Il caso della spia morta in una borsa

Riccardo Perissich racconta sul Corriere della Sera racconta la misteriosa morte di Gareth Williams, giovane e brillante agente dei servizi segreti britannici

Oggi Riccardo Perissich racconta sul Corriere della Sera la storia di Gareth Williams, un agente segreto britannico dell’MI6 (l’agenzia di spionaggio per l’estero del Regno Unito) trovato morto nell’agosto 2010 a Londra, nudo nella vasca da bagno e chiuso in una grande borsa da viaggio. Si parla molto in questi giorni dell’inchiesta sulla sua morte, che ha dimostrato, dopo varie simulazioni di contorsionisti, come fosse impossibile che Williams potesse chiudersi da solo nella borsa. Si parla anche di un gioco erotico finito male, ma la storia sembra nascondere molti misteri che probabilmente non verranno mai risolti.

Gli autori di spy stories sanno che per quanto si esercitino, la loro fantasia non potrà mai superare la realtà. Il mondo intero segue da settimane il caso di Bo Xilai, l’alto funzionario cinese caduto in disgrazia per aver coperto la moglie accusata di aver avvelenato un «presunto» agente occidentale con cui era in affari. L’interesse per la vicenda non è dovuto solo a ciò che sembra svelarci sulla lotta politica in atto nel Paese, ma anche perché ogni autore di thriller darebbe qualsiasi cosa per poter dire di averla inventata. Ci sono tutti gli ingredienti necessari: l’intrigo politico, il sesso, gli affari e lo spionaggio internazionale. Il genere ha anche una patria di elezione; con buona pace degli americani, l’intrigo spionistico è inglese. Ciò è vero nella letteratura, da Ian Fleming a John Le Carré a Graham Greene, ma anche nella realtà. Probabilmente non è un caso. Di che nazionalità è il «presunto» agente assassinato in Cina? Inglese, ovviamente. Negli anni della Guerra fredda i sovietici usavano il famoso «ombrello bulgaro» per ammazzare i dissidenti. Dove? A Londra. In tempi più recenti, i russi post-comunisti hanno affinato la tecnica e hanno inventato il tè al plutonio. Dove se non a Londra? Si potrebbe continuare a lungo.

Negli ultimi giorni è esploso un nuovo caso che potrebbe appassionarci a lungo, anche se la vicenda non è recente. Nell’agosto del 2010 Gareth Williams, giovane e brillante agente dell’MI6, fu trovato morto nell’appartamento che il suo servizio gli forniva nell’elegante quartiere londinese di Pimlico. Era nudo nella vasca da bagno vuota, in posizione fetale e chiuso in una grande borsa da viaggio. Williams era un matematico di talento che lavorava sui sistemi informatici antiterrorismo. Immediatamente furono ventilate le possibilità di tutti i complotti possibili: Al Qaeda, i russi, gli stessi servizi britannici; sarebbe stato avvelenato, forse con una dose letale di barbiturici. Invece l’ipotesi, se non proprio la tesi, ufficiale sembra essere un’altra: Williams è stato vittima di un gioco erotico finito male. Gli elementi in questo senso non mancano. Della sua vita privata si sapeva poco, ma nel suo appartamento furono trovati numerosi e costosi travestimenti e scarpe femminili; alcuni erano nuovi e imballati, altri usati. Nel salotto troneggiava una grande parrucca arancione; dalle indagini emerse anche che frequentava siti di travestiti. Anche su questo piano l’Inghilterra ha un non invidiabile primato. Nel 1954 Alan Turing, un genio matematico che fu uno dei padri dell’informatica nonché il capo della squadra che decriptò i codici tedeschi durante la Seconda guerra mondiale, si uccise con una mela al cianuro dopo essere stato condannato per omosessualità; sul suo caso restò tuttavia una doverosa dose di mistero. Anni fa, un giovane e brillante deputato conservatore fu trovato morto, nudo e soffocato da un sacchetto di plastica; anche in quel caso l’inchiesta concluse che si era trattato di un gioco erotico finito tragicamente.

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