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  • Mercoledì 24 giugno 2015

Più di 800 morti per il caldo in Pakistan

Nel sud-est del paese le temperature hanno superato i 44 gradi, gli obitori sono pieni e gli ospedali non sono in grado di curare tutti

Karachi, Pakistan, 23 giugno 2015. (AP Photo/Shakil Adil)
Karachi, Pakistan, 23 giugno 2015. (AP Photo/Shakil Adil)

Aggiornamento 28 giugno
Più di 1.200 sono morte nell’ultima settimana a causa dell’ondata di caldo che ha colpito il paese nonostante le temperatura abbiano continuato ad abbassarsi, scendendo fino a una massima di 34 gradi centigradi.

Aggiornamento 25 giugno – In Pakistan sono diventate più di 800 le persone morte per il caldo nell’ultima settimana. Rispetto ai giorni scorsi, comunque, le temperature si sono abbassate leggermente, raggiungendo i 37 gradi centigradi (la scorsa settimana erano arrivate anche a 45 gradi centigradi).

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Da venerdì della scorsa settimana in Pakistan ci sono state temperature molto alte, anche oltre i 44 gradi centigradi. Il caldo degli ultimi giorni ha provocato la morte di 748 persone solo nella provincia di Sindh – nel sud-est del paese, dove si trova Karachi, la città più popolosa del Pakistan. Nell’obitorio di Edhi, il più grande di Karachi, circa 60 cadaveri sono stati messi uno sopra l’altro: il caldo ha provocato anche interruzioni dell’elettricità che hanno bloccato il raffreddamento degli ambienti dell’obitorio, aggravando ancora di più la situazione. Fuori dall’obitorio è stato appeso un cartello che avvisa che la struttura ha raggiunto il suo limite e non può più ricevere altri cadaveri. Temperature molto alte sono state registrate anche in altre città del Pakistan, tra cui Islamabad, la capitale del paese.

A Karachi le autorità locali, tra cui i Rangers – forze paramilitari – hanno messo in piedi dieci centri per aiutare le persone indebolite dal caldo: i centri distribuiscono soprattutto acqua e pastiglie di sali, ma finora non sembrano essere stati in grado di limitare troppo la situazione. CNN scrive che un solo ospedale di Karachi ha trattato oltre 2.300 persone per gli effetti del caldo – soprattutto disidratazione e indebolimento del corpo – e i governi locali della provincia hanno cancellato le ferie dei medici e hanno assunto altro personale per occuparsi dell’emergenza. La situazione è stata resa ancora più grave dal Ramadan, cominciato la scorsa settimana, periodo durante il quale i musulmani non possono bere né mangiare dall’alba al tramonto (il Pakistan è un paese quasi interamente musulmano).

Non è inusuale per il Pakistan il caldo in questo periodo dell’anno, precedente all’arrivo delle piogge monsoniche (lo scorso mese in India erano morte oltre 1.500 persone per il caldo). Tuttavia le temperature raggiunte quest’anno sono state più alte di quelle registrate nello stesso periodo degli scorsi anni: livelli così elevati di caldo non venivano raggiunti in Pakistan da almeno quindici anni. Le temperature, comunque, dovrebbero cominciare ad abbassarsi verso la fine di questa settimana.