«Quel PD lì finisce qua»

Alessandro Baricco dice a Repubblica che «qui oggi sta saltando il coperchio, ed è un gran peccato che non sia la sinistra a farlo saltare»

Sebastiano Messina su Repubblica intervista Alessandro Baricco, scrittore, che alle ultime primarie del centrosinistra aveva pubblicamente sostenuto Matteo Renzi, poi sconfitto al ballottaggio da Pier Luigi Bersani.

“Lunedì sera guardavo i risultati in tv – racconta Alessandro Baricco – e pensavo: basta, il Pd è finito. Non come partito, intendiamoci, ma quel Pd lì finisce qua. Nella testa e nel cuore di moltissimi elettori di sinistra, lunedì è morta una stagione politica. E nessuno di loro sarebbe disposto a vedere spuntare fuori ancora le stesse facce, le loro idee e i loro principi. Piuttosto vanno tutti a votare Grillo”.

Baricco, ma che Italia è quella che viene fuori da questo voto a sorpresa?
«È un’Italia in cui la maggioranza dei cittadini vuole cambiare. Vuole avere un Paese diverso. E soprattutto vuole avere una classe politica diversa. Poi c’è una sacca, quella berlusconiana, sempre immobile, che per me è inspiegabile: ma questo è un limite mio. E bisogna dire che ancora una volta Berlusconi ha usato la televisione fino in fondo, e meglio di tutti. Io ho cominciato a pensare che qualcosa sarebbe successo quando l’ho visto da Santoro. Chissà quanti voti gli ha portato quella trasmissione».

La vera sorpresa è stata comunque l’affermazione di Grillo, al di là di ogni previsione. C’è la voglia di novità, il desiderio di dare una sberla alla classe politica, la protesta contro i privilegi della casta. Cos’altro c’è, dietro questo voto?
«Io ne conosco molte, di persone che hanno votato Grillo. Beh, sono persone che hanno registrato il fatto che stavamo ancora lì con D’Alema, Casini, Bindi… Hanno capito che da nessuna parte c’era una reale volontà della classe politica di lasciare spazio al nuovo, o comunque al differente, e di capire che questo Paese non ne poteva più. Molti di questi elettori sono persone a cui piacerebbe cambiare l’Italia nell’assoluta fedeltà a ideali di giustizia sociale, di difesa dei deboli, di equilibrio nella distribuzione del denaro e dei privilegi, insomma ai principi della sinistra».

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foto: LaPresse