L’incasinata mattina del PdL

Che cosa è successo oggi tra Alfano, Berlusconi e Bersani, e perché conta

Oggi alle 19.30 i segretari dei tre principali partiti che sostengono il governo – Angelino Alfano, Pier Luigi Bersani, Pierferdinando Casini – si sarebbero dovuti incontrare con il presidente del Consiglio, Mario Monti. L’incontro non ci sarà in seguito alla decisione a sorpresa di Angelino Alfano (PdL) di non partecipare. Il governo ha confermato che la riunione è stata rinviata a data da destinarsi. Alfano ha spiegato di non voler partecipare all’incontro perché non è disponibile a parlare di giustizia e RAI a scapito di altri argomenti ritenuti più urgenti per il paese. Con oggi per la prima volta un partito che sostiene il governo – il più grande partito tra quelli che sostengono il governo – ha messo ufficialmente e pubblicamente dei paletti molto chiari riguardo i limiti dell’attività di Monti, contestando il cosa prima ancora del come.

Non ci andrò perché mi pare di capire si voglia parlare di RAI e giustizia. Se lì mi devo incontrare per soddisfare sete di poltrone RAI o per far avvicinare Bersani con Vendola e Di Pietro sui temi della giustizia, sarebbe solo un teatrino della politica cui mi sottraggo.

Alfano ha anche spiegato che la scelta di oggi non deve essere presa come un atto di sfiducia nei confronti del governo. Il PdL voterà quindi a favore del governo domani alla Camera e le cose restano invariate, mentre potrebbero cambiare sul piano dei rapporti con l’UdC e con il PD. Il segretario dei democratici, Pier Luigi Bersani, ha criticato duramente la vicenda che ha portato all’annullamento del vertice, ha definito “incredibile” il comportamento di Alfano e ha ricordato che “all’ordine del giorno dell’incontro, come potrebbe confermare anche lo stesso Monti, non c’erano solo RAI e giustizia”.

Il cambiamento di idea di Alfano è stato abbastanza repentino, se si considera che intorno alle dieci e mezza di questa mattina aveva pubblicato un messaggio su Facebook confermando la propria presenza:

A leggere i giornali pare che stasera con Monti si parlerà solo di Giustizia e Rai….e pensare che credevamo che la priorità del Paese fosse l’economia, lo sviluppo, la crescita. Forse ci eravamo sbagliati. Ovviamente noi parleremo di economia, riforma fiscale e, anche sulla Giustizia, se proprio la ritengono “missione centrale” del Governo, arriveremo con le nostre proposte: la legge anticorruzione a prima firma Berlusconi-Alfano, la responsabilità civile dei magistrati (chi sbaglia paga), il giusto processo (per la parità tra accusa e difesa).

A parte diffondere un sintetico messaggio di conferma, Monti o altri membri del governo non hanno per ora commentato l’annullamento del vertice, che rimanda la discussione di temi molto importanti. In discussione ci sono tra le altre cose la riforma del mercato del lavoro, che il presidente del Consiglio vorrebbe avviare almeno in parte entro fine mese e l’assegnazione delle frequenze televisive, che PD e UdC vorrebbero sbloccare con un’asta che porti qualche soldo nelle casse dello Stato.

All’incontro si sarebbe probabilmente parlato anche della RAI per un semplice motivo: il suo consiglio di amministrazione scade a fine mese e da settimane circolano ipotesi per una modifica della sua governance, da attuare prima di avviare le nuove nomine. Il governo è a favore di questa ipotesi, ma il PdL sostiene si possano nominare i nuovi incaricati con l’attuale legge. Per quanto riguarda la giustizia, al vertice si sarebbe probabilmente parlato della responsabilità civile dei magistrati, provvedimento approvato in Parlamento che il governo vorrebbe in parte modificare.

La rinuncia al vertice da parte di Alfano è arrivata poche ore dopo l’annuncio che Silvio Berlusconi non avrebbe partecipato alla registrazione di una puntata di Porta a Porta, che doveva essere trasmessa questa sera. Secondo il conduttore della trasmissione, Bruno Vespa, Berlusconi avrebbe rinunciato per non creare “sgradevoli equivoci sulla leadership operativa del PdL”, cioè sul ruolo di Angelino Alfano come segretario del partito. L’ex PresdelCons sarebbe stato convinto da diversi dirigenti del PdL, cosa che conferma particolari tensioni all’interno del partito. Nel primo pomeriggio, Alfano ha annunciato su Twitter una convocazione urgente dei capigruppo e dei coordinatori del PdL, dove probabilmente si parlerà di quanto successo questa mattina. Anche per questo quanto accaduto oggi conta: perché segnala un nuovo livello di confusione raggiunto nella fragile situazione interna nel PdL, e per le conseguenze che può avere – che già ha, di fatto – nella stabilità del governo Monti.