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  • Lunedì 18 febbraio 2013

Le foto della festa in Libia

Migliaia di persone hanno festeggiato a Bengasi e Tripoli a due anni dall'inizio delle rivolte che cacciarono Gheddafi

Thousands of Libyans celebrate the second anniversary of the Libyan uprising at Martyrs square on February 17, 2013 in Tripoli. Security forces were on high alert across Libya as the north African nation marked two years since the start of the revolt that toppled Moamer Kadhafi after four decades of iron rule. The anniversary of the uprising that ended with Kadhafi's killing in October 2011 comes as Libya's new rulers battle critics calling for a "new revolution" and accusing them of failing to usher in much-needed reforms. 
AFP PHOTO/MAHMUD TURKIA (Photo credit should read MAHMUD TURKIA/AFP/Getty Images)
Thousands of Libyans celebrate the second anniversary of the Libyan uprising at Martyrs square on February 17, 2013 in Tripoli. Security forces were on high alert across Libya as the north African nation marked two years since the start of the revolt that toppled Moamer Kadhafi after four decades of iron rule. The anniversary of the uprising that ended with Kadhafi's killing in October 2011 comes as Libya's new rulers battle critics calling for a "new revolution" and accusing them of failing to usher in much-needed reforms. AFP PHOTO/MAHMUD TURKIA (Photo credit should read MAHMUD TURKIA/AFP/Getty Images)

Domenica 17 febbraio migliaia di persone in Libia hanno festeggiato il secondo anniversario dell’inizio della rivolta che, dopo mesi di guerra civile, ha portato alla caduta del regime di Muammar Gheddafi, catturato e ucciso nell’ottobre del 2011 dopo 42 anni al potere.

Nella capitale Tripoli sono stati lanciati fuochi d’artificio e c’è stata una parata militare a Piazza dei Martiri. A Bengasi, la città orientale che ha guidato le rivolte, migliaia di persone sono scese in piazza Tahrir (chiamata così dopo le rivolte in Egitto) sventolando bandiere: Mohammed el-Megarif – capo del Parlamento e di fatto il capo di stato – ha tenuto un discorso invitando alla ricostruzione e all’unità nazionale. Megarif ha promesso di combattere la povertà e ha annunciato la distribuzione di denaro per festeggiare l’occasione (anche se non ha specificato quanto e come).

Megarif, di orientamento laico e di sinistra, ha anche denunciato il diffondersi dell’islamismo radicale nel paese, a cui – ha detto – si opporrà, impedendo che la Libia diventi «un’incubatrice di di terrorismo e violenza». D’altra parte ha anche promesso che la nuova costituzione libica riconoscerà l’Islam come religione di stato e che la legislazione sarà fondata sulla sharia, la legge islamica. Nel suo discorso il presidente ha garantito l’allontanamento dei membri del vecchio regime che ricoprono ancora incarichi importanti, in dipartimenti statali o tra le forze di sicurezza.