Come funziona la nuova legge elettorale

Lo spiegano Roberto D'Alimonte e Aldo Paparo, sul Sole 24 Ore, con i risultati di una simulazione fatta sulla proposta degli ultimi giorni

In un articolo pubblicato sulla prima pagina del Sole 24 Ore domenica 9 gennaio, l’esperto di sistemi elettorali e direttore del CISE (Centro Italiano Studi Elettorali) Roberto D’Alimonte, insieme ad Aldo Paparo, hanno presentato i risultati di una simulazione effettuata sulla base della nuova proposta di legge elettorale che è stata proposta da PD, Forza Italia e NCD. I due autori premettono che non è una previsione di come andranno le prossime elezioni, anche se partono dai dati degli ultimi sondaggi, ma un modo di capire come funziona il meccanismo: l’Italia è stata divisa in 148 collegi, che dovrebbero essere simili a quelli previsti dalla legge, e si è provato a vedere che cosa succederebbe in ciascuno con il cosiddetto “Italicum”.

Le simulazioni non servono a prevedere come andranno le prossime elezioni. Servono invece a capire come funzionano i sistemi elettorali. In questo caso l’Italicum. Prima di vedere i risultati della simulazione fatta dal Cise, è bene spiegare come è stata realizzata.

Partendo dai 475 collegi uninominali della Camera previsti dalla legge Mattarella il Cise ha ritagliato 148 collegi plurinominali. I collegi veri molto probabilmente saranno disegnati dal ministero dell’Interno visto che si parla di una delega al governo allo scopo. I collegi del Cise sono stati creati tenendo conto di alcuni vincoli. Hanno tutti tra 3 e 6 seggi, ma molti sono di 4. Sono contigui territorialmente e non superano i confini regionali. Il numero di abitanti è stato calcolato sulla base del censimento 2011 e si colloca mediamente intorno ai 400mila. Per la loro definizione non è stato utilizzato nessun criterio politico, storico o socio-economico.

Il punto di partenza dell’analisi è rappresentato dall’esito delle elezioni dello scorso febbraio ricalcolato sui 148 collegi-Cise.

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Foto: LaPresse