas City, in Texas, ha fatto causa a un rivenditore di auto di Houston a cui nell’ottobre del 2013 aveva venduto il suo pick-up Ford, perché – come testimoniano alcune fotografie diffuse sui social network – l’auto è finita in mano a un gruppo di ribelli siriani, con il logo e il numero di telefono dell’impresa di Oberholtzer ancora visibili sulle portiere.

Oberholtzer ha chiesto un milione di dollari di danni perché, ha raccontato, da quando l’immagine del suo vecchio pick-up è stata diffusa su Twitter ha ricevuto oltre mille telefonate di persone che lo hanno accusato di essere un terrorista e che lo hanno minacciato. Nel dicembre del 2014 la foto del pick-up di Oberholtzer, guidato da un ribelle siriano e con una grossa arma contraerea montata sul cassone, è finita perfino nel segmento di apertura della puntata finale del Colbert Report, il seguito talk show umoristico di Stephen Colbert, prima che passasse a condurre il Late Show al posto di David Letterman.

https://twitter.com/Weissenberg7/status/544561872390086656/photo/1?ref_src=twsrc%5Etfw

Oberholtzer vendette il suo Ford F-250 del 2005 al concessionario AutoNation Ford Gulf Freeway di Houston nell’ottobre del 2013, nell’ambito di un affare con il quale acquistò un nuovo veicolo. Subito dopo aver firmato i documenti, il figlio di Oberholtzer cominciò a rimuovere la scritta sulle portiere del pick-up, che riportavano il nome dell’impresa di Oberholtzer e il numero di telefono. Il proprietario del salone però gli disse di fermarsi perché stava rovinando la vernice della carrozzeria, e gli assicurò che le scritte sarebbero state rimosse in seguito. A novembre il concessionario vendette a sua volta il pick-up all’asta e a dicembre venne trasportato fino a Mersin, in Turchia. Le prime immagini del veicolo guidato dai ribelli vennero diffuse sui social network nel dicembre del 2014, da gente che commentava proprio la stranezza di un pick-up di ribelli siriani con sopra il numero di telefono di un idraulico americano. Quando Colbert mostrò la foto durante il suo programma – che quella sera fu seguito da 2,5 milioni di persone – disse, riferendosi alla Siria: «Quel paese sta andando nel cesso, ma per la prima volta ora sanno chi chiamare per sturarlo».

Da quel giorno Oberholtzer cominciò a ricevere telefonate minatorie e aggressive, dirette a lui, alla sua famiglia e ai dipendenti della sua impresa. Oberholtzer venne anche rintracciato dagli agenti dell’FBI e dal dipartimento della sicurezza nazionale, che gli consigliarono di prendere precauzioni: da quel momento Oberholtzer gira con una pistola. L’estratto del Colbert Report è stato trasmesso nuovamente lo scorso settembre durante la cerimonia degli Emmy, provocando un nuovo picco nelle telefonate a Oberholtzer.

Un portavoce del concessionario che comprò il pick-up da Oberholtzer ha detto all’Huffington Post che la sua società non è responsabile del fatto che il veicolo sia finito in mano a degli estremisti islamici. Nella causa presentata da Oberholtzer il concessionario viene tuttavia accusato di gravi negligenze, frode e invasione della privacy attraverso l’appropriazione del nome dell’impresa. Quello dei veicoli prodotti in Occidente che finiscono in mano agli estremisti islamici in Medio Oriente non è un problema nuovo: il governo statunitense ha avviato pochi mesi fa un’indagine per capire come i SUV di Toyota finiscano nelle mani dell’ISIS (e conseguentemente nei suoi video, cosa che ha causato a Toyota molti guai di immagine).