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  • Giovedì 27 settembre 2012

La Grecia e il fuoco, un anno dopo

Adriano Sofri era alla manifestazione di ieri e invita a non fermarsi alle foto del fuoco, uguali a quelle dello scorso ottobre

A fire bomb explodes behind a riot police squad on September 26, 2012 in Athens during clashes with demonstrators at a 24-hours general strike. Police in Athens clashed with hooded youths throwing firebombs on the sidelines of a large demonstration against a new round of austerity cuts. AFP PHOTO / ARIS MESSINIS (Photo credit should read ARIS MESSINIS/AFP/GettyImages)

A fire bomb explodes behind a riot police squad on September 26, 2012 in Athens during clashes with demonstrators at a 24-hours general strike. Police in Athens clashed with hooded youths throwing firebombs on the sidelines of a large demonstration against a new round of austerity cuts. AFP PHOTO / ARIS MESSINIS (Photo credit should read ARIS MESSINIS/AFP/GettyImages)

Adriano Sofri ieri era ad Atene, e oggi su Repubblica racconta la manifestazione di ieri partendo dagli scontri e dalle foto degli scontri – che hanno attirato molto l’attenzione dei media – ma concentrandosi poi sulla “notizia vera”, cioè le storie e le situazioni delle persone rispetto a un anno fa.

La notizia che ha fatto il giro del mondo è che ad Atene ci sono stati violenti scontri fra dimostranti e agenti antisommossa e devastazioni. Le fotografie che hanno fatto il giro del mondo mostrano per lo più le fiammate delle bottiglie molotov lanciate contro la polizia. Nessuna fotografia è “bella” come quella in cui le fiamme, e sembrano ingoiare le persone. Siccome le fiamme che divampano dallo stoppaccio di una bottiglia si assomigliano come, per così dire, gocce d’acqua, scoprirete facilmente su Google che le fotografie dello sciopero generale greco dell’ottobre dell’anno scorso sono pressoché identiche alle fotografie di ieri. Anche le facce delle persone (e gli striscioni e le parole d’ordine) si assomigliano abbastanza, ma non altrettanto, e le loro fotografie, se sono meno “belle” del fuoco, sanno dire che cosa è passato loro addosso in un anno. Un salario ridotto allora di un terzo che ora è più che dimezzato, un posto di lavoro perduto, un’umiliazione e una volontà di riscatto che hanno avuto il tempo di maturare. Le facce però sono eclissate dalle fotografie del fuoco, e anche il micidiale (e indebito) ricorso ai gas lacrimogeni e al “pepper spray” che ancora ieri sera faceva lacrimare e tossire nel centro di Atene, ma che non si lasciano fotografare.

Syriza, il partito di sinistra guidato da Alexis Tsipras, che aspetta di ereditare dalla coalizione di vecchi e nuovi conservatori un Paese prostrato dalle imposizioni finanziarie, è sceso in piazza badando a far risaltare la sua presa sindacale, e disponendo, come non era solito avvenire, il controllo della sua parte di manifestazione attraverso un proprio servizio d’ordine. La stessa cosa è avvenuta per gli altri settori dei lunghissimi cortei, per esempio in quello degli insegnanti e dei lavoratori della scuola, che hanno impedito a dimostranti troppo nervosi di mescolarsi alle loro file. Gli scontri con la polizia sono un fine per poche centinaia di militanti, molto giovani per lo più; sono continuati sporadicamente oltre l’orario, finendo nella piazza Exarchia, ormai incrocio misto del movimento e della movida ateniese. La notizia vera è dunque che l’adesione allo sciopero è stata altissima, e che le manifestazioni di strada sono state delle più imponenti e, nella stessa Atene, delle più pacifiche e controllate.

(continua a leggere sulla rassegna stampa della Camera)

Le foto degli scontri in Grecia

foto: ARIS MESSINIS/AFP/GettyImages