La fine delle graduatorie per la scuola

La conferma oggi il ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, in un'intervista su Repubblica: ci saranno nuovi concorsi ogni due anni

Oggi su Repubblica c’è un’intervista di Corrado Zunino al ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, sull’annunciata modifica del sistema di assunzione di nuovi insegnanti nella scuola. Il ministro ha confermato il piano che prevede il passaggio da un sistema basato sulle graduatorie a quello sui concorsi, che si dovranno tenere ogni due anni. Come vi avevamo raccontato a inizio settimana, la situazione rimane comunque molto complessa.

Il ministro Francesco Profumo, 59 anni, savonese, già professore, già rettore, già presidente di Cnr, ha appena chiuso l´ultimo dibattito, alla Festa della scuola del Pd, nel cortile del Collegio Raffaello di Urbino. «In aprile», dice a Repubblica, «tornerò a fare il professore sperando di lasciare un’Italia migliore di quella che ho trovato. Ritorneremo un grande Paese».

Come, ministro?
«Smettendo di vivere al di sopra delle nostre possibilità, di creare debito. Il nostro non è un governo ossessionato dallo spread, è un governo consapevole che cento punti di spread sono 15 miliardi tolti al paese».

Ministro Profumo, l’esecutivo taglia la funzione pubblica e riduce i dipendenti statali, lei nella stagione 2012-2013 porterà 55 mila nuovi insegnanti nelle scuole. Come riesce ad applicare politiche alla Hollande all’interno di un governo tutto rigore e liberismo?
«Il governo Monti sa che si esce dalla crisi mettendo al centro scuola, università e ricerca. Io non sto facendo miracoli, sono solo riuscito a ripristinare il turnover dopo anni di blocco: tanti insegnanti vanno in pensione e tanti ne entrano. E ho riattivato un antico modo di reclutare personale che trovo modernissimo: il concorso. Ecco, vorrei lasciare in eredità ai giovani una nuova fiducia nei concorsi di Stato. Quelli che faremo noi saranno puliti e porteranno i vincitori a una cattedra».

Dettagliamo i numeri, in tutti e tre i gradi di scuola.
«Ventunomila nuovi docenti entrano in classe fra tredici giorni, presi dalle graduatorie storiche. Altri ventiquattromila saranno insediati a settembre 2013, metà dalle graduatorie, metà dal nuovo concorso che stiamo organizzando. Altri diecimila insegnanti in primavera: metà assunti dalle graduatorie, metà con un bando».

In primavera avremo un nuovo concorso? Due nella stessa stagione dopo che il mondo della scuola è stato senza per tredici anni?
«Dobbiamo fare uno sforzo per recuperare i buchi del passato. Abbiamo due necessità: svuotare una graduatoria dove sono iscritti in 163 mila e dare continuità ai concorsi, farli tornare un’abitudine di questo paese. Dopo la primavera 2013 ogni due anni ci sarà una nuova prova».

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