Come si misura il tempo

Piero Bianucci sulla Stampa racconta la disputa diplomatica legata al "secondo intercalare", che sincronizza il tempo misurato con la rotazione del sole e quello con gli orologi atomici

Oggi Piero Bianucci sulla Stampa torna sulla storia del secondo intercalare, ovvero il secondo che viene introdotto periodicamente per allineare il tempo misurato con gli orologi atomici a quello misurato attraverso la rotazione terrestre, che presenta delle lievissime irregolarità. Alcuni paesi vorrebbero abolirlo, per basarsi solo sugli orologi atomici, ma questo potrebbe portare alla lunga (molto alla lunga: si parla di decine di migliaia di anni) a uno sfasamento molto evidente tra l’ora segnata dall’orologio e quella indicata dal sole. La decisione finale verrà presa il 30 giugno 2012, e Bianucci spiega anche che per alcuni paesi sulla questione “c’è anche un po’ di lotta di potere”.

Non è la Guerra del Tempo ma la guerra dei tempi: quello misurato dalla cara vecchia rotazione della Terra e quello misurato dagli orologi atomici. Il primo è lievemente irregolare, il secondo è di gran lunga più stabile e preciso. La questione che si pone è: usare l’uno o l’altro?

Il mondo non va d’accordo, manco a dirlo, neppure sugli orologi. Finora si è adottato un compromesso.

Ogni tanto, cioè ogni uno o due anni, quando il tempo segnato dalla rotazione terrestre restava indietro di più di un secondo rispetto agli orologi atomici, si aggiungeva il secondo mancante mettendo forzatamente d’accordo Natura e Tecnologia. Un po’ come, per far quadrare gli anni con il moto della Terra intorno al Sole, si sono inventati gli anni bisestili con un giorno in più. Ma ora si litiga sul compromesso. Gli Stati Uniti vogliono abolire il «secondo intercalare». Adottiamo il tempo atomico – dicono – e non se ne parli più. Invece Gran Bretagna, Canada, Cina e la maggior parte degli altri Paesi difendono il compromesso tuttora vigente.

La disputa, che si trascina da anni, va allo scontro finale. Il 30 giugno le 70 nazioni che compongono la Commissione Telecomunicazioni, organismo dell’Onu con sede a Ginevra, dovranno prendere una decisione: mantenere o abolire il secondo aggiuntivo. Cioè fermare o non fermare per un secondo tutti gli orologi del mondo.

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Il secondo intercalare