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  • Mercoledì 12 agosto 2015

Un gruppo affiliato all’ISIS in Egitto dice di avere decapitato un ostaggio croato

La "Provincia del Sinai" ha diffuso una foto che sembra mostrare il cadavere di Tomislav Salopek, rapito vicino al Cairo a luglio

Un'immagine del video diffuso dalla Provincia del Sinai che mostra Tomislav Salopek con alle spalle un miliziano col volto coperto. (Militant website via AP)
Un'immagine del video diffuso dalla Provincia del Sinai che mostra Tomislav Salopek con alle spalle un miliziano col volto coperto. (Militant website via AP)

Mercoledì la “Provincia del Sinai” – un gruppo affiliato dello Stato Islamico (o ISIS) e operante nella penisola del Sinai, in Egitto – ha diffuso una foto che sembra mostrare il cadavere di Tomislav Salopek, cittadino croato rapito in Egitto lo scorso luglio. Nella foto si vede il corpo decapitato di Salopek, la cui uccisione era stata minacciata dal gruppo diversi giorni fa nel caso in cui il governo egiziano non avesse liberato alcune donne musulmane che si trovano in carcere. La notizia della morte di Salopek non è stata ancora ufficialmente confermata. Come scrive il Guardian, l’uccisione di Salopek potrebbe indicare un cambio di strategia della Provincia del Sinai, che finora aveva concentrato i suoi attacchi sui soldati e poliziotti egiziani, non prendendo di mira i civili.

Salopek ha 30 anni e lavora in Egitto come collaboratore per una importante società di servizi geofisici francese, la CGG. È stato rapito da alcuni uomini armati lo scorso 22 luglio a poche decine di chilometri dal Cairo, la capitale dell’Egitto. Stando alle ricostruzioni fatte dalle autorità locali, i rapitori hanno fermato l’auto su cui viaggiava Salopek in una strada nel deserto, hanno fatto scendere l’autista – di nazionalità egiziana – e hanno portato via Salopek.

La scorsa settimana la Provincia del Sinai aveva minacciato di uccidere l’ostaggio in un video diffuso online dai simpatizzanti dell’ISIS: il video mostrava Salopex inginocchiato e minacciato alle spalle da un uomo con il volto coperto e con in mano un coltello. L’uomo diceva che se il governo egiziano non avesse rilasciato dal carcere le “donne musulmane”, Salopek sarebbe stato decapitato. Associated Press ha scritto che la Provincia del Sinai si riferiva alle donne islamiche che parteciparono alle proteste anti-governative dopo il colpo di stato dell’esercito dell’estate del 2013, nel quale fu deposto l’allora presidente Mohamed Morsi, esponente del movimento politico-religioso dei Fratelli Musulmani. Il governo egiziano, che da tempo attua politiche molto dure e repressive contro qualsiasi movimento islamista del paese, non ha soddisfatto le richieste del gruppo.

Di fianco alla foto del cadavere di Salopek, la Provincia del Sinai ha aggiunto una scritta in arabo che accusa la Croazia di partecipare alla guerra contro lo Stato Islamico. Si tratta del primo caso in cui la Provincia del Sinai rapisce e decapita uno straniero, con le stesse modalità usate dall’ISIS nei video delle decapitazioni degli ostaggi occidentali. Il governo croato ha scritto su Twitter che non può ancora confermare al 100 per cento l’autenticità della foto diffusa dalla Provincia del Sinai. La stessa informazione è stata data dal primo ministro croato Zoran Milanović durante una conferenza stampa.

Prima di diventare gruppo affiliato all’ISIS nel 2014, la Provincia del Sinai si chiamava Ansar Beit al Maqdis e operava già contro le forze governative egiziane nella penisola del Sinai. Negli ultimi mesi il gruppo ha rivendicato diversi attacchi in cui sono rimaste uccise centinaia di persone. Lo scorso anno i suoi miliziani rivendicarono l’uccisione dello statunitense William Henderson e poi ne diffusero il passaporto e altri documenti identificativi. Non fu diffuso però alcun video in stile ISIS che ne mostrava la morte.