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  • Domenica 9 febbraio 2014

“L’atleta più interessante delle Olimpiadi invernali”

Si chiama Hubertus Hohenlohe-Langeburg e ha 55 anni: è un artista, un fotografo, un cantante, un nobile tedesco, un parente degli Agnelli e gareggia per il Messico

Secondo NBC, la televisione che trasmette le Olimpiadi negli Stati Uniti, a Sochi 2014 parteciperà “il più interessante atleta olimpico del mondo“. Il suo nome è Hubertus von Hohenlohe-Langeburg, che il 19 febbraio affronterà la gara di slalom gigante con più o meno nessuna possibilità di arrivare vicino al podio. La prima cosa che rende Hohenlohe interessante è che ha 55 anni ed è il secondo atleta più anziano di sempre a partecipare alle olimpiadi invernali. Le altre sono che è un membro dell’aristocrazia tedesca, è imparentato con la famiglia Agnelli, è un cantante, un fotografo e l’unico atleta presente a Sochi per il Messico.

Hohenlohe è un veterano delle Olimpiadi invernali: Sochi 2014 è la sesta a cui partecipa. La prima fu quella di Sarajevo, nel 1984, a cui seguirono altre Olimpiadi consecutive prima di una sosta di 14 anni, dal 1996 al 2010. Ha partecipato anche a due mondiali, nel 2011 e nel 2013, e ha provato più o meno tutte le discipline dello sci alpino: slalom, gigante, supergigante e discesa libera. Non ha mai vinto una medaglia e i suoi tempi non sono mai stati particolarmente notevoli (qui potete leggere la sua scheda sul sito di Sochi 2014, con tutte le gare a cui ha partecipato e i tempi ottenuti). Ma questo non è molto importante per un atleta che molto spesso è stato l’unico rappresentante di una nazione con una scarsa tradizione nelle discipline invernali: il Messico.

In effetti, la caratteristica che balza subito agli occhi è che, nonostante il cognome tipicamente tedesco, Hohenlohe gareggi per il Messico. A differenza di altri atleti, però, come Gary e Angela de Silvestri, che hanno acquisito la cittadinanza di un paese senza neve per poter avere un accesso quasi garantito alle competizioni, Hohenlohe è nato davvero in Messico. Come ha raccontato lui stesso – e si comincia a entrare nelle particolarità del personaggio: «In famiglia abbiamo sempre voluto almeno un membro con la cittadinanza messicana. Così decisero che io dovevo nascere in Messico. Questa era l’idea».

La famiglia di Hohenlohe merita un piccolo racconto a parte. Il padre Alfonso (per il suo nome completo vi rimandiamo a Wikipedia perché è troppo lungo per riportarlo qui) era esponente di una ricchissima e molto antica famiglia della nobiltà tedesca, oltre che un dirigente della Volkswagen. Nel 1959, quando nacque Hubertus, stava supervisionando un impianto in Messico. Sua madre, Ira von Fürstenberg, è la figlia di Clara Agnelli, sorella maggiore di Gianni Agnelli (che quindi era suo prozio).

Hubertus rimase in Messico soltanto per i primi quattro anni della sua vita. Poi i suoi genitori si trasferirono in Spagna, dov’era nato suo padre. Sulla Sierra Madre, Hubertus cominciò per la prima volta a sciare e continuò a farlo anche quando venne mandato a studiare in Austria. Per quanto sia uno sciatore abbastanza abile – bisogna pur sempre riuscire a qualificarsi, anche se si gareggia per il Messico – Hohenlohe è famoso nella storia recente delle Olimpiadi, più che per i suoi risultati, per le sue uniformi molto particolari.

Nel 2010 a Vancouver indossava un specie di tuta da bandito messicano, su cui erano disegnate bandoliera e pistole. Disse ai giornalisti: «Sono un principe del Rinascimento nelle nevi del Canada. Quindi, per favore, non guardate il mio tempo, guardate solo il mio stile!». Durante le olimpiadi di Vancouver colpì così tanto i giornalisti che il settimanale TIME gli dedicò un lungo ritratto. A Sochi, invece, gareggerà con una tuta che raffigura il vestito tradizionale dei mariachi messicani.

Lo sci e la famiglia difficilmente sono sufficienti a descrivere Hohenlohe, che oggi vive a Vienna e oltre al passaporto messicano ne ha anche uno austriaco e uno del Liechtenstein (e parla fluentemente tedesco, inglese e spagnolo). La sua principale attività è quella di artista e fotografo, come testimonia il suo sito ufficiale. Hohenlohe ha lavorato con diversi marchi, come Milka e Red Bull, e ha fatto diverse esposizioni dei suoi lavori. Ad esempio, nel 2005, a Vienna, ha aperto “It’s me! (“Sono io!”), una mostra fotografica in cui il soggetto di ogni fotografia era lui stesso.

In realtà la sua carriera da fotografo è cominciata soltanto grazie a un’altra delle sue numerose attività: quella di cantante pop. Hohenlohe ha registrato otto canzoni pop non propriamente memorabili sotto gli pseudonimi di Royal Disaster e Andy Himalya. Hohenlohe sostiene di aver avuto l’ispirazione di cantare dopo aver conosciuto Andy Warhol a New York – che poi, a quanto racconta, è diventato un suo buon amico. In ogni caso, mentre girava uno dei suoi video, Hohenlohe racconta di essersi fotografato un paio di volte e che quelle foto vennero notate da un gallerista, che gli chiese se ne poteva avere altre.

Da quando è arrivato a Sochi, Hohenlohe ha raccontato a Reuters di sentirsi un po’ solo a fare parte di una squadra composta da una sola persona, ma che comunque si diverte a frequentare gli altri atleti, la maggior parte dei quali non erano ancora nati quando Hohenlohe partecipò alla sua prima olimpiade. Ha anche detto di non voler partecipare alle prossime olimpiadi, perché diventerebbe il più anziano atleta ad aver mai partecipato – battendo lo svedese Carl August Kronlund, che a 58 anni partecipò alla gara di curling alle prime olimpiadi invernali del 1924. Non sembra interessato a battere il record.